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Il Tempio della Ninfa

Eleonora d'Arborea, la Regina buona e giusta
Venerdì, 02 Febbraio 2007 - 02:02 - 7057 Letture
Storia "Figura di donna isolana ancora attuale, che salta d'un balzo a cavallo, impugnando le redini e, oggi col fucile infisso sulla sella, allora col pugnale e la balestra, circondata da armati, va per sentieri rupestri, per balze montane, per valli incassate e raccolte, o aperte come un infinito respiro, a dare un colpo d'occhio sui suoi possedimenti, perchè tutti si ricordino di portarle a casa, nel giorno fissato, censi e tributi".
Camillo Bellieni

...la figura più splendida di donna che abbiano le storie italiane, non escluse quelle di Roma antica...
Carlo Cattaneo



Già al momento della sua nascita, avvenuta in Catalogna nel 1324, si comprese che questa figura femminile poco aveva a che spartire con le regine dell'epoca e del passato. Si narra che nel momento in cui venne alla luce una grande aquila volteggiò nel cielo e andò a posarsi sulla torre più alta del castello, osservando superba e silente la stanza in cui avveniva il parto. Vani furono i tentativi di scacciarla da parte dei soldati, questa non volò via finchè non si udì la voce della levatrice che gridava: "E' nata una femmina!". Solo allora il fiero rapace si levò in volo, accompagnando con uno strillo acuto, quasi di trionfo, il suo librarsi maestoso tra le nuvole. Tra i segnali del cielo vi fu perfino una cometa, considerata blasfema e perciò non molto replicata, ma che di sicuro stava a significare, come l'aquila, che colei che nacque quella notte sarebbe stata destinata a volare molto in alto.
Forse proprio a causa di quell'episodio iniziale Eleonora ebbe fin dalla tenera età un rapporto di simbiosi con i rapaci. Infatti sembra che fin da bambina fosse in grado di allevare i falconi e addestrarli per le battute di caccia a cui partecipava regolarmente. Nell'isola di San Pietro esiste una colonia di bellissimi falchi, a cui venne dato il nome di "Falchi della Regina", proprio in onore della "jughissa bona e justa", la giudicessa buona e giusta.
Proprio un falco cacciatore era il suo compagno di giochi d'infanzia, veri e propri duelli alla spada con suo fratello Ugone, detto il cinghiale, a causa della sua indole selvatica e aggressiva. La nostra eroina era l'unica in grado di tenergli testa e per questo motivo le fu affibbiato il soprannome di Eleonora la Peste. Quando suo fratello sembrava stesse per avere la meglio sulla piccola, ella non si vergognava affatto di chiamare in suo aiuto il falcone, che scendeva in picchiata su Ugone con gli artigli sguainati.
A coloro che la rimproveravano per il suo comportamento, ritenuto sconveniente per una fanciulla, lei rispondeva: "Io non sono una signora, ma sarò regina!", dimostrando fin da piccola di avere il cipiglio la fierezza degni di una futura sovrana.

La tradizione popolare attribuì ad Eleonora non solo doti di coraggio, ma anche straordinari poteri divinatori e di profezia. Oltre che per queste virtù, la giudicessa viene ancora ricordata per il suo senso di giustizia e per l'arte di cambiar forma grazie al travestimento.
Regolarmente perlustrava in lungo e in largo il suo regno, per rendersi conto in prima persona delle condizioni di vita della propria gente, ascoltandone di nascosto le ragioni, per far si che il nuovo codice di leggi, La Carta de Logu, fosse quanto più vicino alle loro necessità.
Così indossava abiti da popolana, da contadina, da vecchietta o addirittura da cavaliere, cambiando travestimento ad ogni nuovo viaggio, in modo da non essere riconosciuta dai suoi sudditi.
Un giorno, travestita da vecchina, incontrò un gruppo di suoi soldati che prendevano a calci le brocche che un povero vasaio aveva posto sulla strada ad asciugare. A nulla valsero le suppliche dell'uomo, che senza il denaro ricavato dalla loro vendita avrebbe visto la sua famiglia morir di fame.
Quando la regina si fece avanti ammonendo il loro comportamento incivile, questi la sbeffeggiarono, convinti che si trattasse solo di una povera vecchia. Ma nel momento in cui ella si mostrò a loro in tutta la sua regale persona, levandosi di dosso lo scialle nero che le copriva una parte del viso, essi chinarono la testa, confusi e spauriti. La giudicessa risarcì il vasaio del danno subito, detraendo dalla loro paga il valore dei vasi rotti.
Ma la nostra eroina aveva dalla sua anche un'altra dote: l'astuzia. Non è mai esistito castello nei territori di Arborea che non fosse stato conquistato da Donna Eleonora con furbizia, oltre che con coraggio e temerarietà. Riusciva a soprendere il nemico e ad avere la meglio su di esso grazie ai suoi ardimentosi piani e travestimenti. In questo modo riuscì a far suoi numerosi tesori e ricchezze, tra le quali compare anche una spada magica. Ebbene si, durante la conquista del castello di Montiferru, trovò nelle sue segrete la spada di un certo re Martino. Grazie a quest'ultima pare che Eleonora riuscì a vincere tutte le sue battaglie.
Non cedere mai il suo potere di sovrana ad altri fu per Eleonora un punto vitale. Il potere era veramente la scelta tra la vita e la morte, non solo per sé ma per tutta l'isola. Dopo essere riuscita a riunirla quasi tutta sotto la sua ala, ricacciando ai margini dell'Isola le truppe di una monarchia potente come quella aragonese, vide crollare il suo progetto per uno scherzo della sorte: la peste, che segnò la sua fine nel 1404, e consegnò senza combattere la Sardegna agli Aragonesi. Questi resero omaggio alla legislatrice, estendendo la giurisdizione in cui era applicata la Carta de Logu a tutta l'isola e conservandola in vigore per secoli, fino alla illegale introduzione del Codice di Carlo Felice nel 1827.
La Carta de Logu era composta da 198 articoli che comprendevano, un codice civile, un codice penale ed un codice rurale che disciplinavano in modo chiaro e semplice i rapporti giuridici, l‘amministrazione della giustizia e l’uguaglianza di fronte alla legge, segnando una tappa fondamentale nel cammino che ha portato al moderno “Stato di diritto”.
Nella Carta si dice che tutti gli uomini liberi sono uguali davanti alla legge: una stessa sanzione colpiva chiunque l’avesse violata senza distinzione di classe sociale; fatto quasi rivoluzionario in un‘epoca nella quale i nobili ed il clero la facevano da padroni.
Alcuni istituti giuridici poi, sorprendono per la sconcertante attualità: la posizione e tutela delle donne, dei bambini e la difesa del territorio oltre che la liberazione dei servi, "i lieros".
Connesso a questo ordine e a queste regole è il tema dell'indipendenza, il dilemma "vassalli o proprietari". E ancora intrecciato a questo il tema della terra e della nazione, del popolo, della gente e del territorio Stato in cui è garantita la terra a tutti, in cui la terra è di tutti.
Eleonora fu regina di uno Stato che ebbe la sua legittimazione nel popolo e, unica forse nell'Europa dell'epoca, non aveva fiducia nel re e nell'istituto della monarchia in generale.


Fonti

La Sardegna dei sortilegi, Franco Fresi, Francesco Enna, Gian Luca Medas, Natalino Piras, Newton & Compton Editori, 2007
Eleonora d'Arborea
Eleonora d'Arborea e la Carta de Logu


Articolo scritto da Scylla. E' vietata la riproduzione anche parziale senza il permesso dell'autrice e senza citare la fonte.

Eleonora d'Arborea, la Regina buona e giusta | Login/crea un profilo | 6 Commenti
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Re: Eleonora d'Arborea, la Regina buona e giusta (Punti: 1)
da Violet 02 Feb 2007 - 02:10
(Info utente | Invia il messaggio) http://www.tempiodellaninfa.net)
E' un articolo che mi è piaciuto moltissimo, soprattutto perchè prima di leggerlo non conoscevo questa figura femminile così forte, saggia e giusta! E non pensavo che anche l'Italia avesse avuto questa fortuna.

Re: Eleonora d'Arborea, la Regina buona e giusta (Punti: 1)
da Amarillis 02 Feb 2007 - 15:13
(Info utente | Invia il messaggio)
Cara Scylla complimenti!
L'articolo oltre ad essere ben scritto e' davvero interessante! E almeno per me, parla di una figura nuova, una donna forte e giusta di cui non avevo mai sentito raccontare, nonostante i testi letti di storia delle donne e altri...
Immagino che per saperne di piu' si possano consultare le fonti ma vorrei sapere se esiste una sua "biografia"...
Nel frattempo grazie e buon Imbolc
Amarillis

Re: Eleonora d'Arborea, la Regina buona e giusta (Punti: 1)
da )O(scylla)o( 04 Feb 2007 - 01:32
(Info utente | Invia il messaggio)
Purtroppo questa grande regina è quasi una sconosciuta agli occhi del suo popolo. Ma come si può non amarla dopo averne udito le gesta..è motivo di orgoglio per tutte le donne che ispirandosi anche alla sua figura, nella vita osano e compiono passi da "gigantessa".

Re: Eleonora d'Arborea, la Regina buona e giusta (Punti: 1)
da fairymoon (alphazulu@interfree.it) 31 Ago 2007 - 11:58
(Info utente | Invia il messaggio)
che donna meravigliosa! non l'avevo mai sentita prima, una donna da portare ad esempio specie oggi che si confonde il "potere" delle donne con l'essere a "servizio" dei maschietti... per favore! grande regina e grandissima donna! grazie, un articolo veramente ottimo!

Re: Eleonora d'Arborea, la Regina buona e giusta (Punti: 1)
da Danae 31 Lug 2009 - 14:48
(Info utente | Invia il messaggio)
Mi ha attirato molto questo scritto.. il nome della regina corrisponde al mio :)) ..ne sono affascinata!
Grazie Scylla.. grazie a tutti voi approfondisco il mio sapere!

Re: Eleonora d'Arborea, la Regina buona e giusta (Punti: 1)
da mausci 23 Gen 2013 - 03:06
(Info utente | Invia il messaggio) http://comemistermagoo.blogspot.com)
ritrovo questo articolo che ancora non avevo letto e..come sempre qui, non mi resta che ringraziare..che bello connoscere Donne così..
grazie Scylla, e grazie Violet perché con questo Tempio offri spazio a storie preziose..



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