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Per virtù d'erbe e d'incanti
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Il Tempio della Ninfa

Edera
Martedì, 14 Agosto 2007 - 19:28 - 13388 Letture
Erbario EDERA
Hedera helix L.

Antico inglese: ifig; Anglosassone: ifig; Antico alto tedesco: ebah; Bretone: i, io; gallese: eiddew, iorweg; Gaelico scozzese: eidheann; Antico irlandese: gort.



L'edera è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Araliacee, piuttosto diffusa dal mare alla zona montana, fino ai 1000-1500 metri di quota.
Il suo fusto, legnoso e vigoroso, tende ad aggrapparsi a muri, alberi, staccionate, pali e a qualsiasi altra cosa che riesca ad assicurarle stabilità. Le sue giovani foglie si presentano di un colore verde chiaro, ma tendono a scurirsi con il passare del tempo diventando scure e coriacee, spesso con diverse sfumature più chiare; nel periodo dal Neolitico fino al sedicesimo secolo, venivano raccolte come foraggio per il bestiame e da qui deriva il nome tedesco efeu che sta ad indicare il fieno. I fiori giallo-verdi, spuntano verso settembre-ottobre, e si mostrano come piccole ombrelle sferiche con numerosi raggi, mentre i frutti, particolarmente velenosi sia per l'uomo che per i cavalli, si presentano di un colore nero-bluastro, con un succo rosso scuro, e sono un ottimo nutrimento per certi uccelli, come merli e tordi, che in seguito ne distribuiscono i semi.
L'edera è caratterizzata da due tipi di germogli: quelli ascendenti, che dispongono di piccole radici in grado di aggrapparsi tenacemente alla superficie della pianta su cui si arrampicano, hanno la forma delle tipiche foglie dell'edera, mentre gli altri germogli, che non hanno la capacità di arrampicarsi e si presentano esclusivamente quando c'è una quantità di luce sufficente, producono foglie che hanno forma ellittica o a cuore, e portano i fiori.
Nonostante la sua particolare invadenza, a causa della quale si è guadagnata l'antipatia dei più, l'edera non è da catalogarsi tra le piante parassita; difatti si procura le sostanze nutritive a lei necessarie direttamente dalla terra, attraverso le radici; tuttavia la sua presenza è di intralcio allo sviluppo di altre piante che, a causa del ricco fogliame spesso presente anche sul terreno, non riescono ad attecchire o, comunque, a trovare lo spazio necessario per giungere alla superficie. Da sottolineare, però, che il suo avvinghiarsi ai tronchi degli alberi, contribuisce a difenderli dagli effetti dannosi di alcune radiazioni emanate da certe apparecchiature create dall'uomo, e che bombardano continuamente la biosfera. Si è notato che in molti luoghi, l'aumento di edera degli ultimi decenni cresce in base allo svilupparsi dell'inquinamento da microonde.
Le piante di Hedera helix L. sono particolarmente longeve: sono in grado, infatti, di raggiungere facilmente i 400 anni di età, portando il proprio fusto ad ingrossarsi e irrobustirsi, sviluppandolo come il tronco di un normale albero.
Spesso utilizzata come pianta ornamentale, non necessita di particolari attenzioni o cure, nè se coltivata in vaso, nè se piantata in giardino.


Proprietà medicamentose

L'edera è una pianta a cui prestare particolare attenzione, a causa della sua leggera tossicità, e l'uso casalingo delle sue parti è da sconsigliarsi.
Il periodo di raccolta delle foglie avviene verso agosto-settembre, preferendo quelle giovani e fresche. I suoi utilizzi sono piuttosto vasti: ad uso cosmetico, l'infuso aggiunto all'acqua del bagno è astringente e, abbinato ad un'applicazione regolare di macerato di foglie, coadiuva le cure anticellulitiche, mentre utilizzato per sciacquare i capelli dopo lo shampoo, li rende lucidi e più scuri; efficace anche per alleviare gonfiori alle caviglie, causati da un eventuale edema. E' possibile utilizzarlo anche in caso di bronchite, acuta o cronica, di tracheite e di pertosse, in quanto lenisce l'infiammazione della mucosa bronchiale e della trachea. Le sue proprietà emmenagoghe lo rendono particolarmente adatto ad alleviare i dolori mestruali.
Come macerato è utile anche in caso di calli ai piedi, in quanto ne aiuta l'eliminazione, e di scottature di vario tipo (in quest'ultimo caso, le foglie fresche ben lavate sono comunque efficaci), invece delle compresse imbevute di decotto, leniscono i dolori reumatici.
Possiede, inoltre, la capacità di abbassare la febbre e di favorire la sudorazione, di moderare la sensibilità del sistema nervoso periferico, e di contribuire all'eliminazione della scabbia, piccolo ma fastidioso parassita della pelle. L'infuso abbondantemente salato, usato come colluttorio, placa il mal di denti.
Secondo Plinio, i Celti la utilizzavano anche come cicatrizzante, avendo osservato che i cinghiali, quando feriti, erano soliti rotolarsi nell'edera.
Una curiosità: pare che le foglie dei rami riproduttivi dell'edera, che si trovano in basso, siano indicate per la cura dei disturbi che generalmente colpiscono la metà inferiore del corpo, sia gli organoi interni che gli arti, mentre le foglie a stella dei rami rampicanti si utilizzino per i disturbi della metà superiore del corpo, come la testa, il torace, eccetera.


Ricette erboristiche
(Da utilizzarsi esclusivamente sotto la supervisione di un medico o di un esperto erborista!)

-Contro i calli ai piedi:
Lasciate macerare per quattro giorni una manciata di foglie di edera in tanto aceto quanto basta a ricoprirle. Dopo di che, prelevare le foglie, tagliuzzarle fini e applicarle sopra la parte colpita, facendo attenzione a proteggere la zona della pelle circostante; fasciare il tutto ben stretto con una garza. Ripetere quattro volte al giorno per tre giorni.

-Contro la cellulite:
1) Bollire 100 gr di foglie fresche di edera in un litro di acqua per 15 minuti. Applicare con delle compresse imbevute di decotto sulle parti malate, due-tre volte al giorno.
2) Bollire 500 gr di foglie in 3 litri di acqua, a fuoco lento, coperto, per due ore. Filtrare e versare nell'acqua del bagno, restando a mollo per 20 minuti.

-Shampoo liquido:
Bollire 50 gr di foglie in un litro d'acqua per 10 minuti. Filtrare, spremere bene, e aggiungere acqua bollente fino a due litri; frizionare il cuoio capelluto e i capelli.

-Contro le smagliature:
Applicare due volte al giorno sulla parte da trattare, un cataplasma di foglie di edera fatte precedentemente cuocere in poca acqua. Schiacciarle e applicarle tra due pezzuole.

-Contro le scottature solari:
Ricoprire la parte colpita con foglie di edera fresche e giovani, ben lavate.


Magia e tradizione

Nell'Antico Egitto, l'edera era consacrata ad Osiride, Signore della vegetazione, mentre i romani l'avevano associata al culto di Bacco, prendendo esempio dai greci, che la accostavano alla figura di Dioniso, chiamandolo anche Kissòs, nome greco della pianta; spesso Dioniso veniva raffigurato con una corona di edera sul capo ed il tirso, intrecciato anch'esso di edera, in una mano.
In uno dei numerosi miti che accompagnano la figura di questo Dio greco,si racconta di come si salvò da un devastante incendio, provocato da una folgore scagliata da Zeus, proprio grazie all'edera, che lo difese dalle fiamme che già stavano consumando il corpo di sua madre; inoltre, avvolgendosi attorno a tutta la casa, la sostenne durante le scosse di terremoto causato dalle suddette folgori.
Un altro mito narra di quando Dioniso bambino, abbandonato dalla madre Semele, si rifugiò sotto una pianta di edera, dalla quale prese il nome; alcuni autori raccontano come Kiossòs, figlio di Dioniso, morì dinnanzi al padre, proprio mentre danzava per lui. La Dea Gea, che osservò la triste scena, ne rimase impietosita e decise di tramutare il giovane in una pianta di edera, che da allora ne porta il nome.
Da questi miti, spicca in maniera rilevante il lato protettore e amoroso della pianta, addirittura materno, se vogliamo, nonchè il legame con il perenne movimento, rappresentato dalla danza di Kissòs e ricordato dalla pianta nella sua serpeggiante e tenace crescita.
Ma molte altre sono le caratteristiche che legano in maniera indissolubile Dioniso e l'edera; ad esempio, pare che le sue foglie, se portate sul capo a mò di corona, riescano a mitigare l'ardore del vino, favorendo così la sua capacità di espandere la coscienza, assicurando la concentrazione e la forza di volontà, nonchè mantenendo l'energia vitale nella parte alta del corpo, in modo da non cadere vittime del sopore dato solitamente dall'alcool. Questo ha fatto sì che gli adoratori del Dio se ne cingessero il capo durante i rituali in suo onore, nei quali venivano consumate dai Sacerdoti e dalle Sacerdotesse abbondanti quantità di vino, bevanda sacra in grado di far raggiungere lo stato di trance e di mettere in comunione con Dioniso stesso.
L'edera è stata spesso paragonata anche al serpente, proprio a causa del suo avanzare sinuoso e vorticoso sulla nuda terra. Questo le fa acquisire una simbologia indubbiamente ctonia, "fredda", ma anche calma e imperterrita... con infinita pazienza, è in grado di ricoprire interamente mura e case. L'edera si dimostra, quindi, anche portatrice di perseveranza, di costanza e di zelo nel terminare un lavoro intrapreso.
Il suo avvolgersi come un rettile, non può non riportare alla simbologia della spirale, quindi ad un'idea di evoluzione, di perenne movimento rotatorio, esattamente come il continuo susseguirsi delle stagioni e, quindi, del tempo ciclico; allegoria, questa, che la lega all'eterna danza della vita ed al suo continuo espandersi.
Secondo la tradizione celtica, questa pianta era in grado di favorire uno stato allucinatorio se assunta assieme al vino stesso, mentre secondo Graves la bevanda in questione era una specie di birra, miscelata con idromele e succo di edera.
Queste bevande portatrici di visioni, erano utilizzate in particolari rituali sotto lo stretto controllo dei Druidi, e pare che il periodo più favorevole per queste "estasi indotte" fosse quello di Samhain, antica festa celtica che inaugura l'arrivo del nuovo anno, durante la quale i veli che separano il nostro mondo da quello ultraterreno si fanno più labili, aumentando le percezioni sottili e, quindi, favorendo i vaticinii e le visioni profetiche.
Ma non erano solo i Druidi e coloro che volevano dare uno sguardo al futuro a beneficiare di questa pianta; il suo potere estatico era anche impiegato dai guerrieri, i quali venivano portati ad uno stato di frenesia, chiamato "Cù Roich" (il "cane pazzo di battaglia"), durante il quale avrebbero visto la "luce dell'eroe". Questo dimostra come l'edera sia anche in grado di donare forza interiore e coraggio, risvegliando quel Guerriero spirituale che ognuno porta dentro di sè, e mostrandogli la via luminosa che lo poterà al cuore della persona in questione.
Considerando la natura ctonia dell'edera, non si può fare a meno di associarla alla Madre Terra, alla Dea, e quindi di considerarla come una pianta legata alla sfera del femminile. La sua sinuosità, il suo procedere così lento e languido, ricordano le movenze di una danzatrice arcaica, e il suo lato protettore e avvolgente come un'abbraccio, riporta all'amore dato dall'istinto materno; è in grado quindi di proteggere e di procurare l'amore e la fedeltà, ma anche di favorire la fecondità ed il concepimento.
La forma delle sue foglie pentalobate, richiamano alla memoria i cinque aspetti della Dea: Nascita, Iniziazione, Amore, Riposo e Morte; le associazioni con il serpente e con la spirale completano il quadro, portando il simbolismo della Rinascita e dell'Evoluzione, ma anche del Rinnovamento e, quindi, di una sorta di stato dell'essere eternamente giovane e fresco, e mai del tutto consumato dalla vecchiaia o dalle avversità della vita. Particolarmente utile, in questo caso, a ritrovare quelle sensazioni e stati d'animo infantili e innocenti, nascoste nel profondo dell'Anima e chiamate "bambino interiore"; ma è anche in grado di proteggere e preservare l'innocenza e la purezza di spirito dei bambini stessi, poichè molto amata dalle fate e dagli spiriti della natura in generale.
Un'antica tradizione inglese, voleva che nel periodo natalizio (quindi nel periodo del Solstizio d'Inverno) i ragazzi e le ragazze si canzonassero a vicenda e si sfidassero ad alcuni semplici giochi, impersonando i "ragazzi dell'agrifoglio" e le "ragazze dell'edera", rappresentando così l'eterna danza fra maschile e femminile che da sempre si attraggono e si respingono l'un l'altro.
In Scozia, invece, l'edera era utilizzata per proteggere le vacche ed il loro latte da malocchi e invidie di vario genere.
Si dice che una coroncina di edera posta sopra alla porta d'ingresso, aiuti a tenere fuori le negatività e le entità malvage.
Un altro mito che vede l'edera come protagonista, è quello riportato da un antico racconto gallese che parla di Tristano e Isotta: durante il contrasto tra re Marco e Tristano per il diritto ad avere l'amore di Isotta, si decide di fare affidamento al giudizio di Artù, il quale stabilisce che uno dei due potrà godere della compagnia della fanciulla quando le foglie stanno sugli alberi, ovvero in estate, mentre l'altro quando gli alberi restano spogli della loro verde veste, ovvero d'inverno. Il diritto di scelta spetta a Marco, il quale opta per il periodo invernale, più lungo di quello estivo, e durante il quale le notti sono più fredde e più durature. Di conseguenza, a Tristano spetta avere Isotta durante il periodo estivo, decisamente più corto. La fanciulla, però, fa notare ad Artù che la sua saggia sentenza deve essere interpretata alla lettera, sottolineando il fatto che, anche d'inverno, alcuni alberi come l'edera ed il tasso mantengono inalterato il loro lussureggiante fogliame. Così facendo, si appropria del diritto a stare con Tristano anche durante l'inverno. Anche in questo caso, l'edera si dimostra una pianta che favorisce l'amore, che lo protegge e lo aiuta, accogliendolo tra le sue verdi spire in un abbraccio eterno.


Piccole magie con l'edera


Fonti

Le Erbe Officinali, Plinio Il Vecchio e Diancecht. Edizioni Keltia
Florario, Alfredo Cattabiani. Saggi Oscar Mondadori
Il Vischio e la Quercia, Riccardo Taraglio. L'Età dell'Acquario
Lo Spirito degli Alberi, Fred Hageneder. Edizioni Crisalide
Segreti e virtù delle piante medicinaliSelezione dal Reader's Digest
Adiantum la strega contadina, M. Teresa Zanetti Berni. Atesa Editrice
Il grande libro delle piante magiche, Laura Rangoni. Xenia


Articolo scritto da Twilight. Vietata la riproduzione anche parziale senza il permesso dell'autrice e senza citare la fonte.

Edera | Login/crea un profilo | 6 Commenti
I commenti sono di proprietà dei legittimi autori, che ne sono anche responsabili.
Re: EDERA (Punti: 1)
da Violet 14 Ago 2007 - 19:31
(Info utente | Invia il messaggio) http://www.tempiodellaninfa.net)
Articolo bellissimo Twilight! L'edera, con il suo avvolgersi e creare una verde coperta dal profumo inconfondibile è una delle piantine che preferisco... bellissima l'associazione con la Madre che abbraccia e avvolge... complimenti davvero! E grazie per questo splendido lavoro!

Re: Edera (Punti: 1)
da Elke (elke.janas@libero.it) 16 Ago 2007 - 23:42
(Info utente | Invia il messaggio)
Proprio bello quest'articolo,soprattutto mi è piaciuta la parte su Tristano e Isotta,brava Twillina dolce!:*

Re: Edera (Punti: 1)
da ValerieLeFay 17 Ago 2007 - 10:19
(Info utente | Invia il messaggio) http://gelidaluce.splinder.com)
Ah, la mia edera dorata! Sicuramente è la mia pianta preferita e tu l'hai resa benissimo! Molto bella la parte mitologica, ed il riferimento a Tristano ed Isotta (che adoro!). Brava Twillina dolce, stai sbocciando come un fiore, continua così!

Re: Edera (Punti: 1)
da driadecuriosa 15 Ago 2009 - 18:34
(Info utente | Invia il messaggio)
è una pianta che mi attrae molto...
mi piace come si abbraccia alle cose e si muove al vento, mi piacciono le sue foglie che si scuriscono ed irrobustiscono con il tempo...
grazie per le tante cose che non sapevo su di lei! scrivi in modo splendido...


Re: Edera (Punti: 1)
da Danae 03 Ago 2010 - 22:01
(Info utente | Invia il messaggio)
Nella sua semplicità, l'edera mi ha sempre ispirato forza, decisione, perseveranza. L'ho sempre considerata tale, ma nello stesso tempo una pianta rampicante bella come altre, molto verde e molto sinuosa.
Adesso ne scopro il suo mistero.. *.*
Grazie Twilight :))

Re: Edera (Punti: 1)
da Rosaspina 01 Ott 2011 - 11:55
(Info utente | Invia il messaggio)
L'edera è da sempre stata la mia pianta preferita, ho sempre avuto una certa attrazione per lei e trovo che mi rappresenti in tutte le sue caratteristiche (motivo per cui ha fatto parte delle mie nozze ed in seguito me la sono fatta tatuare) ed ora che ho letto questa bellissima ed interessantissima descrizione, ne sono ancora più convinta!



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