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La Porta del Tempio |
Se dalla Porticina vuoi passare, il tuo abito dovrai abbandonare e molto piccola dovrai diventare...

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Radici di Strega |

Luogo nato per raccogliere brani ispirati, riflessioni, ricerche e appunti di folklore, mitologia, storia ed etimologia incentrati sulla figura della strega e la via della strega interiore.
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Al Filatoio Dorato |
In una stanza segreta, illuminata da mille candele, una Filatrice fila l'invisibile e crea magiche storie. · La Filatrice di Storie
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I Meli di Avalon |

Compendio nato dagli studi del cerchio I Meli di Avalon, dedicato alla Tradizione Avaloniana e a miti, leggende, e fiabe celtiche legate alla simbologia di Avalon.
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Il Libro del Mese |
Streghe di Grado Giovanni Merlo
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Il
Tempio della Ninfa |
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Archetipi In questa sezione sono raccolti gli studi sugli archetipi divini, ovvero sulle divinità, i loro simboli e i loro miti antichi. In questi studi ci si ripropone di ritrovare il volto più antico e autentico delle divinità, in particolare quelle femminili. Di seguito trovate gli articoli pubblicati per questo Argomento.
Nome argomento: Archetipi
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Il mito di Blodeuwedd |
Giovedì, 07 Aprile 2022 - 20:17 Inviato da : Alessandro |
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Nei miti celtici tramandati in poesia e in prosa si racconta di fanciulle dai nomi di fiore, spesso fanciulle fatate: Blathnat (Fiorellino), moglie di Cu Roi mac Dairi e amante di Cu Chulainn; Blanchefleur, madre di Tristram; Floree, amata di Gauwain; Blancheflor, amica di Perceval; Florie di Lunel, damigella del Graal. Ginevra è rapita mentre coglie fiori, proprio come Proserpina, la quale, in Artus de Bretagne, è la prima delle quattro regine delle fate e madrina di Florence, signora del castello della Porta Nera. Nel Quarto Ramo dei Mabinogi si racconta di una di queste fanciulle, Blodeuedd, il cui nome può significare “Fiori” o “Viso di Fiori”. |
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La Vecchia e la Fanciulla |
Mercoledì, 13 Ottobre 2021 - 18:24 Inviato da : Alessandro |
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LA VECCHIA E LA FANCIULLA
Lo Spirito del Grano, Cailleach e Bride, Gyre Carlin
L’ultima manciata di grano falciato simboleggiava lo Spirito del Grano, manifestazione della Luna e della Terra. A mietitura tardiva era chiamata Carlin, Vecchia, mentre a mietitura precoce era chiamata Maiden, Fanciulla, i due aspetti della Dèa più arcaica, Cailleach, l’Anziana dell’Inverno, che a primavera ringiovaniva, o si trasformava in Bride, Regina dell’Estate, la quale, al volgere della stagione, si trasformava in Cailleach. Il nome dello Spirito del Grano nel suo aspetto di Vecchia era contenuto in quello della gigantesca Gyre Carlin, che a Samain vagava nella notte insieme alle Fate, di cui si diceva che fosse Regina. |
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Le Selkie, Fanciulle Foca figlie del mare |
Mercoledì, 15 Agosto 2018 - 04:35 Inviato da : Violet |
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Giungono dal mare nuotando come foche, e scivolando sulla sabbia tolgono la morbida pelle bruna e la depongono ai piedi degli scogli, mutandosi in bellissime fanciulle dai capelli scuri, la pelle bianca come la spuma, i grandi occhi languidi. La loro voce si confonde con il dolce canto della risacca, mentre danzano insieme sulle spiagge, sotto i pallidi raggi del sole, protette tra le rocce sferzate dalle onde. Sono le selkie, fanciulle dalla pelle di foca che si diceva vivessero nell’oceano Atlantico e nei freddi mari del nord Europa, su lontane isolette solitarie, oppure su grandi scogli circondati dalle acque salmastre. |
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Madre Mais |
Lunedì, 28 Agosto 2017 - 16:57 Inviato da : Violet |
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MADRE MAIS
Leggenda del popolo Penobscot
Traduzione italiana e note a cura di Laura Violet Rimola
Quando Kloskurbeh, il Creatore-Di-Tutte-Le-Cose, viveva sulla terra, l’umanità non esisteva ancora. Ma un giorno che il sole brillava alto, apparve un giovane che lo chiamò “Zio, fratello di mia madre”.
Questo giovane uomo era nato dalla spuma delle onde, ravvivata dal vento e scaldata dal sole. Furono il soffio del vento, l’umidità delle acque e il calore del sole a dargli la vita – il calore soprattutto, perché il calore è vita.
Il giovane visse con Kloskurbeh, e divenne il suo primo aiutante. |
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Cailleach, antica Dea celtica dell'inverno |
Mercoledì, 30 Gennaio 2013 - 02:47 Inviato da : Elbereth |
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È nel gelido vento scozzese, nella maestosità delle Highlands e nei laghi fatati, incupiti da scure nuvole che minacciano tempesta, che si avverte la presenza della Cailleach. L’aria fredda ti sferza il volto e la pioggia scende copiosa sulle colline, sui fiumi, su di te. Lei è lì, ti osserva, ti chiama, ti sorride nonostante il suo volto sia velato dal mistero e segnato da una saggezza eterna che forse tu temi. |
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Snegurochka, la fanciulla di neve |
Venerdì, 14 Dicembre 2012 - 16:55 Inviato da : Viola_di_Avalon |
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Dalla fredda Russia, con i suoi inverni gelidi ed incantati, ci giungono numerose leggende sulla bella Sneguročka, o Snegurka, la fanciulla di neve.
Questa figuretta di bambina, o ragazzina, che viene rappresentata con occhi blu come il ghiaccio dell’inverno, guance rosse ed un abito bianco e celeste, si è evoluta nel tempo a partire da antiche leggende pre-cristiane in cui veniva raffigurata come la figlia dell'Inverno e della Primavera. |
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Tailtiu, Principessa di Mag Mor e Regina dei Fir Bolg |
Sabato, 04 Agosto 2012 - 04:10 Inviato da : Alessandro |
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«In questo periodo nelle antiche culture si onorava la terra nel suo aspetto di Madre Generosa e Fruttifera, prospera di dolci frutti, di ortaggi e cereali, e benevola protettrice dei campi e dei frutteti.
«Secondo la mitologia celtica il Dio solare Lugh aveva istituito una festa proprio all’inizio del raccolto per celebrare il ricordo della sua madre adottiva Tailtiu, che morì dopo aver faticato duramente per preparare le sconfinate pianure irlandesi all’agricoltura.
«La festa del raccolto era dunque la festa delle madri e delle antenate, poiché ogni madre era nata da altre madri, che a loro volta erano figlie generate da madri più antiche, e tutte quante avevano preservato le divine armonie e avevano contribuito al passaggio della conoscenza e della tradizione.»
(I Meli di Avalon, Il Ricordo delle Antenate, a cura di Violet.) |
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Freyja, la Signora del Nord |
Lunedì, 16 Gennaio 2012 - 00:56 Inviato da : Elke |
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Nelle fredde lande, presso i fiordi profondi e le alture coronate di neve, vissero popolazioni forti e selvagge, in armonia con la terra che abitavano. Laggiù nel profondo Nord, in Svezia, in Norvegia, in Islanda, in Groenlandia molti erano gli Dei che accompagnavano gli uomini nella loro vita, ed una di questi, una delle divinità più conosciute ed amate fu Freyja, la Signora del Nord. |
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Il Giardino della Strega |
Mercoledì, 13 Ottobre 2010 - 03:59 Inviato da : Alessandro |
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Anche se il suo ricordo non è del tutto perduto, la Strega, appartata e nascosta come la Dèa di cui è figlia, non ha libri. La sua voce è spenta nel silenzio. La sua storia è costellazione di frammenti in una Notte di quiete e di brume. È stata sempre nel tempo e fuori del tempo, sempre Qui, nel mondo, e sempre Altrove. Così è fuori del tempo che forse la si può cercare, e forse persino intravedere nel suo Giardino segreto, con il suo canestro, mentre esercita i suoi poteri: fuori del tempo, nella leggenda e nel Mito, come le Dèe di cui era Figlia e Sacerdotessa. |
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Schegge di Luna |
Lunedì, 11 Gennaio 2010 - 00:16 Inviato da : Alessandro |
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«[…] la vergine corre come se avesse le ali.
[…] [fila] come una freccia degli Sciti […].
Resa alata dall’impeto dei piedi, porta sandali dorati;
fluttuano i suoi capelli sulle spalle d’avorio, come le bende,
con i bordi ricamati, che fasciano le sue ginocchia;
di rosa è soffuso il candore verginale del suo corpo:
così una tenda di porpora, in un atrio di marmo,
trasmette, come un velo d’ombra, al bianco il suo colore.»
(Ovidio, «Metamorfosi», X, 586-597) |
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Wise Women, le Donne Sagge |
Lunedì, 28 Dicembre 2009 - 03:33 Inviato da : LaZiaArtemisia |
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Ci fu un Tempo nelle nostre Terre, in cui vicino alla gente comune vivevano Donne, chiamate Sagge, che conoscevano i Misteri Femminili, i Ritmi della Terra e della Madre Natura, e avevano consapevolezza di ogni cosa riguardasse la Vita, la Morte, l'Amore e il Destino dei Mortali.
Le Sagge potevano aiutare gli Uomini e le Donne poiché percepivano le Energie Sottili, i tepori cosmici che attraversano Umani e Luoghi, che provocano guerre e amicizie, dolori e gioie, morti e nascite. Conoscevano gli Incantesimi per aggirarle, o per lasciare fluire, nei corpi e nelle menti, nello scorrere del Tempo, attraverso i Mondi, che raggiungevano e lasciavano quando lo ritenevano più opportuno, imparando così a conoscere il Futuro ed il Passato. |
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Melissa: Signora di Api e di Miele |
Mercoledì, 19 Agosto 2009 - 18:50 Inviato da : Violet |
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Nel verde rigoglio dei prati imbevuti di luce, dove il sole sparge il suo oro tra i fili d’erba e i fiori selvatici ondeggiano soavi nella brezza estiva, dove ogni corolla umida di rugiada si dischiude a rivelare i suoi più intimi segreti, e lascia intravedere, fra i petali che si discostano timidamente, il suo cuore lucido di prelibato nettare; dove le tenere erbe aromatiche esalano i loro tiepidi aliti muschiati, i grilli vibrano ritmi gioiosi sugli alti steli, e nello stormire di ogni foglia è racchiuso tutto il mistero dell’armonia naturale;
qui, fra i più bei doni della florida natura, vive la piccola Melissa, graziosa signora di tutte le api e del dolce miele prezioso. |
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Pan: la Natura, ovvero il Tutto |
Domenica, 05 Luglio 2009 - 03:15 Inviato da : Elke |
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E’ una notte d’estate e da un bosco antico si sentono giungere le note di un flauto mischiate a quelle di un tamburello. Se ci fosse qualche uomo nei dintorni, forse si avvicinerebbe silenziosamente al luogo dal quale la musica proviene, ma probabilmente non per tutti sarebbe molto cauto agire in questo modo.
Comunque, se succedesse, egli vedrebbe qualcosa di splendido, ammesso che sia ancora in grado di guardare con gli occhi di un bambino: al suo sguardo si offrirebbe una radura illuminata dalla luna e da mille piccole lucciole, dove l’aria tiepida profuma di iperico e lavanda, e le fronde mormorano dolcemente una canzone senza parole, mosse dal vento gentile. |
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Il doppio ratto di Hylas |
Martedì, 19 Maggio 2009 - 02:19 Inviato da : Alessandro |
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Si narra che anticamente alcuni tiasi di Dioniso si addentrassero, di notte, nelle selve inargentate dalla Luna piena, riflessa dallo sfavillio incantatore dei rivi e delle fonti un tempo abitati dalle Ninfe, alla ricerca di un ragazzo il cui nome, Hylas, equivaleva a «bosco». In risposta ad un richiamo ripetuto, se ne udiva talvolta la voce, remota e inafferrabile come eco, risonante fra le fosche pendici dei colli come l’enigmatica voce oracolare di Fauno. |
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Saffo, la fonte d'Amore |
Sabato, 14 Marzo 2009 - 01:27 Inviato da : Elke |
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Soavi danzano fanciulle,
intonando cori fioriti. Dika è in mezzo a loro,
ed Arignota, e Gongila bella,
v’è Cleis con la mitra scarlatta.
I loro passi sono legati
dalle morbide braccia intrecciate.
Soavi le voci sui freschi prati di Lesbo;
di serti di rose, di cipero e di aneto,
ai capelli è amabile ornamento.
Coronata di viole, Saffo,
dolcemente sorride fra le Fanciulle,
illustre poetessa, Donna pienamente. |
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Ninfe Arboree, le Driadi |
Venerdì, 30 Gennaio 2009 - 14:45 Inviato da : LaZiaArtemisia |
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Creature meravigliose, Anime di Alberi antichi.
Talvolta sembrano lasciare la loro casa eterna, sotto la corteccia degli Alberi del Bosco, per apparire un istante agli occhi degli umani, palesandosi a chi sa vedere al di là del Velo.
E in quell’esatto momento possono sembrare bagliori di luce soffusi e dorati, o bellissime donne danzanti, candide ed eteree, Signore dagli abiti silvestri, come nei racconti e nelle leggende. |
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Pan contempla Luna |
Venerdì, 23 Gennaio 2009 - 19:28 Inviato da : Alessandro |
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«A form, a face, a wonder to sense and sight,
Grows great as the moon through the month; and her eyes embolden
Fear, till it change to desire, and desire to delight.»
Algernon Charles Swinburne, A Nympholept
Può accadere, talvolta, di contemplare con adorazione, attraverso i rami di un albero, la bella Luna, dèa ispiratrice di poeti, immagine della divinità e dell’amore, luce nata dalla Notte, la quale è origine di ogni cosa e madre del Sonno e dei Sogni. |
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Menadi e Ninfe. Follia e divinazione nel culto dionisiaco |
Mercoledì, 14 Marzo 2007 - 22:54 Inviato da : ValerieLeFay |
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Oh guida degli astri dall’alito di fiamma, che i riti notturni presiedi, figlio di Zeus, mostrati, potente, insieme alle Tiadi che ebbre ti seguono, e intera la notte danzando delirano.
Antigone
In alto agita il tirso.
Sciogliendo i capelli, donandoli alla foga del vento.
Reclina il capo. Si abbandona.
Le sue membra, coperte da una pelle di capriolo, iniziano la danza. Ed è priva di schemi, gioia traboccante, ansito di libertà nel quale il suo corpo si dischiude bramando il divino. Ed irrompe Dioniso.
Perché nella sfrenatezza è Lui che Lei cerca.
Dioniso lo sbranatore di carne cruda, il furente, la grazia dei mortali, il benefattore, il liberatore. Terrore e gioia.
E’ Lui che la possiede e nell’estatica danza rapisce il suo spirito.
E’ Lui che Lei desidera.
Lei.
La Menade. |
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Dioniso e i suoi Misteri |
Domenica, 11 Marzo 2007 - 23:35 Inviato da : ValerieLeFay |
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“Ora canterò te, Bacco, e con te i cespugli silvestri ed il frutto dell’oliva lento a crescere. Vieni qui, padre Leneo, perché qui tutto è pieno dei tuoi doni, per te fiorisce il campo stracolmo di pampini autunnali, per te la vendemmia spumeggia a piene labbra”
Virgilio. 2° libro delle Georgiche.
Si è soliti considerare Dioniso solamente in relazione al culto del vino, cui, secondo i Greci, esso è inventore.
E non vi è dubbio che il vino sia un attributo preponderante del Dio, ma solo uno dei tanti. |
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