Il Tempio della Ninfa

Voci di Amazzoni

Articoli / Canti
Inviato da Violet 06 Apr 2022 - 22:05

In tempi duri ed estremamente dolorosi, nei quali la verità viene calpestata, la giustizia sovvertita, la vita innocente distrutta, e non è possibile stare in silenzio accettando pacificamente ciò che accade, l’energia sopita delle amazzoni si risveglia, e la loro voce possente ricomincia a urlare.
In questi momenti può succedere di sentire questa indomabile e potente energia e di avere la necessità di tradurre in parole il suo messaggio.

I brevi scritti che seguono sono nati con questo scopo, e in onore di chi resiste, ricordando che non vi sarà mai una vera completezza, una integrità autentica, non esisteranno mai pace e libertà reali, se l’aspetto terrifico della dea combattente, lo spirito ardente della amazzone, l’urlo della leonessa, dell’orsa, della lupa, non saranno riconosciuti, integrati, incarnati e, all’occorrenza, praticati. Dentro e fuori.




Non nominare le Amazzoni

Non nominare le amazzoni,
se non le riconosci quando le guardi negli occhi.
Non nominare le amazzoni,
se alla prima minaccia consegneresti la libertà del tuo popolo al nemico.
Non nominare le amazzoni,
se hai scelto di spegnere il loro fuoco. Anche dentro di te.
Ringrazia coloro che lottano.
Lo fanno perché anche tu possa essere libera.
E in pace.


L’Urlo della Amazzone

Più mi dirai di tacere, più io parlerò, e canterò, e griderò.
Più mi detterai cosa scrivere, più la mia penna scorrerà libera e affilata.
Più tenterai di legare le mie ali, più le dispiegherò e volerò alto, sopra la tua testa.
Più diffonderai menzogne, più urlerò la verità.
Più mi imporrai di arrendermi, più combatterò per me, per le mie sorelle, per le mie figlie.
Lo vedi il fuoco che mai si esaurisce?
Guardalo!
Poiché più soffierai per spegnerlo, più divamperà.
E se anche riuscirai a piegare il mio corpo,
non domerai mai il mio spirito.


Un messaggio dalla Madre oscura

Non invocarmi nel mio aspetto oscuro, figlia mia,
se quando l’oscurità cala, fuggi via lontano.
Non pronunciare i miei nomi di tenebra,
se quando il corno della battaglia vibra il suo grido, ti tappi le orecchie.
Non indossare i miei ornamenti,
piume corvine, punte di freccia e zanne appuntite,
se quando è il momento di attingere al loro potere
li lasci cadere inorridita.
E soprattutto, non proclamarti mia sacerdotessa,
se quando le tue sorelle combattono per la loro libertà
pretendi che si arrendano al nemico,
perché sei stanca di una battaglia che non è nemmeno tua.

Abbi il coraggio di guardare nell’abisso,
domando la paura che ti assale.
Abbi l’ardire di brandire un’arma,
per difendere te stessa e il tuo popolo.
E sii la compagna che vorresti al tuo fianco
se fossi costretta a combattere per la tua libertà.

Io sono accanto a te,
e negli occhi di coloro che non mi respingono.
Non temere la mia ombra,
è nata con te,
perché tu la accolga nei momenti di necessità.
E ricorda,
anche nel conflitto più nero,
custodisci sempre il seme della pace.


***


Voce di Lady Triệu

Vorrei cavalcare tempeste, uccidere orche in mare aperto (1), scacciare gli aggressori, riconquistare il paese, sciogliere i legami della schiavitù e non piegare mai la schiena per essere la concubina di qualunque uomo.

Queste parole sono attribuite a Triệu Thị Trinh, conosciuta anche come Lady Triệu, una guerriera vietnamita del III secolo (226–248 d.C.), eroina tradizionale ritenuta l’incarnazione dello spirito del Vietnam, che riuscì per un certo periodo a resistere al dominio della dinastia cinese orientale Wu.


Note:

1. In altre versioni sembra che la frase non faccia riferimento alle orche, ma agli squali.

***


Brani scritti, tranne dove indicato, da Laura Violet Rimola. Nessuna parte di questo testo può essere riprodotta o utilizzata in alcun modo e con alcun mezzo senza il permesso scritto dell’autrice e senza citare la fonte.




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