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Digitale
Venerdì, 26 Giugno 2009 - 02:46 - 5377 Letture
Erbario DIGITALE
Digitalis purpurea

Riconoscimento e proprietà terapeutiche

La digitale è una pianta che raramente si trova allo stato selvatico, perché cresce spontaneamente solo sulle Alpi e in montagna, nelle penombre dei boschi, lungo i sentieri e nei prati soleggiati. Altrimenti la si può trovare come pianta coltivata, che preferisce i terreni silicei a quelli calcarei.




Fa parte della famiglia delle Scrofulariacee, fiorisce per tutta l’estate, da maggio a ottobre, e i suoi bellissimi fusti fioriti possono raggiungere anche i due metri di altezza.
Ha foglie grandi e lanceolate (a forma di punta di lancia), verde scuro, ruvide e con venature molto marcate.
I fiori crescono in splendidi grappoli lungo tutto il robusto e alto gambo, hanno forma di campanula allungata e ricadente verso il basso, sono di un intenso color rosa nella specie spontanea, mentre in quella coltivata si trovano anche bianchi e nelle varie tonalità del rosa e del viola. Mostrano dei puntini color porpora circondati di bianco all’interno, che servono ad indicare alle api e agli altri insetti la presenza di nettare.
L’apertura alla base del fiore può a volte assomigliare ad una bocca, dischiusa come se stesse cantando.

La digitale è una delle piante più pericolose, in quanto molto velenosa. La sua tossicità, che in certi casi può portare alla morte, è data dalla presenza di principi attivi che provocano nausea, vomito, dolori e crampi all’addome, fino ad arrivare al collasso e all’infarto. Tuttavia, in dosi minime e in situazioni altamente controllate, viene usata in medicina come cardiotonico, ovvero per curare l’insufficienza cardiaca, poiché rallenta e regolarizza il battito del cuore; inoltre alza e stabilizza la pressione del sangue e favorisce la diuresi.
La digitale veniva usata un tempo, in piccolissime dosi, come emetico (blocca il vomito), come purgante, per risanare le ferite e per provocare e regolarizzare il ciclo mestruale.
Data la pericolosità della pianta si consiglia di non portare mai i fiori alla bocca e di lavarsi accuratamente le mani dopo averla toccata.

Miti, tradizioni e usi magici

Ammalia e suscita amore con la sua bellezza porporina, sorgendo alta fra l’erba e i bianchi fiori montani, nei bei prati e a margine dei tortuosi e polverosi sentieri di montagna, vicino alle gelide sorgenti naturali dalle acque trasparenti e alle fitte boscaglie, dove tutta la natura cresce e fiorisce liberamente. La bellissima digitale è la dimora incantata di tutte le fate del bosco, che abitano nelle rosee nicchie dei suoi fiori e spesso vi si rifugiano per lunghi e beati sonnellini.
Nei loro interminabili giochi d’armonia, le piccole entità luminose amano usare gli stessi splendidi fiori come abitini o gonnelline, oppure per metterli sulla testa come buffi cappellini; li trasformano persino in minuscoli guanti, divertendosi un mondo nel vestirsi di tutto punto, specialmente in occasione delle loro gioiose feste d’estate.
La digitale è del resto una delle piante che le fate amano di più, e spesso veniva chiamata “digitale del folletto”, perché si diceva che provocasse una sorta di eccitazione, quasi una follia selvaggia, simile a quella che secondo le leggende susciterebbero i folletti e le ninfe nei loro rapimenti estatici.
Secondo le tradizioni nordiche, si doveva fare molta attenzione se si desiderava cogliere questa pianta, o anche solo travasarla da un posto, già scelto dalle creature magiche che la abitavano, ad un altro che avrebbero potuto non gradire, perché si rischiava di incorrere nella loro ira. Esse avrebbero potuto far ricadere sul fastidioso disturbatore terribili maledizioni e sfortuna, e si sarebbero comportate in questo modo soprattutto nei confronti di chi si fosse accostato alla Natura con prepotenza e ingratitudine, ovvero con il tipico modo di fare degli uomini che credono di poter prendere, strappare e possedere tutto ciò che vogliono, convinti di essere i padroni della terra e che tutto sia loro dovuto. D’altra parte, pare che proprio questo tipo di persone siano sempre state le predilette dai folletti per escogitare e mettere in atto scherzi letali e tremende ed inesorabili vendette, che scatenavano la loro ilarità, ripagando, al contempo, i torti subiti.
Perciò si consigliava di chiedere sempre il permesso a Natura, prima di prendere ciò di cui si aveva bisogno e, nel caso della digitale, di portare le parti recise in una stanza luminosa con le finestre ben aperte, così che le fate nascoste o addormentate dentro i suoi fiori avrebbero poi potuto uscire senza impedimenti.
Nelle tradizioni popolari si credeva che coltivare la digitale nel proprio giardino avrebbe attirato la buona Fortuna delle dimensioni d’armonia, che l’avrebbero apprezzata come un dono, mentre segnare la porta di casa con del succo tratto dalla spremitura dei suoi fiori freschi avrebbe preservato da incendi e dalla caduta dei fulmini.
La digitale comunque non era cara solamente agli spiriti silvestri, ma anche alle donne, che nei tempi passati erano in profonda sintonia con il mondo naturale. La forma simile ad un ditale dei suoi fiori (da cui il nome digitalis, derivante dal latino digitalem, ovvero “ditale”), ricordava la dolce e un po’ intima sfera femminile, mentre il suo intenso color porpora richiamava l’Amore languido, voluttuoso e caldo, che le donne ben conoscevano. Un Amore che poteva guarire nel profondo, che poteva risanare l’anima ferita e ridonarle la sua spontanea felicità.
La digitale offriva la guarigione tramite l’Amore, curando il cuore, e nel periodo medievale veniva usata dalle erbarie proprio con questi scopi. Pare infatti che queste antiche e sagge donne avessero scoperto l’effetto positivo che la pianta aveva come cardiotonico prima dei cosiddetti medici, e che meglio di loro riuscissero a curare e a far stare meglio le persone che, segretamente, cercavano il loro aiuto. La loro sintonia con Madre Natura le rendeva Sue sagge figlie, nelle cui mani ogni fiore, ogni rugosa foglia, ogni radice terrosa, si trasformava in panacea.
Ed anche la pericolosa e bellissima digitale, nascondiglio delle fate e loro protetta, da veleno mortale diveniva potente rimedio curativo, in grado di restituire equilibrio, vigore e gioia meravigliata nei confronti della vita.


Fonti

Florario, Alfredo Cattabiani, Ed. Oscar Saggi Mondadori
Fate, Brian Froud e Alan Lee, a cura di David Larkin, BUR, Milano, 2005
Il grande libro delle piante medicinali, Roberto Michele Suozzi. Grandi Manuali Newton


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Re: Digitale (Punti: 1)
da Alessandro 26 Giu 2009 - 03:32
(Info utente | Invia il messaggio) http://creviceweeds.over-blog.net)
Fu proprio cercandole nei fiori della digitale, che Anne Jefferies fu rapita dalle Fate minuscole, e poi tornò dal loro mondo con la seconda vista e con il potere di guarire. Il tuo modo di vedere e il tuo modo di scrivere ci rapiscono dal Mondo Vuoto, ci guidano Altrove, ci mostrano la Bellezza, e così, da ogni lettura e rilettura, torniamo sempre con molti doni meravigliosi… Grazie, Violet… :)))

Re: Digitale (Punti: 1)
da Danae 26 Giu 2009 - 20:10
(Info utente | Invia il messaggio)
..è un' "estasi" anche solo leggere tali parole, grazie Violet :*

Re: Digitale (Punti: 1)
da LaZiaArtemisia 28 Giu 2009 - 22:54
(Info utente | Invia il messaggio)
Articolo incantevole per un fiore altrettanto meraviglioso. Come sai, ne ho alcune (colorate e non purpuree) nel mio giardino, e come solito, dai tuoi scritti imparo sempre molto sulla storia e la simbologia. fantastico..

Re: Digitale (Punti: 1)
da fabiola (favola61@libero.it) 28 Giu 2009 - 23:24
(Info utente | Invia il messaggio) http://.....)
un articolo veramente interessante ed istruttivo, sapevo alcune cose ma la tua ricerca ne ha aggiunto molte altre, inoltre mi ha fatto riflettere sulla doppia natura di questo splendido fiore. é un insegnamento prezioso per chi cerca la via. Sulla poesia che pervade anche questo articolo e ci fa sognare come sempre un grazie di cuore

Re: Digitale (Punti: 1)
da Elke 30 Giu 2009 - 11:37
(Info utente | Invia il messaggio) http://)
Un altra passeggiata fra le fate e i folletti e i prati fioriti, è sempre un piacere leggerti ed imparare qualcosa di nuovo...
:*



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