Donne Selvatiche
di Claudio Risè e Moidi Paregger
Oggi le donne hanno maggior libertà e potere, ma non sembrano particolarmente felici di queste conquiste, anzi, si sentono più sole e patiscono una straniante sofferenza psichica. La spiegazione, secondo lo psicoterapeuta Claudio Risé e il medico Moidi Paregger, va ricercata nel loro progressivo distacco dalle energie del femminile naturale, dalla donna "selvatica" che tutte hanno dentro di sé. Questo archetipo universale viene qui descritto, per la prima volta in Italia, attraverso le saghe diffuse in tutto l'arco alpino e nella mitologia nordeuropea: affascinanti racconti che hanno al centro le Beate Fanciulle del Bosco, portatrici della sapienza dei doni naturali, prodighe di sé e del proprio sapere, ma custodi del segreto della loro più profonda identità. Esse ci svelano un itinerario di autonomia femminile e al contempo di ricchezza nei rapporti affettivi, erotici e spirituali e il loro esempio può, sottolineano gli autori, darci nuova forza, permettendoci di ricondurre nella nostra esistenza la luce della natura e della spinta vitale originaria.
Avvertenza de Il Tempio della Ninfa
Questo libro è in gran parte uno dei libri più belli, brillanti e ispiranti sull'argomento “donne selvatiche”. Tuttavia, vi sono alcuni punti al suo interno che lasciano trapelare una visione profondamente maschilista della donna. Questi brani, scritti in particolare dal co-autore Risé, penalizzano il messaggio del libro.
Inoltre, nella nuova edizione del testo, pubblicata nel 2015, è stato aggiunto un capitolo sulla Vergine Maria, considerata e descritta come riflesso cristiano della Donna Selvatica - un accostamento difficile anche solo da immaginare. Viene esaltata la sua maternità imposta, e viene definita “madre e serva del Signore”, e in questo è presentata come un esempio archetipico per le donne. Ma se esiste anche solo una caratteristica sopra tutte le altre, che mai potrebbe essere attribuita alle vere Donne Selvatiche, questa è senza dubbio la servitù, per di più rivolta al maschile.
Occorre inoltre ricordare che il Risé è noto per le sue esaltazioni del maschile contrapposto all’archetipo della Grande Madre, che ha dedicato uno dei suoi molti libri al problema della virilità maschile “in un mondo”, così lo definisce, “femminilizzato”, ed è un convinto anti-abortista, il quale pretende che l’uomo-padre gestisca il corpo, ovvero l’utero delle donne, impedendo loro di compiere la loro libera scelta.
Ed è invece chiaro che la donna che sceglie per sé - sia di non essere madre, sia di esserlo - è la vera Donna Selvatica, colei che non si fa serva di nessuno, che non si sottomette alla volontà e al controllo del padre-padrone, e che vive la propria vita nella pienezza, nell’abbondanza e nella libertà che Madre Natura le ha donato.
Consigliamo pertanto una lettura accorta, e suggeriamo caldamente - se ancora disponibili in qualche libreria dell’usato - le prime due edizioni del testo, pubblicate da Frassinelli e da Sperling & Kupfer, prive del capitolo sulla Madonna serva di Dio, e dell’elogio di una condizione femminile che, pur essendo apprezzabile per il maschilista Risé, è di fatto lontana anni luce dalle vere e libere Donne Selvatiche. Aggiungi: Sabato, 18 Maggio 2019 Autore: Violet Punti: Link relativo: Donne Selvatiche Voti: 264
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