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Il Tempio della Ninfa

LA DAMA DEL LAGO
Martedì, 08 Aprile 2008 - 01:53 - 21096 Letture
Avalon Breve introduzione alle Dame del Lago

La Dama del Lago, Bianca Signora delle Acque

Il mio nome riposa, immobile, nelle profondità del lago.
Lo lasciai scivolare verso i preziosi fondali, abbandonando, con esso, le memorie del tempo trascorso.
Sciolti i lunghi capelli, scrutai la superficie acquorea e scoprii l’immagine di un volto che più non possedeva sguardo di donna.
La dolce trappola umana era svanita dagli occhi. Al suo posto, un bagliore smeraldino illuminava debolmente lo specchio d’acqua.



Sebbene egli occupi il primo posto nel cuore della Dama Bianca e delle sue Damigelle, Lancillotto non è comunque l’unico degno destinatario delle loro attenzioni e dei loro doni. Nelle pagine arturiane del Brut di Layamon, antica opera anglo-normanna datata XII-XIII secolo, si scopre un’affascinante versione della nascita di Artù:

Quando il tempo stabilito arrivò, allora nacque Artù.
Appena questi venne sulla terra, le fate lo ricevettero;
fecero un incantesimo sul fanciullo con una potente formula magica:
gli dettero la forza per essere il migliore dei guerrieri;
gli dettero un secondo dono: sarebbe stato un re molto potente;
gliene dettero un terzo: sarebbe vissuto a lungo;
e dettero a lui, fanciullo regale, qualità egregie
per poter essere il più generoso di tutti gli uomini viventi.
Questo le fate gli donarono e così il fanciullo crebbe
.”(3)

Le Fate, così simili alla Dama del Lago e alle sue affettuose ancelle, accolgono Artù neonato, fanno discendere su di lui le virtù più eccelse e tracciano magicamente il suo Destino. Seppure non lo allevino nel loro regno durante la sua infanzia, esse fanno in modo che egli cresca conservando i loro doni e gli offrono l’aiuto del reame magico per sostenere la sua vita da Re.
Il vero e proprio incontro di Artù con la Dama avviene però in un’altra circostanza, come narrano le versioni successive della sua storia.
Giovane, stanco e privo della sua spada in seguito ad un duro combattimento, egli incontra la bellissima Signora e da lei riceve la mitica Excalibur.
Racconta Sir Thomas Malory, nel suo La Morte D’Arthur, che Artù e Merlino “si trovarono sulla riva di un lago vasto e ameno, dal quale videro emergere un braccio rivestito di sciamito bianco: esso terminava in una mano che stringeva una magnifica spada”.(4) In quell’istante una meravigliosa Donna passeggiava leggera sulla superficie delle acque e con grazia si diresse verso Artù, come se fosse a conoscenza dei suoi più reconditi desideri.
Merlino suggerì al giovane Re di chiedere alla Dama la spada e, quando Artù lo fece, ella gli rispose che la spada le apparteneva, ma che gliel’avrebbe donata se egli, a tempo debito, avesse adempiuto ad una sua richiesta.
Artù acconsentì e la bianca Donna lo invitò a salire su una barchetta arenata sulla terraferma e a remare sino a dove emergeva la spada portentosa. Egli scivolò quindi sulla superficie immobile del lago e quando raggiunse il punto della magnifica visione afferrò l’arma, mentre il candido braccio scompariva silenzioso sotto le acque…
Non la spada, tuttavia, possedeva il potere maggiore, ma il suo fodero incantato: sino a che Artù lo avesse tenuto caro e non lo avesse abbandonato, esso l’avrebbe protetto e avrebbe impedito alle sue ferite, persino a quelle più gravi, di versare una sola goccia di sangue.

Da amorevole madre adottiva, dunque, la Dama del Lago diventa donatrice della mitica Spada. In entrambi i casi è lei che dona le armi magiche ai Cavalieri che, per la loro nobiltà d’animo, le hanno meritate. Queste armi sono state forgiate nell’Altromondo e ne rivelano, accanto allo spirito acqueo, anche quello fiammeggiante. Excalibur è il fuoco che emerge e si innalza luminoso dalle dolci acque lacustri e nasce dall’unione dei due elementi. La fendente fiamma della spada colpisce e ferisce, la liquida natura del fodero cura e guarisce. Così Artù difende la Terra per mezzo dell’arma, mentre la Dama, che per la Terra materiale e spirituale agisce, protegge lui dal dolore e dalla morte per mezzo del fodero.
Il dono di Excalibur sancisce il legame sacro tra il Re e la Sovranità terrestre, tra l’Uomo e la Divinità, ma esso richiede un compenso, in assenza del quale la Sovranità ritira i propri privilegi insieme al proprio aiuto ed il Re è destinato a soccombere.
Artù promette alla Dama del Lago qualsiasi cosa in cambio di Excalibur, ma il dono che ella giungerà a reclamare, ovvero la testa di una fanciulla portatrice di soli dolori e pene, non le verrà concesso. Al contrario, la Dama verrà meschinamente uccisa dal Cavaliere Balin il Selvaggio, di fronte a tutta la corte regale.
Che sia questa l’origine del lento declino di Artù non è dato sapersi, e Malory non dà modo di intenderlo, ma questo gesto attirerà sul responsabile dell’uccisione gravissime pene e provocherà l’incrinarsi del rapporto armonico tra il Re e i reami spirituali, poiché una sacra promessa mancata non viene certamente dimenticata e non rimane a lungo impunita.

Sebbene la Dama del Lago, resa semplice mortale dall’opera dello scrittore inglese, perda apparentemente la vita, scomparendo dal mondo umano, il suo potere continua a vivere immutato; la sua presenza continua ad aleggiare nella corte di Artù, così come nell’Altromondo, nel quale rimane perpetua Regina di Donne e di Fate.
Ella è completamente distaccata dalla realtà comune, che visita di rado, e la sua incarnazione umana, velata di mistero, appare solo per brevi momenti per poi eclissarsi subito al di là dei confini visibili. Tuttavia, ella conosce tutto ciò che avviene sulla Terra, ascolta le voci degli uomini, accoglie le loro richieste d’aiuto ed invia le sue meravigliose Messaggere a portare la Luce ai cavalieri, laddove l’oscurità è troppo intensa per essere sconfitta.
Abitando nel reame spirituale, la Dama del Lago guida l’eroe lungo le vie della crescita; dona sempre i mezzi per agire nel migliore dei modi, per combattere le battaglie più ardue, per vivere con onore. Ritraendo l’archetipo della Madre generosa e della Maestra di vita, ella è l’unica che conosce il giusto Tempo per ogni cosa.
Lei semina i propri insegnamenti sulla terra arata, pronta ad accoglierli e a farli germogliare, lei dona le armi quando è il momento di combattere, lei offre l’opportunità di conquistare la consapevolezza del Sé ignoto, simbolizzato dal nome e dal lignaggio che il giovane Lancillotto desidera di conoscere.
In queste caratteristiche, la Dama richiama per certi versi la magnifica dea gallese Arianrhod, la ciclica Ruota d’Argento, l’inconoscibile Destino; Colei che, imponendo vincoli e tranelli, non permette al proprio figlio di avere un nome, le armi ed una sposa, sino a che egli non riesce a superare le sue prove e a conquistare i propri desideri.
Come Arianrhod, la Dama del Lago non agisce direttamente nel mondo comune, come invece fanno spesso le altre Dame, ma agisce dall’interno. La sua influenza magica smuove la coscienza delle cose, il puro istinto innato e dimenticato, e dalle immense profondità dell’essere, ella dona l’impulso che fa muovere gli eventi nella realtà.
Tutto è Cambiamento, eppure nella natura stessa del ciclico divenire vi è un Centro immutabile, eterno, costantemente pulsante. Il Centro immobile da cui si genera il movimento.
La Dama nasce e vive in questo Centro numinoso dell’essere, lo governa sin dagli albori dell’esistenza e, come una minuziosa Tessitrice, crea con mani sapienti la rete degli accadimenti, l’intricato percorso del destino individuale.
Dall’interno, la Dama chiama l’Anima a ricongiungersi con il Luogo remoto d’eterna armonia; invita a seguire le sue umide orme verso le rive lucenti.
Per questo sembra assomigliare tanto alle divine Fanciulle delle antiche leggende celtiche, a coloro che, figlie dei candidi cigni, chiamano l’eroe vibrando il sublime tintinnio del Ramo d’Argento che canta le segrete melodie del cuore.
Sotto questa luce, la Dama del Lago è la voce dello Spirito primordiale che chiama a sé; colei che intona il Canto a cui nessun mortale può resistere; la Regina vestita di bianche piume che altro non sono se non il vestimento di quelle acquatiche creature che conducono i defunti tra le proprie ali, sul proprio morbido dorso, verso l’Aldilà. Ponti tra la vita e la morte, i cigni (dal greco ky-kn-os, risuonare, e dal latino cino, cantare, perchè si diceva che il loro canto potesse trasportare nell’Altromondo) sono infatti il sacro veicolo che conduce oltre il velo e richiamano le vie dell’intuizione e della trasformazione, del sacrificio e della purificazione: le Vie che, attraverso l’antico canto, aprono gli occhi.
Come loro, la Dama è Custode degli emblemi di acqua e fuoco, Donna e Dea d’umido amore e di cuore fiammeggiante.

Velata creatrice e conoscitrice degli arcaici disegni del Destino, il suo aspetto è sconosciuto, i suoi lineamenti sono mutevoli come i vapori che l’ammantano e la Bianca Signora è priva di una vera personalità. Ella non possiede un nome proprio che la identifichi con chiarezza e che permetta di ricercarne una primitiva figura originaria (com’è invece possibile fare con Morgana o con altre Dame caratterizzate da un nome preciso) e, nonostante venga spesso sovrapposta a Viviana, la sua figura è indubbiamente molto diversa da quella della fatale Incantatrice, così come sono profondamente diversi e difficilmente conciliabili i loro scopi ed i loro archetipi, distinti ed indipendenti l’uno dall’altro.
Queste particolarità ci suggeriscono che, in realtà, colei che si nasconde dietro all’epiteto di “Dama del Lago”, non sia tanto importante quanto il ruolo che ella principalmente rappresenta proprio in virtù di tale appellativo. “Il mistero di questo nome tenuto segreto sembra investirla di una forza particolare. Nella sua bocca la parola acquista una virtù costrittiva. Il possedere un nome, infatti, delimita ed individua. Il non avere nome può permettere di essere tutto, di incarnare il non-manifestato, il non-individuabile, che sta metafisicamente prima e sopra tutti gli esseri”.(5)
Ella incarna lo Spirito delle Acque, l’altissima Dea terrestre/materna, lunare/acquatica, che non conosce nome eppure è chiamata con infiniti nomi: la Donna che, rinunciando alla semplice vita umana e sposando la Grande Madre, ha sacrificato il proprio Io e ha trasceso l’identificazione per accogliere e manifestare il Divino, in totale abbandono ed in assoluto amore.

La materia bretone è costellata di simili figure femminili, legate le une alle altre dai sacri compiti che svolgono in perfetta sintonia. Allo stesso modo si pensa che non vi sia una sola Dama del Lago nella letteratura arturiana, bensì molte: diverse, eppure tutte simili manifestazioni della dolce Divinità muliebre.
Esse abitano i luoghi sacri immersi nella natura più libera ed incantata, come Avalon; sono le Custodi del Graal, del Sapere storico e mitico, dei Sepolcri intesi come porte tra la vita e la morte. Generano ed allevano gli uomini destinati a diventare Guerrieri e Difensori delle Antiche Tradizioni; presiedono a tutte le Iniziazioni e alle nozze sacre che conferiscono la Sovranità e raccolgono con cura e dedizione le cronache dei regni terreni, facendosi Preservatrici della Memoria universale.
Lo Spirito del Lago le partorisce continuamente ed esse si succedono l’una con l’altra, fungendo da Madri generatrici ed adottive, da Maestre, da Guardiane dei Cavalieri che hanno un caro posto nel loro cuore di fate.
Sollevando per un momento gli occhi dagli antichi testi per cercare una realistica immagine nei tempi trascorsi, potremmo forse vedere in queste figure, così materne e affettuose, nonché predisposte all’insegnamento e alla trasmissione della Conoscenza, una similitudine con quelle delle antiche Sacerdotesse, o delle Alte Sacerdotesse che, per un maggiore grado di esperienza, guidano il sacro ordine religioso e preservano la Sapienza collettiva femminile.
E proprio a queste ultime è assimilabile l’archetipo della Dama Bianca, Regina del Regno delle Fanciulle e depositaria dei segreti del Lago.
Protettrice dei Cavalieri, Madre dagli innumerevoli Nutrimenti, ella è la prima Iniziatrice che reca tra le dita la coppa dal bianco contenuto, il sostanziale latte di Saggezza;
Maestra di tutte le Arti, intese come espressioni degli intimi impulsi dell’Anima, del nucleo dell’Ispirazione attiva, luminosa generatrice d’incantevoli creazioni.
Guardiana delle cose preziose, è legata alla scoperta dell’Essenza nascosta, alle profonde trasformazioni che ne conseguono e alla protezione dei processi del cambiamento.
La sua dimora riecheggia d’amore sotto l’ingannevole superficie in cui i mutevoli raggi lunari si specchiano… Seppur di pallido avorio, essi mandano bagliori accecanti che portano l’occhio che con attenzione silenziosa li contempla in un’irresistibile perdizione nel territorio del Sogno.
Il Sogno che, ritrovato e raccolto consapevolmente, è solo l’inizio della vita piena.
Dell’esistenza svelata dall’illusione e nutrita d’infinita bellezza.


Volgendo lo sguardo al contesto del Ciclo dell’Anno, non vi è alcuna festa che può ritrarre l’onnicomprensivo spirito della Dama del Lago. Ella le governa tutte ed in tutte è presente, poiché, come Dama del centro perenne, ella sosta nel punto stesso in cui il Ciclo annuale si genera e trova la sua esistenza nella realtà conosciuta.
La Dama del Lago, pertanto, è il nucleo da cui ha origine il Divenire stesso, il Cambiamento e l’illimitato ciclo di Vita Morte Vita.

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Re: LA DAMA DEL LAGO (Punti: 1)
da Alessandro 08 Apr 2008 - 02:03
(Info utente | Invia il messaggio) http://creviceweeds.over-blog.net)
Attraverso il velo intessuto di simboli che raffigura la Dama del Lago, traspare il fuoco d'argento di Violet:non fugace divampare, bensì ardere durevole, come la dolce incandescenza che pulsa nelle frasi …

Re: LA DAMA DEL LAGO (Punti: 1)
da ValerieLeFay 08 Apr 2008 - 10:57
(Info utente | Invia il messaggio) http://gelidaluce.splinder.com)
Davvero bellissimo il tuo articolo Violetta!
La dama del lago emerge in tutto il suo fulgore.
Brava brava brava, non c'è altro da dire!
:-*

Re: LA DAMA DEL LAGO (Punti: 1)
da Elke 08 Apr 2008 - 13:00
(Info utente | Invia il messaggio)
Questo è davvero un articolo Ispirato;non so come esprimere i miei complimenti per questo capolavoro...la tua Musa mi sebra più desta che mai.QUest'argomento intricato e "scivoloso" è stato reso con bellezza e chiarezza...
Grazie per questa ennesima perla...
:*

Re: LA DAMA DEL LAGO (Punti: 1)
da fabiola (favola61@libero.it) 08 Apr 2008 - 15:28
(Info utente | Invia il messaggio) http://.....)
Ognuno ha un dono e tu dolce Violet ne hai più di uno. Grazie per la poesia che metti nel tuo lavoro che permette di veder sorgere maestosa la Donna/Dea per eccellenza.
L'articolo che ci hai regalato ci fa una ricostruzione sulle informazioni che abbiamo riguardo alla Dama del Lago, ma solo la tua sensibilita ce la fa sentire viva e presente dalla notte dei tempi:
L'attesa non è stata vana. Grazie

Re: LA DAMA DEL LAGO (Punti: 1)
da hathor 08 Apr 2008 - 20:55
(Info utente | Invia il messaggio)
Cara Violet,
complimenti per questo prezioso e approfondito studio!
Benché la tradizione arturiana sia una letteratura che conosco poco, nella tua minuziosa ricerca ho trovato spunti di vivo interesse:
-il tema della “madre adottiva”, madre spirituale dell’eroe, che lo “inizia” alla Vita;
-il colore bianco, l’acqua, la luna associati alla ri-inascita che avviene in una dimensione “sottile”
(penso anche alla figura divina buddista della “Tara bianca”, divinità che personifica la forma suprema della trasformazione spirituale attraverso il Femminile);
-la Donna che rappresenta la Saggezza che tutto abbraccia, contiene e nutre (nel Libro della Sapienza dell’Antico Testamento si legge che la Sapienza è spirito che riempie l’universo e abbraccia ogni cosa)
-la simbologia legata alla spada, “fuoco” che nasce dal “femminile”, ecc.
Davvero brava e appassionata!

Re: LA DAMA DEL LAGO (Punti: 1)
da LaZiaArtemisia 08 Apr 2008 - 22:13
(Info utente | Invia il messaggio)
Resto sempre un pò scioccata dagli articoli di Violet.
Complimenti bambina mia, è un piccolo capolavoro. Lo spirito della dama del lago, osservato. descritto e vissuto, si direbbe quasi da 'dentro'. Grazie Violetta^^

Re: LA DAMA DEL LAGO (Punti: 1)
da Selendir 12 Apr 2008 - 10:30
(Info utente | Invia il messaggio) http://)
Grazia, leggiadria, incanto e profondità!
Stupendo articolo, ricco, denso, pieno di contenuto e, per di più, scritto in modo imareggiabile. Grazie per l'ennesima, piacevolissima e preziosa lettura, Violettina mia.

Re: LA DAMA DEL LAGO (Punti: 1)
da Danae 13 Ago 2009 - 16:40
(Info utente | Invia il messaggio)
Sempre più estasiata, ringrazio te Violet, e anche il nostro cavaliere Alessandro.. La Dama del Lago è la prima figura con la quale sono entrata in contatto anni fa nelle mie letture, e conoscerla nella sua pienezza non può che ricompensare la mia sensibilità..



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