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Compendio nato dagli studi del gruppo femminile I Meli di Avalon, dedicato alla Tradizione Avaloniana e a miti, leggende, e fiabe celtiche legate alla simbologia di Avalon.

 

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Per virtù d'erbe e d'incanti
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Il Tempio della Ninfa

La fiamma inquieta di Jack O'Lantern
Domenica, 28 Ottobre 2012 - 05:35 - 13218 Letture
Tradizioni Nel grigiore del crepuscolo autunnale, turbini di foglie cremisi si rincorrono trasportate dal vento, e un aspro odore di legna bruciata impregna l’aria.
Dai campi mietuti e silenziosi, sottili veli di nebbia si sollevano come orde spettrali, simili a diafane dame bianche dal volto di morte e dalle lunghe vesti striscianti…
Al calare dell’oscurità più fitta il tempo si ferma, il vento tace, le soglie fra i mondi si schiudono, e all’ultimo rintocco della mezzanotte spiriti inquieti e lamentosi fantasmi sorgono dai loro giacigli di polvere, scivolando oltre i vecchi cancelli dei cimiteri a infestare le vie solitarie.


Will o’the Wisp, i fuochi fatui e il destino della palude

Nel folklore delle fredde campagne del Galles e dell’Inghilterra, Jack O’Lantern veniva associato o confuso con Will o’the Wisp, uno spirito ritenuto malvagio che appariva nella forma di una fiammella irrequieta che lambiva la superficie delle paludi e degli acquitrini.
Il suo nome, ancora oggi comunemente usato per indicare i fuochi fatui, significa letteralmente “Will con un fascio [di paglia] acceso”, o “Will con un mazzetto [di paglia] infuocato”, dove Will, seppur inteso come nome proprio, deriva dalla parola sassone wile, che significa “inganno”, “trappola”, “bugia”; e Wisp ha origine dal termine svedese wisp, che indica un mazzetto, un ciuffo o un piccolo fascio di paglia infiammato.
Will o’the Wisp sarebbe dunque una luce ingannevole, la personificazione di un inganno, di una menzogna o di un’illusione che invita il viandante a farsi inseguire per condurlo alla rovina e al nulla, come un richiamo irreale, insidioso e al contempo fatale, che porta inevitabilmente ad arenarsi nei fanghi ristagnanti della palude allegorica, o a cadere nell’oscurità degli abissi. (10)
La palude, infatti, come anche gli stagni fangosi, le torbiere e in genere i luoghi tetri e desolati, simboleggia la perdizione e l’impossibilità a proseguire lungo il sentiero, poiché il fango inibisce ogni passo e la nebbia, pesante e maleodorante, intontisce i sensi ed impedisce di vedere. E la rovinosa caduta nel precipizio richiama la perdita di se stessi, l’abbandono all’oblio e il ritorno al punto dal quale si era partiti. In entrambi i casi si tratta di un destino sventurato e funesto.

Una delle caratteristiche più temute di Will o’the Wisp era quella di provocare in coloro che avevano la sfortuna di incontrarlo una strana malattia chiamata Led-by-Will – ovvero “Guidati da Will”, o meglio, “Guidati dall’Inganno” – che portava le sue vittime, solitamente ritenute persone assolutamente sane, serie e normali, a perdere loro stesse su strade abituali e ben conosciute. Sotto ai folli influssi di questa influenza, i contadini e gli abitanti dei villaggi prendevano a camminare in circolo per ore e ore intorno ai loro campi e lungo sentieri perfettamente familiari, senza però riconoscerli, girando ripetutamente senza trovarne la via d’uscita e tornando costantemente al punto di partenza. L’unico modo per riuscire a rinsavire era rivoltare i propri vestiti e il cappello, indossandoli al rovescio (11). E considerando una lettura simbolica di questa malattia e della sua cura, si potrebbe pensare che per uscire dall’inganno e dall’illusione provocati da Will si dovrebbe sovvertire il proprio modo d’essere abituale e cambiare rotta, uscendo dal circolo vizioso della normalità, della sobrietà e della severa razionalità, per ritrovare la strada di casa.

La strana malattia di Will, nonché il fatale incontro con lui, è tuttavia possibile che non fossero del tutto casuali, ma che spettassero solo ad alcuni viandanti, ovvero a coloro che in un certo senso li avevano cercati.
Tale ipotesi potrebbe essere suggerita da una variante molto particolare della leggenda di Will o’the Wisp, raccolta nel North Riding dello Yorkshire, in Inghilterra.
In questi territori spesso nebbiosi lo spirito notturno di Will assumeva le sembianze di una fanciulla bellissima, eterea e delicata, che scivolava silenziosa per le vie dei villaggi reggendo fra le mani una lanterna sempre accesa. La storia vuole che lei avesse ingannato e portato alla rovina un vecchio sarto arrogante e maleducato, il quale aveva affermato con gran vanto che, se solo fosse riuscito a trovare una Fata, l’avrebbe catturata e sigillata dentro una bottiglia. Dopo questo triste sfoggio l’uomo era infatti misteriosamente scomparso, e a tal proposito si racconta che sulla via di ritorno verso casa, egli avesse incontrato la bella fanciulla con la lanterna, e che lei l’avesse indotto dolcemente a seguirla, per trascinarlo a perdersi in qualche putrida palude oppure a scivolare da quale dirupo immerso nella bruma, sparendo subito dopo come una fiammella che si estingue per un soffio di vento. (12)



In base a questa leggenda appare chiaro il vile sarto avesse in un certo senso cercato l’infelice e sventurato incontro con la bellissima Will, la quale probabilmente appariva solo a coloro che, per via di azioni o intenzioni malvagie, avevano attirato su di sé lo sguardo feroce della sfortuna, e dunque di coloro che come ruolo ne eseguivano le trame.
Del resto questa occupazione era anche la preferita di certi antichi spiriti, luminosi ma al contempo temibili, come il folletto Pwca del folklore gallese, che nelle notti particolarmente buie e fosche compariva con un lumino in forma di fuoco fatuo e attirava i viaggiatori perduti nel fitto delle nebbie e nelle paludi, condannandoli a vagare per l’eternità alla ricerca di una casa che non avrebbero mai più ritrovato. Nelle leggende francesi, invece, lo stesso compito era riservato ai terribili Feux Follet – letteralmente “Fuochi Fatui” – ovvero spiriti maligni che si mostravano come fuochini dai bagliori azzurri o rossi e ingannavano i viandanti, inducendoli a seguirli per gettarli giù dai burroni. (13)
In modo simile si comportavano anche i Piskeys irlandesi, spiritelli molto dispettosi che apparivano sia come uomini che camminano con una lanterna, sia come piccoli lumi che brillano dalla misteriosa finestra di un cottage inesistente. Chi li avesse inseguiti, o avesse cercato di raggiungere il cottage-fantasma, si sarebbe trovato immerso nella palude e sarebbe scomparso per sempre nei suoi fanghi soffocanti. (14)

Nella maggior parte delle tradizioni popolari gli spiriti sinora descritti erano considerati dannosi, malefici e perversi, eppure è possibile dedurre che la loro natura non sia realmente – o completamente – malvagia, ma piuttosto, necessaria. Letale e spietata, ma giusta, nonché adatta a realizzare un certo tipo di destino, quello sfavorevole.
Con il loro lume tremolante, queste fatali entità ingannano i cattivi viandanti, ovvero coloro che si lasciano guidare dai peggiori istinti umani, come la cattiveria, il vizio, l’avarizia e l’attaccamento a ciò che è basso e miserabile, e li conducono alla rovina, alla dannazione e alla follia. Poiché chi inganna è guidato dall’inganno, e a sua volta è ingannato.
Simbolicamente esse rappresentano i trickster – o ingannatori – e coloro che assicurano il compiersi del tragico destino della palude e dell’abisso, una strada ostile e sventurata che pur tuttavia non è affatto fortuita e involontaria, ma il più delle volte è ricercata, e dunque tristemente meritata.
La loro lanterna, spesso associata ai fuochi fatui – dove “fatuo” deriva non a caso da fatuus, ovvero vuoto, sciocco, falso – è il lume del nulla, una luce vacua che non porta da nessuna parte, e al contempo porta a perdersi negli infiniti meandri di un labirinto senza meta, ovvero a camminare in cerchio senza poter più ritrovare se stessi.
Condotti dai fantasmi della perdizione, le vittime diventano viaggiatori perduti, e sebbene credano di proseguire, di aver compiuto molta strada e di aver a lungo viaggiato, non hanno mosso un passo. (15)
L’unico modo per potersi liberare di questi temibili trickster, o meglio per indurli a non presentarsi mai sulla propria strada, è forse quello di evitare di seguirli, e dunque di seguire ciò che essi personificano, scegliendo di rimanere fedeli alle vie dell’armonia, della nobiltà d’animo e dell’amore, e cercando, sempre e senza mai arrendersi, la verità, unica vera luce salda e perenne sul cammino del viandante.


I buoni lumi di Jacky Lantern e di Joan the Wad

Fra gli innumerevoli fantasmi con la lanterna che vagavano irrequieti per i campi e per le strade, e accompagnavano Jack O’Lantern nel suo infausto peregrinare notturno (16), poteva a volte succedere che taluni si mostrassero meno ostili nei confronti di certi viandanti, e molto raramente potevano addirittura diventare benevoli.
Uno di questi era conosciuto come Jacky Lantern, e come si deduce dal nome potrebbe essere considerato il volto femminile – e un poco più comprensivo – di Jack.
In certe regioni dell’Inghilterra Jacky appariva nelle sembianze di una donna vecchia, ricurva e grinzosa, che si aggirava con la sua fredda lanternina vicino ai luoghi di sepoltura, e sebbene solesse indurre i viaggiatori a smarrirsi nelle paludi e nelle tenebre, si racconta che in certe rarissime occasioni, e solo se ben invocata e raddolcita, scegliesse invece di condurli sulla strada giusta, indicando a chi suscitava la sua benevolenza la via che porta a casa.
Nelle leggende della Cornovaglia, invece, un’entità simile era la regina dei Piskeys, Joan the Wad – traducibile come “Joan la Torcia”, dove l’antica parola cornica wad significa appunto torcia o fiaccola – uno spirito femminile che si mostrava come un brillante fuoco fatuo e trascorreva le notti a disperdere i viandanti per le lande solitarie. A detta di alcuni racconti popolari, Joan era la sposa di Jack O’Lantern e sebbene il più delle volte fosse ritenuta avversa e dispettosa, pare che in certe situazioni particolari potesse decidere di donare benedizione e buona fortuna a chi riteneva lo meritasse.
Ancora oggi in Cornovaglia si usa portare indosso le sue effigi con lo scopo di propiziare la sua benevolenza e la preziosa fortuna dei reami sottili; e un comune detto cornico recita:

Good Fortune will nod
If you carry upon you Joan the Wad
”. (17)

Infine, è interessante ricordare che in alcune tradizioni nordiche, specialmente appartenenti a Danimarca, Finlandia, Lituania, Estonia e Svezia, gli spiritelli dei fuochi fatui, chiamati laegtemaend – “uomo-lanterna” – apparivano come piccoli folletti benevoli che, soprattutto durante l’autunno e nel periodo della notte degli spiriti, si divertivano a sotterrare ricchissimi tesori fra i fanghi delle paludi e nei fondali dei laghi, accendendo poi una fiammella nel punto esatto in cui si nascondeva il loro bottino. Coloro che, guidati dalla fortuna, avessero intravisto brillare queste piccole luci, e avessero provato a scavare in profondità sotto di esse, avrebbero trovato il grande tesoro del quale erano a guardia, ottenendo la preziosa ricchezza dei regni fatati.

***

Attraverso le tradizioni popolari qui raccolte, lo spirito di Jack O’Lantern appare dunque ingannevole e ambivalente, e se da una parte le sue storie portano a conoscere i tetri e abbandonati paesaggi della palude e dell’abisso, così come lo smarrimento, la solitudine e la dannazione, dall’altra sembrano mostrare una via più nascosta e luminosa, che però a pochi è dato percorrere.
Questa via è ciò che riconduce a casa coloro che cercano, ed è probabile che simbolicamente non portasse solamente alla propria abitazione, fatta di tetto e solide mura, ma piuttosto a quella casa antica e profonda che rappresenta il vero focolare della vita.
In alcune filastrocche del folklore inglese si invocava vivamente l’aiuto di Jack O’Lantern per ritrovare la strada perduta, e sebbene fossero soprattutto alcuni spiriti suoi simili a svolgere il raro compito di guide benefiche, si potrebbe pensare che un tempo anche lui conducesse il viaggiatore sul sentiero luminoso.
Sotto questa luce, Jack diverrebbe, o tornerebbe ad essere, un caro volto amico: l’antico guardiano notturno, che protegge durante il viaggio e guida oltre l’oscurità, con la sua rapa accesa a far da lume lungo la via.
Come lui, la sua lanterna vegetale è in egual modo ambivalente, e a seconda del modo in cui viene o meno intagliata svolge la magica funzione di terrorizzare gli spettri e i servi delle tenebre, di scacciare i cattivi influssi infernali, e al contempo di regalare ai dispersi la speranza e agli amati defunti la promessa di un ritorno a casa.
In ultimo, essa rappresenta la lampada perpetua del viandante, che come una brillante fiaccola lo accompagna nel suo cammino di discesa nei reami dell’inverno e delle terre interiori, gettando la sua luce a trafiggere le nebbie…
Un tesoro davvero prezioso, che si nasconde oltre il ghigno danzante di una zucca accesa.

***

Jack O’lantern! Joan the wad!
Who tickled the maid and made her mad;
Light me home, the weather's bad
.” (18)
(Filastrocca inglese)

***

La magia delle Lanterne degli Spiriti



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Re: La fiamma inquieta di Jack O'Lantern (Punti: 1)
da LaZiaArtemisia 29 Ott 2012 - 17:50
(Info utente | Invia il messaggio) http://laziaartemisia.blogspot.com/)
Quante cose ho imparato sulla lanterna di Samhein! E dire che avevo sempre sottovalutato la storia di Jack.. vista sotto questi aspetti e attraverso le antiche tradizioni e i folklore, è decisamente affascinante e carica di significati inaspettati!
Vado a intagliare la mega zucca che abbiamo comprato al mercato.. e racconterò ai bimbi anche la storia di Jack, perchè Samhain è aspettare i morti e abbattere i confini tra i mondi, e non solo.. pappare dolcetti!
Vio stupendo lavoro.. come sempre!

Re: La fiamma inquieta di Jack O'Lantern (Punti: 1)
da mausci 29 Ott 2012 - 23:59
(Info utente | Invia il messaggio) http://comemistermagoo.blogspot.com)
che fantastica sei Violetta..proprio speciale :)

Re: La fiamma inquieta di Jack O'Lantern (Punti: 1)
da Rebecka 31 Ott 2012 - 08:52
(Info utente | Invia il messaggio) http://www.laconteaincantata.net)
Mi ci sono voluti due giorni per riuscire a leggere l'articolo interamente. E' bello scoprire quante cose i paesi europei abbiano in comune. E' bello notare che molte tradizione sono ancora vivissime...
Brava Violettina, che pazientemente intessi pagine intere di tradizioni e di magia.

Re: La fiamma inquieta di Jack O'Lantern (Punti: 1)
da Alessandro 01 Nov 2012 - 03:06
(Info utente | Invia il messaggio) http://creviceweeds.over-blog.net)
Ho letto in un momento in cui mi trovavo come a un incrocio, angosciato dinanzi alla scelta della via da seguire, e la figura di Jack mi ha disorientato, intorpidito, ossessionato. Figura angosciante, viandante sul sentiero che porta a perdersi, evoca l’oscurità che incombe sempre su tutti, il rischio perenne di prendere la via sbagliata, di smarrirsi. Soltanto dopo la rilettura, l’angoscia e l’apatia si sono dissolte come nebbia. La sua presenza ossessiva e angosciante mostra che l’oscurità è sempre in agguato e che bisogna sempre essere attivi verso i propri stati d’animo. La sua lanterna può indicare il sentiero da evitare, soprattutto nella difficoltà, quando è più alto il rischio di perdersi ed è più facile cadere nelle paludi dei sentimenti cupi, se non oscuri. Bisogna evitare le luci ingannevoli e illusorie. Le leggende sono frammenti della figura di Jack. Qui, in una forma lieve che rende l’angoscia in modo sottile e quindi ancora più efficace e più preciso, i frammenti ne compongono la figura completa e rivelano un percorso circolare di trasformazione, che parte dalla lanterna come guida e vi torna, dal percorso esteriore giunge a quello interiore, dal ritorno alla casa materiale al ritorno alla casa spirituale, mostrando che i comportamenti di Jack, come girare intorno, possono essere visti come immagini di stati d’animo e suggerendo come reagirvi. Così, nella loro completezza, sono raccolti e composti tutti i frammenti, emergono i significati di Jack, come non ricordo che altri abbiano fatto. Non c’è divisione tra forma e contenuto. Il senso è nella forma, come lo è nelle immagini di Jack. È magnifico, Violetta!

Re: La fiamma inquieta di Jack O'Lantern (Punti: 1)
da Danae 10 Nov 2012 - 12:57
(Info utente | Invia il messaggio) http://)
La lettura è stata lunga poiché a ogni passo occorreva prendere coscienza delle tante verità fra le righe. E' un articolo denso di significati nascosti che vanno interpretati alla luce della nostra piccola lanterna... seppur sia un viaggio non proprio fisico, noi Viaggiamo...
Grazie Amorina :))



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