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Il Tempio della Ninfa

Papalagi

Discorso del capo Tuiavii di Tiavea delle Isole di Samoa

Tuiavii, un saggio capo indiano delle isole Samoa, compì un viaggio in Europa agli inizi del secolo, venendo a contatto con gli usi e costumi del "Papalagi", l'uomo bianco. Ne trasse delle impressioni folgoranti che gli servirono per mettere in guardia il suo popolo dal fascino perverso dell'occidente. Erich Scheurmann, un artista tedesco amico di Herman Hesse fuggito nei mari del Sud per evitare la prima guerra mondiale, raccolse questo tesoro di saggezza e lo pubblicò. "Papalagi" è un trattato etnologico sulla tribù dei bianchi, esilarante e atroce.

Recensione del Tempio della Ninfa e consigli:

Con questo libriccino prezioso e importante abbiamo la fortuna di leggere il pensiero e le riflessioni di un saggio capo delle Isole Samoa, nella Polinesia, Tuiavii di Tiavea, che abituato a vivere secondo le usanze naturali e estremamente vicine allo Spirito della Grande Madre, nella sua isola, decide un giorno di fare un viaggio in Europa, e di "studiare" cosa combini l'uomo moderno. Ciò che egli scrive e il come lo descrive è crudelmente vero e nasce proprio dallo sbigottimento che questo Uomo, così abituato a vivere in perfetta armonia con la Natura, prova nei confronti del "Papalagi", l'uomo bianco.
E' raro poter leggere al giorno d'oggi un testo scritto da un autentico "uomo antico", e per questo motivo questo libro è così prezioso e ci aiuta a renderci conto di cosa abbiamo perso e di cosa possiamo recuperare nel percorso di ri-comunione con la Natura, la Madre di tutto ciò che Vive.

Le Isole della Polinesia da molti anni sono oppresse dai missionari, che cercano di estirpare la religione naturale che questi popoli hanno seguito fino ad ora, e in parte ancora seguono.
I missionari sono arrivati al punto di vietare duramente la pratica femminile della danza, la Hula, che se per le donne polinesiane è un rito sacro, per questi invasori rappresenta atti osceni, vergognosi e inammissibili.
La stessa usanza delle donne e degli uomini di quei luoghi quasi incontaminati di vestirsi molto poco, senza coprire le forme armoniose e belle, come i seni, è ovviamente considerata abominevole e improponibile da coloro che giungono dall'Europa per convertire, che sia alla religione oppure alla "civiltà", o ad entrambe.
Per quanto riguarda la danza in sè, da qualche decennio essa è stata fortunatamente riammessa, anche se a malavoglia, ed è giunta sino a noi.
Ma tutt'oggi i "civili" europei e i missionari battono le Isole della Polinesia per spargere la loro ideologia e per cercare di civilizzare popoli che la sanno molto più lunga di loro, e da molto tempo.
Nelle parole di Tuiavii vi è anche la messa in guardia verso coloro che ancora vivono secondo le leggi antiche, di non farsi abbindolare dalle malate parole dell'uomo bianco, che mira a uccidere la gioia del vivere naturale e di contagiare con i suoi ideali artificiali e deleteri coloro che sono ancora sani.
Noi possiamo ascoltare il suo modo di vedere puro e naturale, rivolto a noi e alle nostre artificialità, come un preziosissimo insegnamento, per iniziare, o continuare, l'opera di purificazione e ri-naturalizzazione che è parte del Percorso interiore che volge all'Amore della Grande Madre, e alla Natura che Lei è e rappresenta.

E' consigliabile acquistare il libro, che si trova facilmente nei bookshop online e sul sito della casa editrice: Stampa Alternativa - Papalagi
Questo per il motivo che è bello poter dare un contributo a coloro che hann oreso possibile questa pubblicazione, ma se volete iniziare a dare un'occhiata alla prima edizione - che ha un'introduzione più breve e una traduzione meno curata dell'ultima edizione, nonché forse un po' imperfetta - trovate l'intero libricino qui Papalagi

Citazioni tratte dal testo:

"La carne è peccato. Così dice il Papalagi. Poiché il suo spirito è grande grazie al suo pensiero. Il braccio che si leva per il lancio nella luce del sole, è una freccia del peccato Il petto su cui ondeggia l'onda del respiro, è la dimora del peccato... Le membra con le quali la vergine ci offre una danza sono peccaminose. E anche le membra che si toccano per fare la creatura a gioia della grande terra, sono peccato. Tutto è peccato ciò che è carne. In ogni tendine c'è un veleno, un subdolo veleno che passa da creatura a creatura. Chi anche solo guarda la carne, sugge il veleno, ne è ferito, è altrettanto riprovevole e perverso quanto colui che la mette in mostra. Così dunque dicono le sacre leggi morali dell'uomo bianco."

"Essendo i corpi delle donne e delle fanciulle così accuratamente ricoperti, gli uomini e i giovanetti provano un intenso desiderio di vedere la loro carne, come è naturale. Notte e giorno ci pensano e parlano molto delle forme delle donne e delle fanciulle, e sempre in modo che ciò che è bello e naturale appaia un grande peccato, come qualcosa che può essere visto solo nell'ombra più fonda. Se lasciassero vedere la carne più apertamente, potrebbero dedicare i loro pensieri ad altre cose, e quando incontrano una ragazza i loro occhi non starebbero a sbirciare, e la loro bocca non pronuncerebbe parole lascive."

"Ma noi vogliamo ancora rallegrarci della nostra carne che può parlare con il sole, di poter muovere le gambe come il cavallo selvatico perché nessun panno le lega e nessuna pelle appesantisce i piedi, di non essere costretti a fare attenzione perché il nostro copricapo non ci cada dalla testa. Godiamoci la gioia che ci dà la vergine che è bella nel corpo e mostra le sue membra al sole e alla luce della luna. Stolto, cieco e senza il senso della vera gioia è il bianco che deve tanto ricoprirsi per non provare vergogna."

"(...) Come quella vergine di Fagasa che dall'alto di uno scoglio respingeva con il suo ventaglio il primo missionario bianco: "Tenetevi lontani, voi demoni del male!"


Aggiungi:  Mercoledì, 10 Novembre 2010
Autore:  Violet
Punti:
Link relativo:  Papalagi
Voti: 2622

  

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