Il Tempio della Ninfa

CANTI D'AMORE: Canto dei Liberi Amanti

Articoli / Canti
Inviato da Elke 23 Feb 2011 - 13:59

Lui:
Hai destato il fiore del desiderio in me,
e l’unico nutrimento che può sopportare,
da te sola l’avrò.

Lei:
Anche in me lo stesso fiore ha messo radici
e non ha pudore nel mostrare il suo intimo segreto.
Così io non mi vergogno
di dirti quanto io brami i tuoi abbracci d’edera.

Perché mai, infatti, dovrei dissimulare quando io brami i tuoi abbracci?
Perché dovrei abbassare lo sguardo davanti a te?
Perché dovrei nascondere il mio corpo generoso?
Perché dovrei sottomettermi al giogo matrimoniale?
Perché dovrei sottostare alle leggi dei Padri?
Perché dovrei vendermi in cambio di ricchezze?
Perché dovrei mettermi maschere in cambio di attenzioni?
Perché dovrei gareggiare con le mie sorelle per te?
Perché dovrei volerti possedere?
Perché dovrei occultare il mio sangue incruento?
Perché dovrei star chiusa lontana dalle selve?
Perché dovrei restare sconosciuta ai tuoi fratelli?
Perché dovrei parlarti dei Segreti delle Donne?
Perché dovrei evitare le danze d’Eros?
Perché dovrei trattenere il riso quando giochi con me?
Perché dovrei astenermi dal corteggiarti arditamente?
Perché dovrei avversare il tuo impeto nell’amore?
Perché dovrei tacere i gemiti nell’amplesso?
Perché dovrei celare la mia vulva impaziente?

Lui:
Rosa della sera, tu sei, rugiada dell’alba,
amabile Luna del Destino,
tu sei la più bella,
bella tu sei, o Amica mia
ebbra d’Amore e di piacere.
Con te è facile inebriarsi nell’abbraccio
Come col vino degli Dei.
Se mai, infatti, dissimulassi quanto brami i miei abbracci,
se abbassassi lo sguardo davanti a me,
se nascondessi il tuo corpo generoso,
se ti sottomettessi al giogo matrimoniale,
se sottostessi alle leggi dei Padri,
se ti vendessi in cambio di ricchezze,
se ti mettessi maschere in cambio di attenzioni,
se gareggiassi con le tue sorelle per me,
se volessi possedermi,
se occultassi il tuo sangue incruento,
se stessi chiusa lontana dalle selve,
se restassi sconosciuta ai miei fratelli,
se mi parlassi dei Segreti delle Donne,
se evitassi le danze d’Eros,
se trattenessi il riso quando gioco con te,
se ti astenessi dal corteggiarmi arditamente,
se avversassi il mio impeto nell’amore,
se tacessi i gemiti nell’amplesso,
se celassi la tua vulva impaziente,
se tu facessi tutto questo, io non potrei amarti.
Avvenente non saresti per me, né desiderabile,
corrotta ed inquinata,
perversa dalla volgarità.
Spegneresti il mio ardore,
mi priveresti della luce del giorno.
Solo sempre sarei,
senza l’Amata, senza l’Amante.

Non vergognarti, dunque,
di dirmi quanto tu brami i miei abbracci d’edera.
Non dissimulare quanto brami i miei abbracci, ma mostra la pienezza della brama che mi fa onore.
Non abbassare lo sguardo davanti a me, ma guarda gli occhi che ti cercano con desiderio.
Non nascondere il tuo corpo generoso, ma svelalo innanzi a me colto da meraviglia.
Non sottometterti al giogo matrimoniale, ma vivi Libera con me Libero.
Non sottostare alle leggi dei Padri, ma rispetta solo le leggi di Natura.
Non venderti in cambio di ricchezze, ma prendi dalle mie mani il mio Amore gratuito.
Non metterti maschere in cambio di attenzioni, ma lascia che ti si ami per la tua Natura semplice.
Non gareggiare con le tue sorelle per me, ma come sorelle dividete ciò che è Buono.
Non volermi possedere, ma lasciami indipendente come tu sei.
Non occultare il tuo sangue incruento, ma lascialo fluire alla luce perché racconti le sue storie.
Non stare chiusa lontana dalle selve, ma corri come libera baccante fra gli alberi.
Non restare sconosciuta ai miei fratelli, ma anche a loro, se vuoi, sii prodiga delle tue cosce.
Non parlarmi dei Segreti delle Donne, ma tienili per te poiché i Misteri devono restare celati.
Non evitare le danze d’Eros, ma balla estasiata dall’Eros che ti danza dentro.
Non trattenere il riso quando gioco con te, ma sii sempre bambina per i giochi amorosi.
Non astenerti dal corteggiarmi arditamente, ma conquistami come ninfa sensuale e maliziosa.
Non avversare il mio impeto nell’amore, ma godine e tu stessa sii accesa dallo stesso fuoco.
Non tacere i gemiti nell’amplesso, ma canta al mondo il Piacere.
Non celare la tua vulva impaziente, ma portala a me perché possa placarla.

Lei:
Toro del cielo, tu sei, cinghiale della terra,
amabile Sole di Splendore,
tu sei il più bello,
bello tu sei, o Amico mio,
ebbro d’Amore e di piacere.
con te è facile inebriarsi nell’abbraccio
Come col vino degli Dei.
Se tu altro avessi pensato, io non potrei amarti.
Avvenente non saresti per me, né desiderabile,
corrotto ed inquinato,
perverso dalla volgarità.
Spegneresti la mia dolcezza,
mi priveresti della luce del giorno.
Sola sempre sarei,
senza l’Amato, senza l’Amante.

Insieme:
Amiamoci dunque! Uniamoci!
Vieni, Amante, che alimenti il mio fuoco,
e possesso e leggi soffocanti,
e pudicizia e false ritrosie,
lasciamole morire
per sempre.


***

A tutti gli uomini, ma soprattutto a tutte le donne, che si stanno liberando o che già si sono liberati dalle innaturali e profananti costrizioni che sono state loro imposte per millenni. Nella speranza che siano sempre di più, e che magari anche grazie a queste umili parole trovino la forza di farlo impeccabilmente e senza cedere a compromessi.
A tutti gli uomini e a tutte le donne che aspirano a conoscere, un piccolissimo passo per volta, l'antico, amabile, Androgino, Dio Eros; e a quelli che già lo conoscono.

*

Probabilmente questo testo non avrebbe visto la luce, se non in seguito a molteplici letture e studi dei miti di Eros, Afrodite, Adone, Demetra, Frejya, Freyr, Pan, Dioniso, Shiva ed altri.
Hanno indubbiamente contribuito anche le liriche di Saffo e Archiloco, Il corteggiamento di Inanna e Dumuzi, Il Cantico dei Cantici, Gitagovinda di Jayadeva; gli studi sulle società e divinità pre-indoeuropee e pre-elleniche e i loro successivi sviluppi di M. Gimbutas, U. Pestalozza, M. Marconi, C. Spretnak; i testi di Leda Bearné, Ada D'Ariès, Anne Cameron.
Per il sovvertimento dei valori antichi e della Natura femminile vanno citati pure Oscure madri splendenti di Luciana Percovich e La strega di Jules Michelet.


Canto di Elke. Severamente vietata la riproduzione anche parziale senza il permesso dell'autrice e senza citare la fonte.




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