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Il Tempio della Ninfa

La discesa di Inanna
Mercoledì, 25 Novembre 2009 - 18:08 - 6555 Letture
Antichi manoscritti Gli antichi poemi della Dea Inanna
Incisi su tavolette d’argilla e risalenti al III millennio a.C.

La discesa di Inanna
(prima parte)

Dal Gran Luogo Superiore al Gran Luogo Inferiore

Dal Gran Luogo Superiore ella tese l’orecchio verso il Gran Luogo Inferiore.
Dal Gran Luogo Superiore la dea tese l’orecchio verso il Gran Luogo Inferiore.
Dal Gran Luogo Superiore Inanna tese l’orecchio verso il Gran Luogo Inferiore.

*

Inanna era sul punto di risalire dal mondo sotterraneo,
Quando gli Annuna, i giudici del mondo sotterraneo, la afferrarono.
Essi dissero:
“Nessuno può risalire dal mondo sotterraneo senza essere segnato.
Se inanna desidera tornare dal mondo sotterraneo,
Deve fornire qualcuno che prenda il suo posto”.

Mentre Inanna risaliva dal mondo sotterraneo,
I galla, i demoni del mondo sotterraneo, le si misero alle costole.
I galla non conoscono cibo, non conoscono bevanda,
Non mangiano offerte, non devono libagioni,
Non accettano doni,
Non gioiscono dell’amore.
Non hanno dolci bimbi da baciare.
Essi strappano la moglie dalle braccia del marito,
Strappano il bimbo dalle ginocchia del padre,
Rubano la sposa dalla casa nuziale.

I demoni si misero alle costole di Inanna.
I piccoli galla che accompagnavano Inanna
Erano simili a giunchi alti come un piccolo recinto.
I galla più grandi che accompagnavano Inanna
Erano simili a giunchi alti come un alto recinto.

Quello che camminava davanti ad Inanna, pur non essendo un ministro,
Portava uno scettro.
Quello che le camminava dietro, pur non essendo un guerriero,
Portava una mazza.
Ninshubur, vestita di un lurido saio,
Attendeva fuori dalle porte del palazzo.
Quando vide Inanna
Circondata dai galla,
Si gettò nella polvere ai piedi di Inanna.

I galla dissero:
“Prosegui il tuo cammino, Inanna,
Prenderemo Ninshubur al tuo posto”.

Inanna gridò:
“No! Ninshubur è il mio costante sostegno.
È la mia sukkal, mia saggia consigliera,
È la mia guerriera, che si batte al mio fianco.
Non ha dimenticato le mie parole.

Ha elevato lamenti per me presso le rovine.
Ha percosso il tamburo per me nei luoghi di riunione.
Si è aggirata intorno alle case degli dei.
Si è graffiata gli occhi, la bocca, le cosce.
Ha indossato una sola veste, come una mendicante.
Sola, è partita verso Nippur e il tempio di Enlil.
È andata ad Ur, al tempio di Nanna.
È andata ad Eridu, al tempio di Enki.
Grazie a lei, la mia vita è salva.
Non vi darò mai Ninshubur”.

I galla dissero:
“Prosegui il tuo cammino, Inanna,
Ti accompagneremo ad Umma”.

Ad Umma, nel sacro tempio,
Shara, figlio di Inanna, era vestito di un lurido saio.
Quando vide Inanna,
Circondata dai galla,
Si gettò nella polvere ai suoi piedi.

I galla dissero:
“Prosegui il tuo cammino, Inanna,
Prenderemo Shara al tuo posto”.

Inanna gridò:
“No! Non Shara!
È il mio figlio che mi canta inni.
È il mio figlio che mi taglia le unghie e mi ravvia i capelli.
Non vi darò mai Shara”.

I galla dissero:
“Prosegui il tuo cammino, Inanna,
Ti accompagneremo a Badtibira”.

A Badtibira, nel sacro tempio,
Lulal, figlio di Inanna, era vestito di un lurido saio.
Quando vide Inanna,
Circondata dai galla,
Si gettò nella polvere ai suoi piedi.

I galla dissero:
“Prosegui verso la tua città, Inanna,
Prenderemo Lulal al tuo posto”.

Inanna gridò:
“Lulal no! È mio figlio.
È un capo fra gli uomini.
È il mio braccio destro. È il mio braccio sinistro.
Non vi darò mai Lulal”.

I galla dissero:
“Prosegui verso la tua città, Inanna,
Andremo con te al grande melo di Uruk”.

Ad Uruk, presso il grande melo,
Dumuzi, il marito di Inanna, era vestito dei suoi splendenti abiti-me.
Sedeva sul suo magnifico trono (non si mosse).

I galla lo afferrarono per le cosce.
Rovesciarono il latte delle sue sette zangole.
Spezzarono il flauto di canna che il pastore stava suonando.
Inanna fissò su Dumuzi gli occhi della morte.
Pronunciò contro di lui la parola dell’ira.
Emise contro di lui il grido della colpa:
“Prendetelo! Prendete Dumuzi!”

I galla, che non conoscono cibo, non conoscono bevanda,
Non mangiano offerte, non devono libagioni,
Non accettano doni, presero Dumuzi.
Lo costrinsero ad alzarsi; lo costrinsero a sedersi.
Percossero il marito di Inanna.
Con scuri gli inflissero profonde ferite.

Dumuzi elevò un lamento.
Alzò le mani al cielo, verso Utu, Dio della Giustizia, e lo supplicò:
“O Utu, tu sei mio cognato,
Sono il marito di tua sorella.
Ho portato crema di latte alla casa di tua madre,
Ho portato latte alla casa di Ningal.
Sono colui che ha portato cibo al sacro tempio.
Sono colui che ha portato doni nuziali ad Uruk.
Sono colui che ha danzato sulle sacre ginocchia, sulle ginocchia di Inanna.

Utu, tu, che sei un dio giusto, un dio misericordioso,
Muta le mie mani in mani di serpente.
Muta i miei piedi in piedi di serpente.
Lasciami sfuggire ai miei demoni;
Fa’ che non riescano a tenermi”.

Il misericordioso Utu accettò le lacrime di Dumuzi.
Mutò le mani di Dumuzi in mani di serpente.
Mutò u piedi di Dumuzi in piedi di serpente.
Dumuzi sfuggì ai suoi demoni.
Non riuscirono a tenerlo…


La discesa di Inanna - Seconda parte


Fonte

Tratto da La Grande Dea. Il viaggio di Inanna regina dei mondi, di Sylvia Brinton Perera, Red Edizioni, Como, 1987



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Re: La discesa di Inanna (Punti: 1)
da Danae 26 Nov 2009 - 00:27
(Info utente | Invia il messaggio)
Meraviglioso.. è talmente profondo che attendo lietamente il finale, senza fretta alcuna. Già su questo inizio vi è da riflettere.. :))
Grazie di cuore Violetta :*

Re: La discesa di Inanna (Punti: 1)
da Tana81 01 Dic 2009 - 16:30
(Info utente | Invia il messaggio)
Grazie a voi ho conosciuto questo poema più di un anno fa, ed oggi l'ho ritrovato perchè grazie a queste scritture volevo aiutare una persona a me cara a capire il senso del passaggio, dell'abbandono di ciò che non ci appartiene più! Le riflessioni fatte con voi tempo fa su questo poema sono nel mio cuore, e lo hanno intriso di un'umana consapevolezza senza la quale sicuramente ora non sarei quella che sono. La discesa di Inanna è la rappresentazione di un percorso di vita verso l'armonia con il fluire della vita, ogni cosa trattenuta rompe il fluire e sconvolge l'armonia..questo è l'insegnamento che ho ricevuto e che oggi, con il cuore in mano ho passato ad una persona per me importantissima. Grazie Viole e grazie a tutte le altre isolane e abitanti del tempio... siete anime stupende e nel mio silenzio continuo a pensare a voi, e voi siete sempre con me!



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