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Il Tempio della Ninfa

Melissa: Signora di Api e di Miele
Mercoledì, 19 Agosto 2009 - 18:50 - 27593 Letture
Archetipi Nel verde rigoglio dei prati imbevuti di luce, dove il sole sparge il suo oro tra i fili d’erba e i fiori selvatici ondeggiano soavi nella brezza estiva, dove ogni corolla umida di rugiada si dischiude a rivelare i suoi più intimi segreti, e lascia intravedere, fra i petali che si discostano timidamente, il suo cuore lucido di prelibato nettare; dove le tenere erbe aromatiche esalano i loro tiepidi aliti muschiati, i grilli vibrano ritmi gioiosi sugli alti steli, e nello stormire di ogni foglia è racchiuso tutto il mistero dell’armonia naturale;
qui, fra i più bei doni della florida natura, vive la piccola Melissa, graziosa signora di tutte le api e del dolce miele prezioso.


Il Miele prezioso

Dolce prodotto dell’infaticabile lavoro delle api, simile a fluida ambra colata dai raggi solari, il miele è l’aurea essenza della natura fiorita, il primitivo nutrimento divino.
La sua dolcezza inebriante ricorda la bellezza languida, la voluttà erotica vissuta in modo sacro che rende ebbri d’amore puro e impersonale, e che può portare all’illuminazione. Del resto, il miele ha sempre richiamato l’ebbrezza gioiosa, libera, ovvero quel tipo di ebbrezza che proviene dall’alto e porta verso l’alto, verso l’incantamento e l’estasi animica; ben diversa dalla tipica ubriacatura moderna che trascina verso il basso e rende facili prede di tristezza, disperazione, angoscia e altri spiacevoli stati emotivi. (11)
Forse proprio perché conduceva, in tal modo, a stati liminali simili alla morte fisica, il miele era considerato un simbolo di morte e rinnovamento, e veniva usato nei misteriosi riti di rinascita e immortalità. Esso rappresentava il raggiungimento della saggezza e dell’ispirazione – come eterea fiamma ardente – provenienti dai mondi sottili.
Come il sole del quale rifletteva la luce, il miele racchiudeva anche i poteri purificatori del fuoco, tanto da essere balsamo di purificazione potente più dell’acqua.
Nutrirsi del suo oro significava nutrire la propria anima, aiutandola a rendersi sempre più pulita, più lucente, più forte e consapevole.
Negli antichi miti era ricorrente la figura di una Dea che per resuscitare i morti si serviva del miele; offerte di miele venivano lasciate nei templi e nei boschi alle Dee della Morte e del Fato, legate ai poteri terrestri e lunari del ciclo rigenerativo, e si dedicavano ai defunti, per onorarne la memoria.
Il dolce nettare veniva inoltre donato alle sacerdotesse oracolari prima di consultarne i saggi responsi, poiché si riteneva infondesse la conoscenza della verità e facesse pronunciare solo cose vere (12). Attingere alla sua sacra essenza svelava gli arcani e rendeva limpido lo sguardo sull’Altrove. Con la sua luce negli occhi non si poteva far altro che vedere il vero, nascosto dove a mente e parola non è dato avvicinarsi.

La Regina delle Api. La fiaba

La prossimità del miele e delle api alla purezza traspare anche da una fiaba, raccolta e trascritta dai fratelli Grimm e intitolata La regina delle api.
Narra la storia che tre principi, vagando per le vie del mondo, giunsero un giorno in un castello incantato, sul quale da molto tempo gravava una maledizione. Nelle stalle non vi erano che cavalli di pietra e il castello era tutto deserto, fatta eccezione per un nano grigio. Chiunque tentasse di sciogliere l’incantesimo per riportare la vita in quel magico luogo, e fallisse nell’impresa, veniva tramutato in una statua e mai avrebbe potuto incontrare la bellissima principessa.
Su una antica lapide erano state scritte le tre difficili imprese che avrebbero liberato il castello, e di queste, la terza richiedeva di distinguere fra tre principesse dormienti, uguali fra loro come gocce d’acqua, quale fosse la più giovane e soave.
I primi due nobili fratelli, che credevano di saperla lunga e non avevano buon cuore, fallirono immediatamente, ma il terzo, il più giovane e leale, riuscì a superare tutte le difficoltà delle prime due imprese grazie all’aiuto di alcuni animaletti suoi alleati, che svolsero in gran parte il lavoro per lui. Così giunse al cospetto di tre bellissimi letti, in ognuno dei quali dormiva beatamente una fanciulla. L’unica cosa che distingueva le tre giovani era ciò che avevano mangiato prima di cadere addormentate. La maggiore aveva assaggiato un pezzetto di zucchero, la seconda qualche goccia di sciroppo e la più piccola un cucchiaino di miele.
Il principe non sapeva quale scegliere, ma di lì a poco giunse dalla finestra la regina delle api con tutte le sue ancelle, che un tempo egli aveva salvato dal fuoco che i suoi fratelli volevano appiccare all'alveare. Volando elegantemente accanto ai letti, essa si posò sulle labbra delle tre fanciulle per saggiarne la dolcezza, e subito riconobbe colei che si era nutrita di miele. Il giovane principe la scelse e in tal modo spezzò la malia: la pietra tornò morbida carne, il sonno abbandonò i dormienti e la vita tornò a risplendere su tutto il castello.
La bellissima principessa e il suo cavaliere si sposarono e vissero per sempre nella felicità.

In questa dolce fiaba il miele è il purissimo alimento che distingue, fra le tre principesse, la più limpida, la più luminosa e amabile. Lo zucchero e lo sciroppo non sono nobili quanto il miele, e in egual modo le due sorelle più grandi non lo sono quanto la più giovane. Per quanto le tre principesse si somiglino esteriormente, è infatti la bellezza interiore, la trasparenza, la sublimità spirituale della terza – simboleggiata dal miele stesso – che le rende diverse. E solo scegliendo colei che è luce, la vita può tornare ad illuminare lo sguardo e ogni illusione viene spezzata.
La regina delle api aiuta il giovane a scegliere la purezza. Lei che è entità divina, non può che riconoscere a sua volta ciò che nasconde un’anima divina; e lo fa grazie al miele, che riposa solo su labbra soavi.
L’ape fiabesca è dunque colei che distingue ciò che risplende da ciò che è opaco, ciò che è elevato da ciò che è basso e volgare, e guida il cercatore sulla buona strada, indicandogli le vie che brillano d’oro e spingendolo a sceglierle. Così che un giorno egli possa trovare la sua luce segreta e conoscere veramente ciò di cui oro e miele non sono che pallide eco sparse sul mondo.


Note

1. Citazione da Eterno Femminino Mediterraneo, Uberto Pestalozza, Neri Pozza Editore, Venezia, 1954, pagg. 46-47

2. Citazione da Melissa Dea cretese, Momolina Marconi, in Athaenum, Pavia 1940, pag. 170

3. In quanto divinità arcaica in un mondo tradizionale arcaico, Melissa non poteva essere concepita come vincolata ad alcuna forma o personificazione esterna sempre uguale a se stessa, ma come purissima, luminosa e libera essenza, come forza naturale o energia sacra, che pervadeva la Natura e che a volte poteva anche manifestarsi negli uomini, o meglio, nelle Donne che di tale immensa fortuna si erano rese degne (Cfr. Il Guerriero nell’India Arcaica, Filippo Cavallai, Edizioni della Terra di Mezzo, Milano, 2009, pag. 52-53).

4. Citazione da Melissa Dea cretese, Momolina Marconi, in Athaenum, Pavia 1940, pag. 166

5. Citazione da Feste Pagane, Roberto Fattore, Macro Edizioni, Diegaro di Cesena (FC), 2004, pag. 66

6. Citazione da L’antro delle ninfe, Porfirio, a cura di Laura Simonini, Adelphi, Milano, 2006, pag. 175

7. Il termine “Luna di Miele”, che indica la prima notte di nozze, potrebbe avere origine proprio da queste antiche simbologie, ovvero dal legame che unisce l’amore, la luna, le api, il miele e la discesa delle anime nel ciclo generativo.

8. Melissai erano chiamate le arcaiche sacerdotesse della Dea Ape pre-ellenica greca e cretese, e in particolare di Demetra, Artemide (Efeso), Aphrodite (Erice), Melissa Delphis (Delphi) – nel cui tempio si adoravano le api – Persephone, Reha, Selene – chiamata talvolta Melissa /Selene – e Kore melitode, protettrice dei frutti – melitodes significa “mielata”, ovvero “Dea di miele”.

9. Dinnanzi al sacrificio della vita stessa, per uno scopo di tale nobiltà, gli antichi non provavano alcun tentennamento, poiché se da una parte essi forse già conoscevano l’assoluta libertà di ciò che si celava oltre la percezione del corpo, dall’altra ritenevano che fosse un immenso onore abbracciare la morte per preservare l’armonia della propria tribù. Sapevano che la loro semplice vita umana non era che una goccia nell’oceano, e che essi facevano parte di una realtà molto più vasta che prescindeva nettamente la propria breve incarnazione.

10. Pare che l’alveare dell’ape regina fosse simbolicamente legato all’utero, ovvero richiamasse il centro d’armonia femminile per eccellenza.

11. In origine la parola greca che aveva come significato “inebriarsi”, ovvero methùo o methusko, era anche legata al miele (Cfr. Dioniso e le Donne, Leda Bearne, Edizioni della Terra di mezzo, Milano, 2008, pag. 92).
Tra i celti, con il miele si preparava l’idromele, la bevanda sacra che si diceva rendesse ebbri di gioia, avvicinasse a stati di beatitudine profonda, e conferisse il dono della profezia e del canto ispirato.

12. Fra le divinità più antiche e misteriose alle quali veniva donato del miele vi erano le tre Thirai, Dee legate al culto dell’Ape divina simili alle triplici Dee del Destino, che si diceva sapessero volare e conoscessero le arcane Verità irraggiungibili per i semplici uomini. Per ottenere responsi veritieri occorreva fare loro delle offerte di miele (Cfr. Dioniso e le Donne, Leda Bearne, Edizioni della Terra di mezzo, Milano, 2008, pagg. 91-92).


Argomenti correlati:
La Danza e le Erbe: le Api e i tipi di Miele
I Doni del Miele: Ricette Golose
I Doni del Miele: Ricette Curative



Fonti

Melissa Dea cretese, Momolina Marconi, in Athaenum, Pavia, 1940
Eterno Femminino Mediterraneo, Uberto Pestalozza, Neri Pozza Editore, Venezia, 1954
Nuovi saggi di religione mediterranea, Uberto Pestalozza, Sansoni Editore, Firenze, 1964
Dioniso e le Donne, Leda Bearne, Edizioni della Terra di mezzo, Milano, 2008
L’antro delle ninfe, Porfirio, a cura di Laura Simonini, Adelphi, Milano, 2006
Le Fiabe del Focolare, Jacob e Wilhelm Grimm, Mondolibri, Milano, 2005
Il Linguaggio della Dea, Marija Gimbutas. Longanesi, Milano, 1989
The Goddesses and Gods of Old Europe: Myths and Cult Images, Berkeley, Los Angeles, University of California Press, 1996
Il Guerriero nell’India Arcaica, Filippo Cavallari, Edizioni della Terra di Mezzo, Milano, 2009
Da Circe a Morgana, Momolina Marconi, a cura di Anna De Nardis, Venexia, Roma, 2009
Il vischio e la quercia, Riccardo Taraglio, L’Età dell’Acquario, Torino, 2001
The Women Encyclopedia of Myths and Secrets, Barbara Walker
Figure di Donna nei miti e nelle leggende, Patricia Monaghan. Edizioni Red, Milano, 2004
Feste Pagane, Roberto Fattore, Macro Edizioni, Diegaro di Cesena (FC), 2004
Femminile del divino nell’opera di Momolina Marconi, a cura di Anna De Nardis: http://www.universitadelledonne.it/denardis.htm
Mondo api: http://www.mondoapi.it/
Immagine: http://www.edupic.net/bees.htm


Per approfondire la vita delle meravigliose api
http://www.mondoapi.it/vita/
http://www.blasi.it/vita_sociale.html


Ringrazio come sempre Alessandro per l'aiuto nella ricerca delle fonti.

Testo scritto da Violet. Vietata la riproduzione anche parziale senza il permesso dell'autrice e senza citare la fonte.



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Melissa: Signora di Api e di Miele | Login/crea un profilo | 10 Commenti
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Re: Melissa. Signora di Api e di Miele (Punti: 1)
da Alessandro 19 Ago 2009 - 19:49
(Info utente | Invia il messaggio) http://creviceweeds.over-blog.net)
La bellezza fulgida di «Melissa» si svela, senza esaurirsi in esse, attraverso la tessitura delle immagini e la ricchezza e profondità dei significati, affini a quelle dei miti e delle fiabe, e come i miti, come le fiabe, diletta e insegna, rivela la Dèa come non si riuscirebbe a vederla semplicemente consultando le fonti, senza l’intuizione e la sensibilità con cui, qui, le immagini e i loro significati sono stati riconosciuti, accostati, intrecciati e donati… Grazie di questo luminoso regalo dorato, Violetta… *.*


Re: Melissa. Signora di Api e di Miele (Punti: 1)
da Elke 19 Ago 2009 - 22:22
(Info utente | Invia il messaggio) http://)
Bellisimo, dolcissimo e dorato, sapevo che sarebbe uscito un'articolo splendido!
In particolare trovo commovente la simbologia che lega api e donne-sacerdotesse alla loro Regina-Dea, e l'introduzione è davvero un incanto.
Complimenti davvero, e grazie (come sempre) per questa piccola gioia :)

Re: Melissa. Signora di Api e di Miele (Punti: 1)
da Danae 19 Ago 2009 - 22:57
(Info utente | Invia il messaggio)
Wow.. Mito, fiaba, leggenda e storia indissolubilmente intrecciati in un racconto dal dolce sapore..
Rendo ancor grazie *.*

Re: Melissa: Signora di Api e di Miele (Punti: 1)
da LaZiaArtemisia 20 Ago 2009 - 15:12
(Info utente | Invia il messaggio)
Guarda Violetta, devo proprio dirti che sei riuscita a farmi piacere le api, che normalmente rifuggo^^. Non posso che cedere, e vederle da ora in modo diverso, con stima e ammirazione che non avrei mai creduto.
Mi è piaciuta anche moltissimo la fiaba, e le immagini della stupenda Melissa fra i fiori colorati, che hai evocato.
un abbraccio e grazie per questo lavoro..

Re: Melissa: Signora di Api e di Miele (Punti: 1)
da fairymoon 25 Ago 2009 - 10:10
(Info utente | Invia il messaggio) http://ladimoradellasignoradelbosco.blogspot.com/)
non trovo parole... un lavoro splendido carico della luce dorata del miele, della sua arcana dolcezza, capace di sciogliere il cuore nell'incanto... da mesi cercavo qualche riferimento per comprendere e conoscere le Melisse... ed eccomi qui, come sempre, a nutrire lo spirito... grazie Violet!

Re: Melissa: Signora di Api e di Miele (Punti: 1)
da fabiola (favola61@libero.it) 05 Set 2009 - 21:45
(Info utente | Invia il messaggio) http://.....)
veramente interessante ed esauriente e come sempre espresso con siblime poesia. grazie

Re: Melissa: Signora di Api e di Miele (Punti: 1)
da Acqua 17 Set 2009 - 16:06
(Info utente | Invia il messaggio)
bellissimo davvero... grazie per questo dono di profonde intuizioni... ecco cosa intendo per "rendere sacro" leggere le parole venute dal cuore e dall'amore per la Cerca e farle brillare nei momenti di vita quotidiana.
Grazie *.*

Re: Melissa: Signora di Api e di Miele (Punti: 1)
da olwen73 28 Set 2009 - 16:59
(Info utente | Invia il messaggio)
luce dorata, api e miele

grazie violet

Re: Melissa: Signora di Api e di Miele (Punti: 1)
da MeL 24 Feb 2012 - 16:35
(Info utente | Invia il messaggio)
E' stato meraviglioso leggere questo articolo, soprattutto perché mi ha fatto scoprire e riscoprire il mio nome, a cui sono legatissima. Grazie.

Re: Melissa: Signora di Api e di Miele (Punti: 1)
da mausci 05 Set 2012 - 00:08
(Info utente | Invia il messaggio) http://comemistermagoo.blogspot.com)
ogni volta mi accompagni in un Magico Regno, cara Violet..è una dote a dir poco meravigliosa..



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