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Per virtù d'erbe e d'incanti
di Erika Maderna

 

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Il Tempio della Ninfa

Ontano nero
Giovedì, 08 Giugno 2006 - 00:55 - 12328 Letture
Erbario ONTANO NERO
Alnus glutinosa

Antico inglese: alor, aler; Bretone: gwern; Gallese: gwernen; Gaelico scozzese: fearn; Gaelico: feranòg; Antico irlandese: fearn.




Riconoscimento e Proprietà Terapeutiche

L’ontano appartiene alla famiglia delle Betulacee, come la betulla e il nocciolo, ed è una pianta che predilige terreni umidi, come gli argini dei corsi d’acqua e le nebbiose paludi. Se cresce isolato da altre piante della sua famiglia può assumere forme molto contorte, mentre se cresce accanto ad altri alberi simili si erge eretto.
Presenta una corteccia che inizialmente è liscia e di colore marrone/verde, in seguito più rugosa e scura, e se tagliata o incisa diventa rosso/arancione;
i suoi rami si estendono molto e le sue foglie sono scure sulla pagina superiore e più chiare in quella inferiore, appiccicose quando sono giovani, arrotondate, seghettate e molto smussate in punta. Queste crescono e rimangono verdi fino alla caduta, senza perdere colore o ingiallirsi.
L’ontano è un albero monoico, che produce, cioè, sia fiori maschili che fiori femminili sulla stessa pianta: quelli maschili si presentano in amenti lunghi e pendenti di colore verde/rosso, mentre quelli femminili sono eretti e a forma di cono ovale. I frutti sono piccoli, appiattiti e di colore rosso/bruno, mentre le sue radici, che possono anche fuoriuscire dal terreno, sviluppano ulteriori rami e nodosità.
Il suo fogliame lascia filtrare la giusta luce per far sì che alla base del fusto nascano una gran moltitudine di piantine, come viole, menta, primule, edera, felce, aglio selvatico, balsamina, caprifoglio e altri tipi di erbe. Queste, a loro volta, attraggono gli insetti e altri piccoli animali, che trovano rifugio fra le radici, dando origine ad una grande vita attiva e movimentata alla base dell'albero.

La corteccia e le foglie dell’ontano, per le loro caratteristiche disinfettanti e antinfiammatorie, possono essere usate per fare gargarismi e sciacqui in caso di infiammazione di bocca e gola. Abbassano la febbre e servono per curare raffreddori e malattie stagionali.
Le foglie schiacciate, applicate sui capezzoli, aiutano a far rimarginare la screpolatura dovuta all’allattamento e riducono la portata lattea; abbassano il gonfiore dovuto alle ustioni e, come anche la corteccia, se applicate sulle ferite, le aiutano a cicatrizzarsi.


Ricette curative
(in caso di allergie consultare sempre il medico)

Decotto per gargarismi in caso di infiammazioni del cavo orale: bollire per 15 minuti 40 g di corteccia di ontano in un litro d’acqua e lasciare in infusione per altri 5 minuti. Filtrare e dolcificare con del miele. Il decotto può anche essere utilizzato per sciacqui in caso di escoriazioni alla bocca.

Cataplasma per ridurre la portata lattea: applicare sui capezzoli, in una garza, foglie fresche triturate di ontano.

Vino di ontano contro la febbre: lasciar macerare per 10 giorni 15 g di corteccia essiccata e macinata in un litro di vino bianco. Consumare 2 cucchiai del composto ottenuto per tre volte al giorno.

Decotto per detergere ferite, bruciature o escoriazioni: bollire 30 g di corteccia di ontano in un litro d’acqua per 10 minuti. Lavare bene la parte interessata con un batuffolo di cotone imbevuto del decotto.


Miti, tradizioni e usi magici

Legato al liquido mondo delle acque, l’ontano è sempre stato considerato un albero misterioso e magico, un naturale collegamento tra la dimensione della materia e quella dello spirito.
Crescendo lungo le rive di corsi d’acqua, vicino a paludi o in luoghi molto umidi e nebbiosi, esso sembra essere intriso dell’ambiguo spirito dei Guardiani dell’Altromondo, esseri dalle forme inquietanti che si pongono come difensori dei luoghi sacri e che, segnandone i confini, li proteggono da coloro che non sono adatti ad oltrepassarli.
Oltre ad essere simbolo del mondo spirituale per le sue particolari caratteristiche legate all’acqua, considerata un passaggio che conduce ai mondi fatati – come le nebbie, l’Ontano lo è anche per la forma delle sue gemme, che si sviluppano a spirale ed indicano, in tal modo, il percorso di consapevolezza e crescita interiore, rivolta sempre verso l’alto.
In una saga medievale tedesca, chiamata Wulfdietrich, si può trovare l’affascinante e misteriosa figura della Donna Ontano. Si tratta di una fanciulla dall’aspetto incantevole che, dopo aver sedotto certi uomini, e trovandosi tra le loro braccia, si trasforma in un essere peloso e ripugnante, punendoli così della loro insaziabile sete di conquista, spesso priva di vero interesse e spinta dalla superficialità.
Nel secondo canto dell’opera, questa creatura selvatica maledice il protagonista delle vicende, rendendolo folle per sei mesi, dopodichè lo conduce su una nave verso un luogo misterioso, in cui ella è Regina. Qui, la Donna Ontano si bagna in una magica sorgente e si trasforma, dall’essere peloso e ripugnante che era, nuovamente in fanciulla meravigliosa, la più bella mai esistita sulla Terra.
In seguito a questo mutamento ella assume un nuovo nome, che tradotto significa “Vittoria dell’Amore”.
Questa vicenda, di carattere chiaramente iniziatico, ricorda diverse storie appartenenti alla tradizione celtica e arthuriana, in cui il giovane cavaliere dal puro spirito deve vivere sacrifici e prove molto difficili per poter conoscere l’Amore divino e sposare la Donna/Dea Terra, spesso celata dietro un aspetto ripugnante.
Deve perciò crescere interiormente tanto da giungere ad una consapevolezza tale da trovare la Via della Verità al di là dell’illusione, ed acquisire un modo di vedere più profondo, per scorgere ed abbracciare la Bellezza che rifulge oltre l’apparenza.
Solo riuscendo in quest’impresa l’uomo può diventare Re Sacro, legittimato secondo le Leggi dell’Antica Armonia, e la Laida Pulzella può rivelarsi per ciò che è veramente, ovvero la più bella Dama mai vista, accanto alla quale il giovane vivrà nella Gioia e nell’Amore per l’eternità.

In questi antichi racconti la strana e potente figura femminile, sia ella la Donna Ontano, la Dama Ripugnante o altre Entità simili, proviene sempre da una realtà parallela, una realtà in cui regnano le vere virtù essenziali ed in cui ha piena espressione lo Spirito in tutte le sue forme.
Il fatto che l’albero dell’ontano sia connesso ad una simile vicenda, evidenzia la sua appartenenza ad un “mondo di mezzo”, che media tra quello che tutti conosciamo e quello che pochi possono intravedere. Un mondo di passaggio, di confine e di attenta guardia e difesa.
Le sue radici si aggrappano alla terra fertile, il suo fusto scuro si offre al nostro tocco, eppure esso è anche Altrove. Può non essere dove pare che sia, e non sempre conduce dove si pensa di andare.
Proprio in riferimento alla sua funzione di mediatore, l’utilizzo più pratico che si faceva dell’ontano appare quindi per nulla svincolato da ciò che esso rappresenta a livello sottile. Per la sua resistenza all’acqua, infatti, il suo legno veniva spesso usato per la costruzione di ponti, poiché a contatto con l’umido, non solo non marcisce, ma diventa ancora più resistente ed impermeabile.
E un ponte costruito con un albero “di confine”, che unisce i diversi reami e permette di viaggiare fra essi, è molto probabile che conservasse parte della sua magia e che restasse avvolto in un’inquietante alone di mistero e imprevedibilità, poiché nessuno poteva essere certo, attraversandolo, di sopraggiungere sicuro ed illibato sull’altra sponda, senza perdersi tra i velami di una nebbia che, aprendosi, avrebbe potuto mostrare qualcosa di molto diverso da ciò che ci si sarebbe aspettati di trovare…

Un’altra misteriosa caratteristica dell’ontano è quella di “sanguinare” quando viene inciso. La sua linfa assume infatti un colore rossastro appena viene a contatto con l’aria, e dà l’impressione che l’albero perda sangue.
D’altra parte questa linfa vermiglia veniva anche prelevata ed utilizzata per tingere i tessuti di lana, insieme ai fiori, che invece producevano una bel verde, e i ramoscelli, che davano il marrone.
Accanto a questi colori, l’ontano mostrava anche il bianco del suo legno asciutto ed il nero, colorazione che lo stesso legno assumeva quando veniva bagnato, e che insieme al rosso del suo “sangue” rivelava i tre colori del processo alchemico di trasmutazione interiore, nonché quelli simbolici della Grande Madre nei suoi tre aspetti di Vergine selvaggia, Madre amorevole e potente Crone.

Nella mitologia gallese l’ontano era associato a Bran il Benedetto, il gigantesco Dio che per aiutare la sua cara sorella Branwen, imprigionata e trattata come una serva dagli irlandesi, partì con i suoi compagni e li aiutò a guadare il fiume con il suo stesso corpo, stendendosi sull’acqua proprio come un ponte.
Nel mito celtico della Battaglia degli Alberi (Cad Goddeu), invece, l’ontano è il primo albero dell’esercito e guida gli altri verso la battaglia, con ardore e temerarietà impareggiabili.
Sempre nel mondo celtico il suo legno è uno dei nove usati per accendere il grande falò di Beltane, e nonostante sia un cattivo combustibile, il carbone che produce è dei migliori ed era largamente preferito dai fabbri perché sprigiona molto più calore rispetto a quello prodotto da altri alberi.
La sua resistenza anche al fuoco, oltre che all’acqua, fa dell’ontano un simbolo della forza interiore e della volontà che, sottoposte a prove difficili, non solo vi resistono, ma ne escono potenziate e rinvigorite, intrise di nuova forza e ardimento.
Infine, in Irlanda tagliare un ontano era considerato un atto deplorevole, un vero delitto, e chi compiva questo gesto rischiava di vedere arsa la propria casa.

In ambito magico l’ontano viene utilizzato per rafforzare qualcosa che è poco stabile o sta cedendo a causa di particolari eventi, per riemergere rinforzati e rinvigoriti da situazioni che hanno messo a durissima prova la propria resistenza o che hanno provocato crolli interiori.
La lettera oghamica che lo identifica si chiama Fearn, e lo stesso nome avevano gli scudi da battaglia dei guerrieri, oggetti di difesa e protezione, di forza e coraggio, resistenza e tenacia: qualità appartenenti all’albero e allo spirito magico che in esso vive.
Se osservato nella sua totalità, l’ontano sembra quindi assumere le forme sia maschili, come Guerriero del mondo incantato, che si nasconde al di là delle acque, o Essere contorto ed inquietante posto in difesa del Passaggio che conduce al sacro;
sia femminili, nel suo aspetto di Donna Ontano, creatura dolcemente femminile che si propone di liberare lo sguardo del cercatore dalle allucinazioni dell’illusione, conducendolo sulla via dell’Amore e dell’integrità interiore.
Nel suo offrire il proprio corpo per oltrepassare le trascinanti acque della vita, è saldo appoggio per il viandante consapevole, e porta in sé i segreti di due realtà che sono lontane solo apparentemente, fungendo da magico Ponte che ne unisce le sponde e ne protegge i nebbiosi ed incerti confini.


Magia dell'Ontano


Fonti

Lo spirito degli alberi, Fred Hageneder, Ed. Crisalide
Il Vischio e la Quercia, Riccardo Taraglio, Ed. L’Età dell’Acquario
Le erbe officinali, antica medicina dei celti, Plinio il Vecchio, Diancecht, Ed. Keltia
Segreti e Virtù delle piante medicinali, Selezione dal Riders Digest
Florario, Alfredo Cattabiani, Ed. Oscar Saggi Mondadori
Il grande libro delle piante magiche, Laura Rangoni, Ed. Xenia
La farmacia di Gaia, Demetra Edizioni
Il libro completo delle Erbe, Dani Bown


Articolo scritto da Violet.
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Ontano nero | Login/crea un profilo | 2 Commenti
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Re: Ontano nero (Punti: 1)
da Alessandro 17 Mar 2009 - 19:44
(Info utente | Invia il messaggio) http://creviceweeds.over-blog.net)
Ogni volta che leggo di un Albero qui al Tempio rimango incantato, scopro affinità e cose che ignoravo. Anche dell’Ontano non sapevo nulla, e ora ne apprendo i significati bellissimi, mostrati ed evocati in modo così semplice e magico… La visione di fiori ed erbe alla base dell’albero fra luce ed ombra è fra quelle che mi sono più care nel bosco… Il ponte che permette il passaggio fra i reami mi ha ricordato quello magico di Bellacorick, in Irlanda (che pure non è in legno)… E tutto il resto… Mi fermo perché ho già scritto anche troppo… :D Tutto il resto è meraviglioso! *.* Ancora una volta, grazie, Violet… :***

Re: Ontano nero (Punti: 1)
da LaZiaArtemisia 06 Gen 2011 - 21:17
(Info utente | Invia il messaggio) http://laziaartemisia.blogspot.com/)
Ho passato la giornata vicino ad un laghetto della mia zona. Mi sono accorta che le piante tutt'intorno allo specchio di ghiaccio erano ontani.. non conoscevo molto di loro e mi sono limitata a guardarli.. poi ora sono passata a vedere se sul Tempietto c'era qualcosa su quelle misteriose piante.. e come sempre, ho trovato le risposte che cercavo e molto di più..
ti mando un abbraccione Vio
grazie..

la Zia



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