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Il Tempio della Ninfa

Rosmarino
Venerdì, 25 Maggio 2007 - 16:16 - 9074 Letture
Erbario ROSMARINO
Rosmarinus officinalis

Linguaggio dei fiori: Sono felice quando ti vedo.

Il suo nome latino è rosmarinus e diverse sono state le interpretazioni sull’origine di questa definizione: secondo alcuni etimologi deriverebbe da ros e maris, “rugiada del mare”, per altri da rosa e maris, dunque “rosa del mare”. Certamente molto poetici, ma alcuni si sono ispirati all’aspetto della pianta e sostengono che ros derivi da rhus denominando questa pianta “arbusto del mare”. L’associazione al mare viene naturale nell’osservare i piccioli fiori di questa pianta: riuniti in grappoli all’ascella delle foglie, sbocciano da marzo ad ottobre assumendo una colorazione lilla-indaco che ricorda il colore dell’immensa distesa d’acqua.



La pianta è il terzo decano dei Gemelli, secondo la tradizione Ermetica, e protegge le mani e ogni loro malattia: nei riti di abluzione, lavaggi rituale a scopo di purificarsi, veniva usata una soluzione a base di rosmarino. Simbolo di vita eterna in Egitto, veniva messo un rametto di rosmarino tra le mani del defunto in modo da facilitarne il viaggio nell’aldilà. I Romani con questo arbusto decoravano i capi delle statue dei Lari, spiriti protettori delle anime dei defunti di una famiglia.
Un mito greco, riportato da Ovidio nelle Metamorfosi, narra di Apollo innamorato della figlia del Re di Persi, Leucotoe. Per stare con lei, il Dio tramutò la sua forma in quella della madre della ragazza e quando il Re lo venne a sapere, la fece sotterrare e ricoprire di sabbia. Apollo invano cercò di salvarla, ma decise di salvare almeno qualcosa della sua amata, il suo profumo: dalla tomba della giovane nacque una pianta di rosmarino che venne bruciata in onore degli Dei come simbolo di immortalità.
L’uso funerario si diffuse anche nel Nord Europa: durante i funerali era solito accompagnare il morto al cimitero tenendo tra le mani un rametto di rosmarino; in Italia, similmente, si ornava il capo del defunto con una corona composta da questa pianta oltre che dall’alloro e dal mirto. Il legame con i defunti è testimoniato anche da un proverbio siciliano: “Cc’è tant’ervi all’orti. Ecc’è la rosmarina pi li morti!”, e sempre su quest’isola si narra una leggenda, quella della principessa e del rosmarino: una regina sterile, passeggiando nel giardino della propria reggia, si ritrovò invasa dall’invidia nell’osservare una pianta di rosmarino con i suoi numerosi e fertili rametti, tutti fioriti. La donna rimase miracolosamente incinta e, dopo qualche mese, partorì una pianta di rosmarino. La chiamò Rosmarina e l’annaffiava tutti i giorni con il proprio latte. Quando il Re di Spagna, suo nipote, andò a trovarla, rapì la piccola, la portò nella propria reggia e la nutrì con latte di capra. Un giorno, suonando il flauto vicino alla pianta, ormai cresciuta rigogliosa, vide uscire magicamente una splendida fanciulla dai suoi rami. Inutile dire che se ne innamorò perdutamente e che cercò di stare con lei più tempo possibile, ma dovette partire di lì a breve per la guerra e quindi affidò Rosmarina alle cure del giardiniere. Dopo aver suscitato invidia, il rosmarino alimentò anche la gelosia delle sorelle del Re le quali, dopo aver suonato il flauto, richiamarono la fanciulla e la picchiarono selvaggiamente. Da allora Rosmarina non si fece più viva e il giardiniere, vedendo deperire la pianta, fuggì dalla reggia trovando rifugio su un albero. A mezzanotte, sotto le fronde della pianta, si radunarono un drago e la propria compagna, i quali gli spiegarono che un unguento avrebbe ridato la vitalità alla pianta: il dragò gli rivelò che doveva essere fatto con il suo sangue insieme al grasso di lei. Quell’unguento potrebbe simboleggiare l’umidità della notte grazie alla quale ogni giorno la bella Aurora può rinascere. Con il sacrificio dei due draghi, la pianta tornò a rivivere e la bella Rosmarina poté sposare il Re! Un’allegoria per il giorno e la notte, ma anche per la vita, la morte e la resurrezione.
Questa pianta fu cristianizzata secondo un topos leggendario: durante la fuga dai soldati di re Erode, la pianta accolse tra i suoi rami la Madonna e Gesù Bambino, il quale impregnò il profumo sul rosmarino. Si racconta anche che questa pianta faccia sbocciare i propri fiori nel giorno della Passione poiché Maria nel deserto stese sui suoi rami gli abiti di Gesù Bambino che allora erano bianchi; piovve e il telo si scolorì quel quanto da tingere i fiorellini.
Sempre in clima cristiano il rosmarino annuncia la resurrezione e si associa anche ad Adamo ed Eva, infatti questo, assieme alla salvia, fu donato ai due umani affinché non soffrissero la solitudine e imparassero a rifarsi una nuova vita.
Essendo un sempreverde, è anche il simbolo della speranza.
In Sicilia si crede che il Rosmarino sia caro alle fate, le quali si celano tra i suoi rami sotto forma di serpentelli. La pianta si ricollega anche alla figura di donna descritta nel Corpus hermeticus che allude alla Grande Madre: “Il suo nome è Pepisoth, la sua forma è quella di una donna. Nella mano destra ella porta il fulmine, nella sinistra il simbolo dell’acqua. Ha il corpo ricoperto di piume, dalla cintola ai piedi e un diadema sul capo”. Notare, ci sono tutti gli elementi naturali. Si crede quindi che protegga dai tuoni e che allontani serpenti e scorpioni, mentre i fiori, mangiati con pane e miele, caccino ogni animale velenoso. Anche per questo motivo si pensava che potesse allontanare gli spiriti maligni e che proteggesse dalle maledizioni.
Si crede che piantando il rosmarino lo si debba maledire e insultare, meglio se vicino a una salvia.

Virtù magiche: si pensa che i fiori di questa pianta, posti a contatto con la pelle all’altezza del cuore, donino felicità, il suo nome dorico ne è una testimonianza: makarites, ovvero “beato”.
Le foglie poste sotto al letto allontanano gli incubi, il profumo tiene a distanza ogni malattia oltre a potenziare la memoria. Ofelia, nell’Amleto, dice a Larete: “Ecco il rosmarino, questo è per la rimembranza; vi prego amore, ricordate, ed ecco delle viole, queste per i pensieri”.
E’ di buon auspicio se donato nei giorni delle nozze perché simboleggia la sincerità; nell’Havelland si usava donarlo al pastore avvolto in fili di seta rossa, assieme a una tazza di birra e a una candela. Il poeta August Vilmar scriveva: “L’abbiamo ornata con rosmarino perché sia sposa, ma vergine”. Nel medioevo si fabbricavano con il legno di rosmarino scatole, amuleti e anche cucchiai, per proteggersi dagli avvelenamenti, e pettini, contro le calvizie. Famoso anche tra i nobili, guarì dalla gotta la Regina d’Ungaria Isabella e il Re Luigi XIV da un reumatismo al braccio e alla spalla. Anche Carlo Magno fece impiantare una grossa piantagione di rosmarino in ogni sua reggia, lo usava per condire i propri pasti e contro la gotta.
Miracoloso fu anche l’Aceto dei quattro ladri che, catturati durante l’epidemia di peste di Tolosa del 1628, dovettero rilevare in che modo si prevenivano dalla mortale malattia in cambio della vita. Una volta rivelata la formula, che prevedeva il rosmarino tra le altre piante, furono impiccati. Contro distorsioni e dolori reumatici si utilizzava il Balsamo nervino: olio di papavero, rosmarino e girasole, canfora, balsamo di Tolù, burro di noce moscata e midollo di bue; oppure il Balsamo Tranquillo, creato dai cappuccini Rousseau e Tranquillo, composto da 18 componenti che però variarono nel tempo, da medico a medico. Anche l’Acqua celeste creata da Caterina Sforza, tra i vari ingredienti, conteneva un distillato di rosmarino.
Nella Francia del Sud ancora oggi c’è l’usanza di fumare i fiori di rosmarino con la pipa assieme a foglie di eucalipto per allontanare catarro e bronchiti, mentre le donne ne bruciavano gli aghi sulle stufe per facilitare la respirazione degli influenzati.
Si può fare un bagno a base di rosmarino prima di un iniziazione mettendo nell’acqua tre cucchiai di sale grosso, tre gocce di olio essenziale alla lavanda e tre di olio di rosmarino assieme a un cristallo. Un olio di purificazione della rabbia può essere preparato con foglie di assenzio, menta, fiori di iperico e rosmarino, la mistura deve essere messa per una lunazione a macerare in olio extravergine di oliva. Filtrate il tutto e conservate l’olio in una bottiglietta di vetro scuro.
Quando siete adirati, ungete una candela, meglio se viola, massaggiatevi con l’olio al rosmarino sulle tempie e sui polsi, respirate profondamente e lasciate che il profumo di questa pianta vi purifichi.
Questa pianta è legata al Sabbat di Litha, per questa festa si possono creare un talismano da conservare tutto l’anno con il rosmarino, il timo, l’alloro, la salvia, la maggiorana, il dragoncello, l’iperico, la verbena e il basilico, e un incenso preparato con trucioli di legno o segatura, quattro parti di legno di quercia, foglie di salvia e rosmarino, quattro ghiande e dieci gocce di olio essenziale di iperico.
Un sacchetto per favorire i sogni profetici può essere creato utilizzando un misto di erbe da artemisia, salvia, rosmarino, alloro e timo, mentre per un talismano contro le negatività si può formare facilmente con rametti d’abete, rosmarino e salvia legati con due nastri, uno rosso e uno nero. Il mazzetto deve essere posto dietro la porta di casa assieme a delle punte di corallo o turchese.
Sempre assieme la salvia e altre piante, il rosmarino viene usato per creare sacchettini magici che proteggono dalle negatività e favoriscono la salute e la guarigione.

Virtù officinali: i rametti fogliati contengono oli essenziali, principi amari, glicosidi flavonoidici, acido-fenoli, tannino e colina. Ha un’azione carminativa (espulsione gas intestinali), spasmodica, diuretica (aumento secrezione dell’urina), antimicrobica, colagogo-coleretica (stimolano il fegato a una maggiore produzione di bile e la sua espulsione). Localmente è rubefacente, un blando analgesico e parassiticida. Si può fare un decotto con questa pianta per i disturbi del fegato (40g vegetale fresco in un litro d’acqua, bollire per 5 minuti – una tazza al mattino a digiuno), un infuso per l’asma, disturbi gastrici, inappetenza, spasmi intestinali, vertigini (15 g di vegetale fresco in un litro d’acqua per 5 minuti – una tazza al giorno), per frigidità e impotenza, insonnia, mal di testa (10g di vegetale in un litro d’acqua per 10 minuti – una tazza al giorno) nervosismo e parassiti intestinali (tre tazze al giorno) o un infuso con cui fare impacchi per le rughe e lozioni per la pelle grassa (50g di vegetale in un litro d’acqua per 10 minuti).
Per alleviare il dolore delle distorsioni si può fare una tintura (40g di rosmarino e 40 di salvia in un litro d’alcol per 15 giorni) ma anche un vino per il colesterolo alto, convalescenza e stanchezza (15g di un vegetale e la scorza di un limone in un litro di vino bianco e secco – due bicchierini al giorno).

ATTENZIONE: non superare mai queste dosi e soprattutto non prolungare la cura per troppo tempo, massimo due settimane.



Fonti:

Florario, Alfredo Cattabiani. Oscar Saggi Mondadori
Il Libro dell’Erborista, Marzio Perdetti
Le Piante medicinali con consulenza scientifica, Gudrun Dalla Via


Articolo scritto da IfigeniaDeiCorvi. E' vietata la riproduzione anche parziale senza il permesso dell'autrice e senza citare la fonte.

Rosmarino | Login/crea un profilo | 7 Commenti
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Re: Rosmarino (Punti: 1)
da Violet 25 Mag 2007 - 16:19
(Info utente | Invia il messaggio) http://www.tempiodellaninfa.net)
E' un articolo davvero bello! La fiaba della principessa e del rosmarino poi è favolosa... davvero splendida...!
Bravissima!

Re: Rosmarino (Punti: 1)
da Twilight 25 Mag 2007 - 16:40
(Info utente | Invia il messaggio) http://crepuscolooscuro.splinder.com)
Caspita che brava, complimenti!
Oltre ad essere interessante, è scritto anche molto bene!

Re: Rosmarino (Punti: 1)
da IfigeniaDeiCorvi (streghettadellaterra@yahoo.it) 25 Mag 2007 - 21:18
(Info utente | Invia il messaggio) http://)
Grazie mille!!!
Sono davvero .. davvero cointenta che vi sia piaciuto!!

Re: Rosmarino (Punti: 1)
da ValerieLeFay 28 Mag 2007 - 08:55
(Info utente | Invia il messaggio)
Finalmente sono riuscita a anche io a leggere il tuo articolo.
E l'ho trovato davvero molto bello, il mito e la favola lo arricchiscono di poesia e il tuo stile è molto chiaro.
Mi è piaciuto tanto tanto!
:)

Re: Rosmarino (Punti: 1)
da Elke (elke.janas@libero.it) 28 Mag 2007 - 12:54
(Info utente | Invia il messaggio)
Stellina,brava!
Non ripeto cioè che già hanno detto le altre fanciulle...ma sono daccordissimo con loro!
Bacini tanti!

  • Re: Rosmarino da LaZiaArt 29 Mag 2007 - 11:33
    Re: Rosmarino (Punti: 1)
    da kessa 10 Giu 2007 - 16:38
    (Info utente | Invia il messaggio)
    grazie per tutte le informazioni sul rosmarino...mi unisco ai complimenti!



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