La Porta del Tempio


Se dalla Porticina vuoi passare,
il tuo abito dovrai abbandonare e molto piccola dovrai diventare...



 

Viandanti online

Ci sono 90 visitatori e
1 utente on-line

Sei un utente non registrato. Puoi loggarti qui o registrarti liberamente cliccando qui.

 

Il Femminile Sacro




Fra queste pagine sono raccolti consigli, ricette, riti semplici e naturali dedicati al femminile, e speciali ricerche e racconti sulla via delle donne.

 

I Meli di Avalon




Compendio nato dagli studi del cerchio I Meli di Avalon, dedicato alla Tradizione Avaloniana e a miti, leggende, e fiabe celtiche legate alla simbologia di Avalon.

 

Login

 Nickname

 Password

 Ricordami


Non hai ancora un account?
Registrati subito.
Come
utente registrato potrai
cambiare tema grafico
e utilizzare tutti i servizi offerti.

 

Messaggi Privati

Solo per gli utenti registrati!
 

Il Libro del Mese




Il sentiero selvatico
di Matteo Righetto

 

Cerca nel Tempio


 

Il Tempio della Ninfa

Le Erbe Venefiche
Venerdì, 02 Giugno 2006 - 18:13 - 5529 Letture
Erbario Primum non nŏcēre
Ippocrate

Fin dai primi poemi greci veniva definita con il termine phàrmakon qualsiasi sostanza che, se ingerita o applicata esternamente al corpo umano o animale, aveva il potere di guarirlo o di portarlo alla morte, a seconda delle dosi in cui veniva somministrata. Questa opposizione tra il potere di curare e quello di uccidere ha sempre affascinato gli studiosi, dall’antichità sino a oggi, e non è che un riflesso del duplice volto della divina natura. Da una parte fonte di vita, di benessere e salute e dall’altra causa di morte, dolore e malattia.

Questa dualità è tuttavia indispensabile e necessaria per mantenere l’equilibrio naturale delle cose, ed è proprio su questa armonia di opposti che si basa lo studio delle erbe, dei loro effetti e del loro utilizzo in medicina ed erboristeria.
Fermo restando che non esistono erbe innocue, in quanto anche quelle con proprietà blande in dosi elevate o in caso di intolleranze, incompatibilità o allergie, potrebbero avere controindicazioni gravi, vi sono tuttavia piante particolarmente velenose che occorre saper riconoscere. Queste piante sono spesso associate alle streghe e al diavolo, ed è possibile che venissero utilizzate all’interno di creme e unguenti per causare effetti allucinogeni o stati simili alla morte, durante i quali le donne che se le spalmavano sul corpo credevano di partecipare al sabba stregonesco.
Nel seguente compendio sono state elencate le più venefiche e pericolose, insieme agli effetti che potrebbero provocare se venissero accidentalmente ingerite o, in certi casi, anche solamente toccate.

Nel caso in cui le si voglia utilizzare per la pratica magica, per confezionare sacchettini e amuleti, o semplicemente seminare in giardino per la loro indubbia bellezza, si raccomanda sempre di fare estrema attenzione e di indossare dei guanti prima di toccarle. Si sconsiglia vivamente anche di bruciarle come incensi, in quanto i fumi prodotti da alcune di esse mantengono la loro tossicità e inalarli potrebbe portare a gravi intossicazioni.
L’autrice declina qualsiasi responsabilità sull’utilizzo irresponsabile di piante tossiche e pericolose.



ACONITO
Aconitum napellus
Parti velenose: tutta la pianta.
Tra le piante più velenose, può provocare la morte anche in ridottissime dosi. L’avvelenamento, che si diffonde in modo molto rapido, provoca paralisi di tutto il corpo, depressione respiratoria, vomito, diarrea, shock. Le sostanze tossiche possono diffondersi anche solo con il contatto fisico, attraverso il tatto.

AGRIFOGLIO
Ilex aquifolium
Parti velenose: foglie, bacche.
L’ingerimento di poche bacche può provocare torpore e infiammazioni gravi sia all’apparato gastro-intestinale, con conseguenti vomito e diarrea, sia ai reni.

AMANITA
Amanita muscaria
Parti velenose: tutto il fungo
Si tratta di un fungo allucinogeno e non di un’erba, ma viene spesso associato alle erbe psicotrope per i suoi effetti simili a quelli provocati da belladonna, stramonio e giusquiamo.
Se in dosi minime può causare sonnolenza, euforia, eccitamento psicomotorio, dilatazione delle pupille, vertigini, difficoltà nel coordinare i movimenti e allucinazioni, nei casi di intossicazione grave comporta secchezza cutanea e delle mucose, tachicardia, ipertermia, nausea, vomito, diarrea, fino ad arrivare a convulsioni, perdita della coscienza e coma.

ASSENZIO
Artemisia Absinthium
Parti velenose: foglie, fiori, sommità.
Sebbene sia utilizzato per preparare il famoso liquore detto la Fata Verde, l’estratto alcolico non depurato della tossicità, oppure il decotto concentrato, può causare l’aborto. L’assunzione provoca anche gastroenteriti, convulsioni, stati di alterazione della coscienza e allucinazioni.

BELLADONNA
Atropa Belladonna
Parti velenose: tutta la pianta, specialmente le bacche.
L’assunzione accidentale anche solo di due bacche di belladonna provocano un grave avvelenamento i cui sintomi sono dilatazione delle pupille, rossore al viso e al collo, blocco delle secrezioni salivari, lacrimali, nasali, bronchiali e sudoripare, allucinazioni, agitazione psicomotoria e tachicardia.

CICUTA MAGGIORE
Conium maculatum
Parti velenose: tutta la pianta.
Pianta estremamente pericolosa, mortale e altamente tossica anche se ingerita indirettamente: si sono riscontrati avvelenamenti mortali anche dopo aver mangiato allodole che in precedenza avevano ingerito i suoi germogli.
I sintomi sono vomito, diarrea, dilatazione delle pupille, vertigini, paralisi muscolare, in particolare dell’apparato respiratorio. La morte avviene infatti per asfissia.
Esiste un’altra specie di cicuta, la Cicuta minore, meno tossica ma sempre pericolosa.

DIGITALE
Digitale purpurea
Parti velenose: tutta la pianta.
Pianta estremamente venefica, viene tuttavia usata in dosi minime in medicina, ma può causare intossicazioni anche quando è somministrata per uso terapeutico. Provoca vomito ripetuto, aritmie e bradicardia, ovvero rallentamento del battito cardiaco a cui può seguire l’arresto.

EDERA
Hedera helix
Parti velenose: tutta la pianta, in particolare le bacche nere.
L’ingerimento della pianta può causare intossicazione con nausea, vomito, diarrea, disturbi del sistema nervoso e, in casi molto gravi, coma. Le bacche nere possono provocare la morte, specialmente nei bambini.

ELLEBORO NERO
Helleborus niger
Varianti: Helleborus atroubens, Helleborus foetidus, Helleborus orientalis
Parti velenose: parti aeree.
Pianta mortale che provoca vomito, diarrea, delirio, convulsioni e paralisi respiratoria. Anche per l’elleboro, come per la cicuta, la morte avviene per asfissia.

FELCE MASCHIO
Dryopteris filix-mas
Parti velenose: rizoma.
L’uso interno di questa pianta potrebbe essere mortale. Causa nausea, vomito, diarrea, difficoltà respiratorie e collasso cardiaco.

GINESTRA
Spartium junceum
Parti velenose: tutta la pianta.
Molto pericolosa, la ginestra provoca vomito, diarrea, crisi convulsive e coma che può giungere alla morte.
Anche la ginestra dei carbonai – Cytisus scoparius – è velenosa, specialmente nei semi e nei fiori, e nonostante sia meno tossica della ginestra comune è da considerarsi comunque pericolosa. È necessario lavare le mani e non portarle mai alla bocca dopo averla toccata.

GIUSQUIAMO NERO
Hyoscayamus niger
Variante: Giusquiamo bianco – Hyoscayamus albus
Parti velenose: tutta la pianta.
Come la belladonna e la datura stramonio, anche il giusquiamo contiene atropina, principio attivo tossico che provoca dilatazione delle pupille, blocco delle secrezioni salivari, lacrimali, nasali, bronchiali e sudoripare, tachicardia, allucinazioni e delirio.

DATURA STRAMONIO
Datura stramonio
Parti velenose: tutta la pianta, in particolare le foglie.
La sua assunzione causa dilatazione delle pupille, allucinazioni, delirio, blocco delle secrezioni salivari, lacrimali, nasali, bronchiali e sudoripare e tachicardia.

TASSO
Taxus baccata
Parti velenose: semi.
L’ingerimento dei semi causa un grave avvelenamento che comporta vomito, diarrea, vertigini, dilatazione delle pupille, difficoltà respiratoria, bradicardia, nervosismo, convulsioni, coma e morte.

VISCHIO
Viscum album
Parti velenose: tutta la pianta, specialmente le bacche.
Se ingerita provoca intossicazioni con diarrea sanguinolenta, sete e vomito. In casi gravi si riscontra bradicardia e shock.


Bibliografia

AA. VV. Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione dal Reader’s Digest, Milano, 1979
Amanita muscaria, Istituto Superiore di Sanità
Bown Deni, Il libro completo delle erbe, De Agostini, Milano, 2006
Suozzi Roberto M., Il grande libro delle erbe medicinali, Newton Compton Editori, Roma, 1998


Testo di Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questo testo può essere riprodotta o utilizzata in alcun modo e con alcun mezzo senza il permesso scritto dell’autrice e senza citare la fonte.


Le Erbe Venefiche | Login/crea un profilo | 4 Commenti
I commenti sono di proprietà dei legittimi autori, che ne sono anche responsabili.
Re: Piante tossiche e pericolose (Punti: 1)
da Kassandra 10 Giu 2006 - 16:17
(Info utente | Invia il messaggio)
complimenti!un articolo molto bello è interessante!a rileggerti!
Kass


Re: Piante tossiche e pericolose(Punti: 1)
da Moira 13 Giu 2006 - 12:31
(Info utente http://)
davvero molto interessante.... noncredo che berrò più una camomilla...

[ Nessun commento anonimo consentito ]

Re: Piante tossiche e pericolose (Punti: 1)
da jasmine (katy@virgilio.it) 02 Lug 2006 - 18:27
(Info utente | Invia il messaggio)
complimenti..oltre che ad essere un bell'articolo è anche molto utile..!!!

Re: Piante tossiche e pericolose (Punti: 1)
da Alessandro 28 Ago 2010 - 02:42
(Info utente | Invia il messaggio) http://creviceweeds.over-blog.net)
Bello! :))) Non avevo ancora letto questo saggetto! Come scrivo sempre nei commenti ai testi sulle piante raccolti qui al Tempio, ogni volta imparo tante cose che non sapevo e ne sono felice… Fra l’altro, mi piacciono moltissimo i nomi di queste piante… Sapevo vagamente della velenosità di alcune di loro, in particolare la belladonna, però non immaginavo neppure che potessero essere velenose, o persino letali, l’edera, la ginestra e la felce! Grazie, Violetta! :)))



© Il Tempio della Ninfa 2006/2024
Sito internet con aggiornamenti aperiodici, non rientrante nella categoria Prodotto Editoriale.
Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta senza il permesso dell'autrice e senza citarne la fonte.
Tutti i lavori pubblicati sono protetti dalla legge n. 633 e s.m.i. in tutela dei diritti d'autore.
Tutti i loghi e marchi in questo sito sono di proprietà dei rispettivi proprietari. I commenti sono di proprietà dei rispettivi autori.

Questo sito è stato creato con MaxDev e utilizza MD-Pro 1.0.76
Il sito web e il tema grafico sono stati creati da Laura Violet Rimola. Le immagini appartengono ad Alan Lee.

Powered by MD-Pro