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La Porta del Tempio |
Se dalla Porticina vuoi passare, il tuo abito dovrai abbandonare e molto piccola dovrai diventare...

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Radici di Strega |

Luogo nato per raccogliere brani ispirati, riflessioni, ricerche e appunti di folklore, mitologia, storia ed etimologia incentrati sulla figura della strega e la via della strega interiore.
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Al Filatoio Dorato |
In una stanza segreta, illuminata da mille candele, una Filatrice fila l'invisibile e crea magiche storie. · La Filatrice di Storie
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I Meli di Avalon |

Compendio nato dagli studi del cerchio I Meli di Avalon, dedicato alla Tradizione Avaloniana e a miti, leggende, e fiabe celtiche legate alla simbologia di Avalon.
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Il Libro del Mese |
Streghe di Grado Giovanni Merlo
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Il
Tempio della Ninfa |
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Racconti In questa sezione sono raccolte fiabe, favole e racconti legati alla Natura, alle sue creature e alle antiche tradizioni. Sono qui raccolti anche gli studi sulla simbologia delle fiabe classiche, delle leggende e dei racconti popolari. Di seguito trovate gli articoli pubblicati per questo Argomento.
Nome argomento: Racconti
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Il Gomitolo magico della Bianca Signora |
Venerdì, 02 Febbraio 2024 - 02:30 Inviato da : Violet |
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Sono molte le leggende europee, e in particolare alpine, nelle quali compare una misteriosa signora, spesso avvolta in una ricca veste bianca, che porge a una donna povera ma laboriosa un dono. Questo dono, talvolta, è rappresentato da un gomitolo, fatto di pura lana, candida come la neve, soffice e calda, oppure di lino sottile e raffinato, talvolta addirittura di filo dorato. Questo gomitolo ha una particolare caratteristica: per quanto venga usato, non si esaurisce mai. |
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L'orfana e la figlia della strega |
Giovedì, 26 Maggio 2022 - 01:40 Inviato da : Violet |
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Una fanciulla orfana viveva a servizio di una strega, e ogni giorno portava da mangiare nel palazzo del re. Un giorno, mentre camminava per i prati, balzò davanti a lei una serpe:
“Sorellina, intrecciami una ghirlanda, devo andare alle nozze!”
La giovane appoggiò la bisaccia, appoggiò la brocca, in tutta fretta raccolse erbe e fiorellini, intrecciò una ghirlanda e la mise al collo della serpe.
Dopo un paio di passi appena, balzò davanti a lei un’altra serpe:
“Sorellina, intrecciami una ghirlanda, devo andare alle nozze!”
Così di nuovo appoggiò la bisaccia, appoggiò la brocca, raccolse fiorellini, intrecciò una ghirlanda e la mise al collo della serpe. |
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La Fiamma accesa |
Venerdì, 07 Gennaio 2022 - 21:59 Inviato da : Violet |
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Era la sera dell’Epifania, e una fanciulla buona e laboriosa era indaffarata a riordinare, pulire e svolgere tutti i lavori domestici, così da ultimarli prima dello scoccare della mezzanotte. Non appena avesse terminato tutto, avrebbe infatti acceso la fiamma per la dea Berchta, offrendole un luogo pulito e luminoso in cui fermarsi durante il suo lungo viaggio notturno. Sapeva che la dama si sarebbe adirata se avesse trovato la casa sporca e disordinata, e soprattutto la fiamma spenta, e lei sperava al contrario nella sua benedizione e nella sua benevolenza, poiché la amava molto.
Il tempo passava e la fanciulla, presa dai pensieri e dai molti impegni, non si accorse che la mezzanotte era trascorsa, e che la notte era divenuta fonda e silenziosa. |
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Canto della Sacerdotessa Nera |
Martedì, 23 Gennaio 2018 - 21:56 Inviato da : Violet |
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Il brano che segue nasce da una visione profonda, sperimentata e descritta in forma di breve racconto dall’eccentrico studioso toscano Mario Signorelli, che riteneva di essere in contatto con i perispiriti delle antiche divinità e semi-divinità etrusche. La visione narra del suo incontro, sulle sponde di un lago, con un’antica sacerdotessa della dea Urcla – l’antica Northia etrusca, argentea divinità delle donne, della luna, delle acque, del mondo sotterraneo e del destino – la quale, incoraggiata dal suo interlocutore, narra della sua vita come ancella della dea acquatica e la sua trasformazione in bruna folaga, per sfuggire all’insistente corteggiamento del pastore Tages. |
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La Fanciulla e i Dodici Mesi |
Lunedì, 09 Marzo 2015 - 03:30 Inviato da : Violet |
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“C’era una volta una madre che aveva due figlie. Una delle due era sua figlia naturale, mentre l’altra era sua figliastra, nata dalla prima moglie del marito. La donna amava molto la propria figlia, ma nutriva un odio profondo per l’altra fanciulla, e non desiderava altro che vederla sparire dalla sua vita per sempre. La sua sola presenza la infastidiva e così non mancava mai di insultarla crudelmente e di colpirla ogni giorno senza alcun motivo. Sebbene fosse la sua preferita, però, la figlia naturale era magra come uno stecco e sempre malaticcia, mentre la figliastra cresceva forte e sana, e le sue guance erano rosse come ciliegie mature. Questo faceva infuriare la matrigna ancora di più, e ogni sera meditava nuovi modi con cui avrebbe potuto far del male alla povera giovane. |
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Cailleach delle Nevi |
Domenica, 01 Febbraio 2015 - 01:52 Inviato da : Violet |
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"C’era una volta, tantissimo tempo fa, nelle regioni che allora erano sommerse dall’acqua, Cailleach, l’essere più vecchio che sia mai esistito.
Gli inverni erano le sue notti e le estati i suoi giorni. Fu Cailleach a formare le montagne quando, con le sue sorelle, scese sulla Scozia, molto tempo prima che i popoli la abitassero. Sorvolando le terre di Scozia esse gettarono pietre e, nei punti dove i massi cadevano, si formarono le montagne.
Passarono i secoli e Cailleach e le sue sorelle divennero vecchie e stanche. Popoli giovani iniziarono a popolare la Scozia ed esse si ritirarono sulle alte montagne dove le faccende umane non potevano disturbarle. |
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La Signora della Luce |
Giovedì, 18 Dicembre 2014 - 04:03 Inviato da : Violet |
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“Molto, ma molto tempo fa, abbarbicato sul pendio della montagna, si ergeva un vecchio maso, nei pressi del quale, la notte dell’Epifania, passava sempre Dama Berchta con il suo corteo. Tutti gli anni, secondo la tradizione, la sera della vigilia veniva apparecchiato un tavolo in cima a una collina, sotto ai rami di una candida betulla, e qui venivano lasciati per lei un buon piatto di cibo e una bevanda calda.
La Berchta passava di lì, assaggiava tutto e benediceva il maso, con i campi e gli animali, augurando fortuna e prosperità ai suoi abitanti. |
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Bianca e Andrea |
Sabato, 29 Maggio 2010 - 01:41 Inviato da : LaZiaArtemisia |
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Vi racconto una storia meravigliosa,
che parla di una sorellanza di donne incantate,
di rituali notturni e danze silvane alla luce della Luna,
della femmina Sacra, e del suo Re Cervo,
ma che più di tutto svela l'amore più speciale,
quello tra chi non si conosce, ma si riconosce,
come compagno di mille vite differenti,
attraverso il tempo, la storia, le morti e le rinascite.
L'amore Sacro che corre infinito sulla via del Tempo ciclico non ammette altro che se stesso, perchè dal momento in cui due persone si incontrano per l'ennesima volta dopo molte vite, riconoscendosi come parte viva l'uno dell’altra, non possono fare altro che stare insieme, nonostante le malelingue, le avversità, il destino, la logica stessa.
Nient'altro che stare insieme. |
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