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Velleda, l'Oracolo della Germania
Lunedì, 15 Febbraio 2010 - 01:51 - 9621 Letture
Storia Viveva un tempo al nord dell’antica Germania, nei verdi boschi odorosi di muschio e violette, fra le folte e possenti querce coronate di vischio, una druidessa di nome Velleda, amata e venerata da tutti i germani. Faceva parte della tribù dei bructeri, che tra il 100 a.C. e il 350 d.C. si erano stabiliti nella Germania nord-occidentale, tra il fiume Lippe e il fiume Ems, a sud della splendida e immensa foresta di Teutoburgo, e aveva avuto una parte molto importante nella rivolta del popolo dei batavi, insorti contro Roma nel 69 d.C.
Aveva infatti ispirato la ribellione negli animi dei guerrieri e incitato il furore della battaglia, profetizzando per i germani le iniziali vittorie.


La terra di Velleda

Queste immagini ritraggono la meravigliosa foresta di Teutoburgo, a sud della quale viveva il popolo dei bructeri. Si potrebbe pensare che, nel corso della sua vita, Velleda abbia trascorso molto del suo tempo in luoghi simili a questi, dove forse coglieva le sue visioni e, ascoltando la voce della natura, traeva i suoi auspici.










***

Il suo passo ha la dolcezza delle brezze sotto le fronde
E le bacche di vischio, le violette bianche
Le ornano soavemente i biondi capelli dai verdi riflessi.
Le rose, scoprendo le loro risa dischiuse,
Sfiorano Velleda, la giovane Druidessa.
Le querce eterne, di cui ella è Sacerdotessa,
Le diranno un tempo, con mormorio stanco,
Ciò che hanno raccolto dell’ombra e del passato.
La saggezza e la pace degli alberi sono in lei.
L’inverno la seppellisce, l’estate la rinnova.
Vergine, ella ama d’amore la neve sopra il bosco,
E il canto degli uccelli sfavilla nella sua voce.
I suoi occhi verdi hanno serbato la freschezza del fogliame.
(…)


(Velleda, di Renée Vivien, tratta da Evocations, in Poems de Renée Vivien, Paris, Lemerre, 1923, Vol. I, pagg. 111-112, traduzione italiana a cura di Alessandro Zabini)


Note:

1. Gaio Giulio Civile, chiamato anche Claudio Civile, era membro della famiglia reale dei batavi insieme a suo fratello Paolo, che nel 67-68 d.C. venne fatto uccidere da Nerone a causa di una falsa accusa di tradimento. Giulio Civile venne dapprima processato e in seguito prosciolto, ma il risentimento per ciò che aveva ingiustamente subito, e per la perdita del fratello, lo spinse a tramare contro Roma e a diventarne nemico, ponendosi infine a comando della grande rivolta batava.

2. Si tratta del fiume Lippe, affluente del Reno, la cui sorgente si perde nella verdissima foresta di Teutoburgo.

3. Cfr. Tacito, Historiae, IV, 65 (edizione italiana con testo latino a fronte a cura di Gian Domenico Mazzolato, Newton & Compton editori, Roma, 1995, pag. 365)

4. Cfr. Tacito, Historiae, IV, 65 (edizione italiana con testo latino a fronte a cura di Gian Domenico Mazzolato, Newton & Compton editori, Roma, 1995, pag. 367)

5. Tacito scrive di lui nelle sue Historiae che “era più abile nel disprezzare il nemico che nel tenerlo a bada” (Tacito, Historiae, IV, 71, edizione italiana con testo latino a fronte a cura di Gian Domenico Mazzolato, Newton & Compton editori, Roma, 1995, pag. 373).
Durante l’imboscata che i batavi avevano teso alle flotte romane, essi distrussero la nave pretoria in cui ci sarebbe dovuto essere Ceriale. Tuttavia questi al momento era altrove, impegnato nel tentativo di stuprare una donna ubia (cfr. Tacito, Historiae, V, 22).

6. Cfr. Tacito, Historiae, V, 24 (edizione italiana con testo latino a fronte a cura di Gian Domenico Mazzolato, Newton & Compton editori, Roma, 1995, pag. 417)

7. Citazione da Il ramo d’oro, James, G. Frazer, Newton & Compton editori, Roma, 1992, pag. 125

8. La Volva era la grande veggente che nei miti narrava il Voluspa, il poema in cui è raccolta l’antica sapienza nordica. La mitologia racconta che vaticinasse il futuro, con particolare riguardo a quello dei neonati e dei giovani fanciulli, e che vestisse con un abito di pelle animale, con stivali di vitello e guanti di gatto. Praticava il seidr, ovvero i segreti riti femminili dedicati alla Dea dell’Amore Freya, e apparteneva ad una segreta sorellanza formata da nove sciamane, la cui saggezza non aveva limiti, poiché esse sperimentavano il divino dentro loro stesse e sapevano vedere al di là di ogni comune mortale.

9. Alcuni studiosi ipotizzano che Velleda fosse stata iniziata ai misteri femminili e alla magia sull’Isola di Sena, in Bretagna, e che fosse stata una delle nove sacerdotesse gallicenae che ivi dimoravano. Fra queste, si dice che ella fosse la più saggia e potente, in virtù del suo nobile appellativo, concesso solo a colei che rivestiva la carica più alta. Ciò nonostante, questa è più che altro una creazione letteraria che non ha nulla a che vedere con la figura storica di Velleda.
Nella sua opera I martiri, Chateaubriand offre una splendida descrizione – ovviamente non storica ma letteraria – di Velleda, che egli rende una druidessa gallica ascoltata da tutto il suo popolo:
Verso sera, mi rivestii dell’armatura, che ricopersi con un saio, e, uscendo segretamente dal castello, andai ad appostarmi sulla riva del lago, nel luogo indicatomi dai soldati.
Nascosto fra le rocce, attesi un po’ di tempo senza che nulla apparisse. All’improvviso, dei suoni che il vento portava di mezzo al lago colpiscono il mio orecchio.
Mi metto in ascolto e distinguo gli accenti d’una voce umana, e nel medesimo tempo scorgo una navicella sulla cresta d’un’onda; scompare fra due flutti e ricompare poi sulla cima d’un cavallone; s’appressa alla riva. Una donna la guidava; ella cantava lottando contro la tempesta e sembrava godesse dell’impeto dei venti; si sarebbe detto ch’essi fossero sotto il suo dominio, tanto sembrava sfidarli. La vedevo gettare di tanto in tanto, come offerte, nel lago, pezzi di tela, bioccoli di lana di pecora, pani di cera e pezzetti d’oro e d’argento.
Poco dopo ella approda, si slancia a terra, lega la navicella al tronco di un salice e s’addentra nel bosco, appoggiandosi al ramo di pioppo che teneva in mano. Passò accanto a me senza vedermi. Era di alta statura; una tunica nera, corta e senza maniche, velava appena la sua nudità. Portava una piccola falce d’oro sospesa a una cintura di rame, ed era inghirlandata da una fronda di quercia. Il candore delle braccia e della carnagione, gli occhi azzurri, le rosee labbra, i lunghi capelli biondi, che ondeggiavano disciolti, rivelavano una figlia dei Galli e contrastavano, per la loro mollezza, col suo portamento fiero e selvaggio. Cantava con voce melodiosa parole terribili, e il suo seno scoperto s’alzava e s’abbassava come onda spumeggiante
.” (I martiri, Francois-René de Chateaubriand, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1952, pag. 151)

10. “(…) captivaeque preces Veledae…”, Stazio, Silvae, I, 4, 89-93


Fonti

Historiae, Publio Cornelio Tacito, edizione italiana con testo latino a fronte a cura di Gian Domenico Mazzolato, Newton & Compton editori, Roma, 1995
De origine et situ Germanorum, Publio Cornelio Tacito, edizione italiana con testo latino a fronte a cura di Gian Domenico Mazzolato, Newton & Compton editori, Roma, 1995
Silvae, Stazio, edizione italiana a cura di Luca Canali e Maria Pellegrini, Milano, Mondadori, 2006
Annales, I e II, Publio Cornelio Tacito, edizione italiana con testo latino a fronte a cura di Lidia Storoni Mazzolani, Newton & Compton editori, Roma, 1995
Priestesses, Norma Lorre Goodrich, New York e Toronto, Franklin Watts, 1989
Il ramo d’oro, James G. Frazer, Newton & Compton editori, Roma, 1992
I martiri, Francois-René de Chateaubriand, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1952
I Druidi, Christian-Joseph Guyonvarc'h e Françoise Le Roux, ECIG, Genova, 1990
Il segreto dei druidi, Peter Berresford Ellis, Piemme, Casale Monferrato (AL), 2002
Le Dee viventi, Marija Gimbutas, Medusa Edizioni, Milano, 2005
Alla ricerca della Luna, Ada D’Ariès, Edizioni della Terra di Mezzo, Milano, 1997
Figure di Donna nei miti e nelle leggende, Patricia Monaghan, Red Edizioni, Milano, 2004
Evocations, Renée Vivien, in Poems de Renée Vivien, Paris, Lemerre, 1923, Vol. I
Avalon. Appunti d’invito alla lettura, articolo a cura di Alessandro Zabini
L’Isola Incantata delle Figlie della Luna
http://home.tiscali.nl/giove/veleda.htm
http://home.tiscali.nl/giove/veleda2.htm
http://womenshistory.about.com/library/bio/blbio_veleda.htm
www.croponline.org/miticeltici.htm

Un grande ringraziamento ad Alessandro per la pazienza nella ricerca e condivisione delle fonti.


Testo di Violet. Vietata la riproduzione anche parziale senza il permesso dell'autrice e senza citare la fonte.



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Velleda, l'Oracolo della Germania | Login/crea un profilo | 6 Commenti
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Re: Velleda, l'Oracolo della Germania (Punti: 1)
da Alessandro 15 Feb 2010 - 02:39
(Info utente | Invia il messaggio) http://creviceweeds.over-blog.net)
Sono incantato soprattutto dalla dolcezza e dalla potenza con cui evochi la sacralità personificata e dispensata da Velleda, la Bellezza della Foresta con la quale era in armonia. La sua prima apparizione nella tua evocazione è bella e memorabile come ne «I martiri». Leggendo le tue parole, semplici, forti e flessuose come i suoi gesti e i suoi passi, la si intravede, nelle sue stanze, nella sua torre, presso le acque correnti nella sua Foresta, mentre ascolta la Natura per trasmetterne le rivelazioni profetiche e i saggi consigli, e anche nell’esilio, prigioniera ma sempre fiera, con la Foresta nativa nell’anima. Soprattutto la si sente, la si ascolta, quasi… Si ha l’impressione di intuire, di cogliere una eco, di come la Terra e le Acque le parlassero, ispirandone i vaticini… Ancora una volta, Grazie, Violetta… *.*


Re: Velleda, l'Oracolo della Germania (Punti: 1)
da fabiola (favola61@libero.it) 15 Feb 2010 - 08:29
(Info utente | Invia il messaggio) http://.....)
Come sempre le tue parole incantano, ma in questo articolo, mi ha colpito il tradimento per il quale gli ideali civili e religiosi di un popolo si sono infranti.
Per i soliti trenta denari un uomo a tradito e decretato la fine del sogno.

Re: Velleda, l'Oracolo della Germania (Punti: 1)
da fairymoon 15 Feb 2010 - 08:31
(Info utente | Invia il messaggio) http://ladimoradellasignoradelbosco.blogspot.com/)
un articolo denso di magia e di incanto, grazie *.*

Re: Velleda, l'Oracolo della Germania (Punti: 1)
da Danae 18 Feb 2010 - 22:41
(Info utente | Invia il messaggio)
Ogni nuova lettura è un dono luminoso e ricco di magia.. Velleda.. *.*
Grazie Violetta..!

Re: Velleda, l'Oracolo della Germania (Punti: 1)
da LaZiaArtemisia 19 Feb 2010 - 16:02
(Info utente | Invia il messaggio) http://laziaartemisia.blogspot.com/)
Grazie per questo bell' articolo Viola, come ogni volta, un argomento che mi era sconosciuto, mi ha molto affascinato.
Ciò che mi ha colpito di più è certamente la figura di Velleda, nelle sue sfumature tanto comuni alle 'Grandi Madri', ma speciale nella considerazione che giustamente le venne conferita dal suo popolo, rispetto ad altre illuminate che venivano tacciate dai loro stessi figli.
Ciò che accadde dopo la sconfitta con Roma, non fa che renderLe onore: l'unica cosa che doveva fare era non sottomettersi, e sono certa che la tua ricerca dice il vero, non si è mai sottomessa, proprio come l'amato Vercingetorige.
Ti mando un abbraccio
la Zia

Re: Velleda, l'Oracolo della Germania (Punti: 1)
da Morgana_LaFata 21 Feb 2010 - 14:08
(Info utente | Invia il messaggio)
Una piccola meraviglia che profuma di te...Grazie Lucina splendente, come ben sai Velleda è una figura che mi ha sempre affascinata, e tu l'hai tratteggiata con il mistero e la dolcezza che rendono ogni tua parola un dono *.*

Un bacio Fanciulla...



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