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Fra queste pagine sono raccolti consigli, ricette, riti semplici e naturali dedicati al femminile, e speciali ricerche e racconti sull'antica Via delle Donne.

 

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Compendio nato dagli studi del cerchio I Meli di Avalon, dedicato alla Tradizione Avaloniana e a miti, leggende, e fiabe celtiche legate alla simbologia di Avalon.

 

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Il Libro del Mese




Per virtù d'erbe e d'incanti
di Erika Maderna

 

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Il Tempio della Ninfa

Frassino
Domenica, 28 Maggio 2006 - 14:00 - 6330 Letture
Erbario FRASSINO
Fraxinus excelsior

Antico inglese: aes; Antico sassone: ask; Bretone: onn; Gaelico scozzese: uinnseam; Antico irlandese: onna; Gaelico: nion.




Riconoscimento e proprietà terapeutiche

Il frassino appartiene alla famiglia delle Oleacee. Il suo tronco, inizialmente liscio, poi più rugoso col passare degli anni, è slanciato e di colore grigio cenere; il suo fogliame, invece, è di un bel colore verde intenso, più scuro nella pagina superiore della foglia e più chiaro in quella inferiore. Le singole foglioline, opposte l’una all’altra, sono dentellate e il loro numero, sempre dispari, varia da 5 a 15.
Le gemme sono grosse, opposte, nere e quadrate; mentre i fiori, poco appariscenti, appaiono tra aprile e maggio e sono di colore rosso-bruno, a forma di pannocchia.
I frutti presentano un solo seme e si presentano in fascetti penduli.
Il frassino può essere maschile, femminile o ermafrodito, ama i luoghi umidi, vicini a corsi d’acqua e raggiunge la maturità dopo i cento anni, potendo vivere fino ai trecento, anche se alcuni alberi della specie hanno vissuto più a lungo.
I suoi rami si ergono longilinei a toccare il cielo, mentre le sue radici scavano profondamente la terra, diramandosi in profondità e in lunghezza, motivo per cui non è bene piantare alberi di frassino vicino alle abitazioni, dato che potrebbero insinuarsi nelle fondamenta e danneggiarle seriamente.
Il legno, molto robusto, flessibile e duro è usato per costruire oggetti che richiedono resistenza e flessibilità.

Le foglie del frassino, colte ancora giovani, si possono lasciare in infusione per ottenere un ottimo tè e, insieme a corteccia e semi, hanno proprietà lassative, diuretiche, purificanti delle vie urinarie (favoriscono l’eliminazione di acido urico) e sono, quindi, ottime per ostacolare il formarsi di calcoli renali e per curare la gotta. Inoltre, purificano il sangue, stimolano la sudorazione, facendo in tal modo abbassare la febbre; sono antidolorifiche, sia per quanto riguarda i dolori muscolari sia per quelli nevralgici e, favorendo l’eliminazione dei liquidi, aiutano a curare l’obesità.
I semi fortificano il fegato e la milza e la parte interna della corteccia aiuta la cicatrizzazione delle ferite, per questo era molto usata dai popoli antichi, che la ritenevano anche curativa contro il veleno dei serpenti.
Masticare una foglia di frassino profuma l’alito, e mettendola dentro alle scarpe di chi cammina molto, aiuta il piede a rimanere fresco.

Ricette curative
(in caso di allergie consultare sempre il medico)

Spirito di Frassino
Mescolare in parti uguali semi di frassino, bacche di ginepro, foglie di menta e di melissa. Coprire il tutto con alcool e lasciare il composto su una finestra soleggiata per tre settimane, scuotendo di tanto in tanto. Versare lo “spirito” in una bottiglia di vetro scuro e usarlo per strofinare le zone del corpo affette da dolori reumatici, muscolari e nevralgici.

Decotto per purificare le vie urinarie (contro la formazione di calcoli renali)
Portare ad ebollizione 40g di corteccia di frassino in un litro d’acqua. Lasciar bollire per 10 minuti e riposare per altri 10 minuti. Filtrare e bere una tazza tutti i giorni.

Vino di Frassino
Mettere 50g di foglie di frassino a macerare in un litro di vino bianco secco, chiudendo la bottiglia ermeticamente. Lasciar macerare per 10 giorni, filtrare e conservare in una bottiglia chiusa. Bere due bicchierini al giorno lontano dai pasti per favorire la diuresi, combattere i reumatismi e i calcoli renali.

Preparato contro la stitichezza
Mescolare 2g di linfa di frassino in un cucchiaino di marmellata e assumere il preparato di mattina, a digiuno.

Decotto per calmare la nevralgia
Portare ad ebollizione 50g di foglie di frassino in un litro d’acqua e lasciar bollire per 20 minuti. Far raffreddare e immergervi una garza o una pezzuola da applicare poi sulla parte dolorante, lasciando agire per una mezz’oretta.

Miti, tradizioni e usi magici

Immerso fra i vivaci raggi del sole, avvolto dal pulviscolo dorato che danza lentamente intorno al suo tronco, il frassino si erge e si protende verso l’alto, intrecciando i suoi alti e fieri rami alla luce risplendente. Pare toccare l’astro stesso, frammentandone lo splendore e spargendolo intorno a sé come pioggia luminosa… ma nelle buie e umide cavità sotterranee della terra, le sue radici si insinuano e si prolungano sottilmente fino a raggiungere distanze e profondità lontanissime, attingendo il nutrimento dal centro stesso della Terra.
La sua estensione, che tende allo stesso tempo ed in egual misura verso l’alto e verso il basso, rende il frassino un albero luminoso ed oscuro, celeste e infero, Ponte fra le due dimensioni e mezzo di comunicazione fra esse. Per questo gli Antichi lo scelsero come simbolo del grande Albero del Mondo, l’Asse di tutta l’esistenza, il gigantesco e magnifico Yggdrasill dei miti nordici.
La leggenda narra che esso collegava tre regni sacri: il cielo, la terra e gli inferi. Sotto la superficie terrestre, il frassino Yggdrasill possedeva tre enormi radici che dal loro punto d’origine si distendevano in tre diverse direzioni. La prima giungeva fino alla terra delle divinità celesti, gli Asi. Sotto di essa si trovava una fonte magica nei pressi della quale vivevano le tre Norne millenarie (o la più vecchia delle tre), che si prendevano cura dell’albero ed erano le Filatrici del Destino degli uomini.
La seconda radice si trovava nella terra dei giganti della brina. Anche questa era vicina ad una magica sorgente, la splendida Mimir, donatrice di saggezza e d’intelletto luminoso. Il suo custode, chiamato anch’esso Mimir, possedeva grandi conoscenze poiché era solito berne le acque.
La terza radice, invece, si allungava fino a toccare il cielo e, come le altre due, era vicina ad una sacra fonte, dove gli Dei si riunivano nel loro tribunale.
Yggdrasill, sempre secondo il mito, era luogo di discussioni e litigi tra un’aquila e un serpente. La prima dimorava sugli alti rami dell’albero e aveva un falco in mezzo agli occhi; il secondo stava alla base della pianta e ne mordeva le radici. I messaggi di questi due animali venivano trasportati dalla base alla cima e viceversa da uno scoiattolo, che correva continuamente sue e giù lungo il fusto.
Questo magnifico albero rappresenta l’alta Saggezza, l’inamovibile Equilibrio, il Centro vivente del Mondo. Ed è proprio ai suoi forti rami che il Dio Odino rimase appeso per nove giorni e nove notti, superando le prove che lo avrebbero portato alla sua iniziazione e alla conoscenza dei misteri delle Rune.

Tra i popoli celtici, il frassino presiedeva al passaggio che dall’infanzia si evolve nell’età adulta. Esso era l’albero dell’iniziazione alla maturità dei giovani, i quali, durante le varie prove di forza, resistenza e abilità, avevano a disposizione come unica arma una lancia costruita con il suo legno. Il legno del frassino, infatti, è molto flessibile e fatica a spezzarsi perché è duro e resistente e queste sue caratteristiche ricordano proprio lo spirito ardente e l’entusiasmo dei giovani guerrieri, i quali si piegano facilmente ma non si “spezzano”.
Ma il frassino non è solo legato all’essenza focosa e solare, ovvero maschile, ma anche a quella più umida, materna e femminile. Si credeva, infatti, che esso avesse potere sulle acque e per questo si cercava sempre di inserire del legno di frassino quando si costruiva una barca. Con il suo buon auspicio essa non sarebbe affondata.
Questo robusto albero era anche utilizzato per scacciare via le malattie dai bambini. Si racconta a tal proposito che i bambini affetti di rachitismo o di ernia venissero fatti passare, nudi, attraverso la fenditura di un frassino per tre oppure nove volte (tre volte tre), prima dell’alba. In questo modo, se l’albero fosse guarito dalla spaccatura che gli era stata procurata appositamente, allora anche il bambino si sarebbe ripreso e sarebbe guarito, altrimenti, come moriva l’albero, così anche il bambino sarebbe morto. Bisognava però stare molto attenti che qualcuno non abbattesse l’albero perché in questo caso il bimbo avrebbe potuto peggiorare gravemente e molto probabilmente non sarebbe più guarito.
Anche i neonati ricevevano buoni influssi dal frassino. Le fascine ancora verdi venivano tradizionalmente bruciate nel camino durante il loro primo bagnetto perché si credeva che i fumi così ottenuti fossero ottimi per la loro salute, nonché perfetti per dar loro il benvenuto nel mondo. Inoltre veniva anche fatta bere loro la linfa dell’albero, una panacea contro ogni malessere.
Fumigazioni di frassino allontanavano gli spiriti e gli esseri maligni, oltre che, nella vita più materiale, i serpenti. I bastoni di frassino, infatti, sono utilissimi compagni dei frequentatori dei boschi perché li proteggono e fanno fuggire le serpi. Queste ne hanno talmente timore che, come affermava Plinio, “non ne sfiorano l’ombra”.
In Francia, se una ragazza desiderava scoprire il volto del suo futuro marito, doveva mettere una foglia di frassino nella sua scarpa sinistra. Il primo uomo che ella avrebbe incontrato sulla sua strada sarebbe stato il suo sposo.
È invece usanza scandinava quella di appendere portafortuna e nastri ai rami del frassino per far innamorare un uomo, o per attirare l’amore.

Quando in area nordica giunse il Cristianesimo, i suoi esponenti decisero di demolire l’immenso Yggdrasill, insieme a tutta la sua sacra storia. Il suo abbattimento, per gli antichi popoli che lo adoravano e che per secoli lo avevano protetto, si potrebbe paragonare all’impatto emotivo che avrebbe la distruzione completa di San Pietro in Vaticano per i cristiani. Ovvero qualcosa di talmente grave, terribile e sconvolgente da non poter essere nemmeno descritto a parole.
Nonostante questo gesto abominevole, però, la memoria del grande Albero del Mondo non è stata spazzata via, non è stata abbattuta insieme al possente fusto del frassino, a testimoniare che ciò che è antico e legato alla Natura sensibile e sovrasensibile non può essere cancellato e, al di là delle povere e misere intenzioni degli uomini, vivrà per sempre.

Nel frassino la magia scorre potente, partendo dal suo cuore e diramandosi verso l’alto e verso il basso. Le due nature, infera e celeste, dolcemente femminile e vivacemente maschile, convivono in lui e si congiungono in perfetta armonia, senza che una prevalga mai sull’altra, poiché entrambe parti uguali della stessa Entità. Il suo spirito forte, eppure delicato, esprime inesauribile volontà e ardore giovanile, ma anche guarigione, materna protezione e percezione profonda.
È l’albero della Luce e dell’Ombra, del giorno illuminato dagli intensi raggi solari e della notte, che priva della sicurezza della vista, facendo affiorare i sensi nascosti.
Lungo le sue brune venature scorrono in assoluto equilibrio le energie del Sole e della Luna, l’Oro e l’Argento insieme, ed esso rappresenta la manifestazione arborea di tutto ciò che esiste “sopra” e “sotto”, “dentro” e “fuori”, mantenendo in sé il segreto delle Radici dell’Esistenza e mostrando al mondo la bellezza dell’Unione universale.


Magia del Frassino



Fonti:

“Il Vischio e la Quercia”, Riccardo Taraglio, Ed. L’Età dell’Acquario
“Lo spirito degli alberi” , Fred Hageneder, Ed. Crisalide
“Le erbe officinali, antica medicina dei celti”, Plinio il Vecchio, Diancecht, Ed. Keltia
“Segreti e Virtù delle piante medicinali”, Selezione dal Riders Digest
“Florario”, Alfredo Cattabiani, Ed. Oscar Saggi Mondadori
“La farmacia di Gaia”, Demetra Edizioni


Articolo scritto da Violet.
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Re: Frassino (Punti: 1)
da Alessandro 25 Dic 2008 - 01:12
(Info utente | Invia il messaggio) http://creviceweeds.over-blog.net)
Forse il Frassino è troppo grande e completo, come hai detto, eppure mi sembra che qui appaia bellissimo e forte. Il passo iniziale della parte sul mito, con la chioma che rifrange la luce e le radici che affondano nell’oscurità, e il passo conclusivo, con il flusso di magia che scorre fra le nature diverse e complementari, compongono un’immagine meravigliosa di ciò che il Frassino simboleggia. Mi limito ad osservare questo, però è tutto bello, Violetta… Grazie! :***



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